Un giusto pareggio

Marsura in azione a  Monopoli

Marsura in azione a Monopoli 

Max Licari sul farraginoso pari di Monopoli. È mancata la "gamba". Bene la difesa e Quaini.

Un punto da accettare con "realismo"
Supponiamo che una squadra meno attrezzata del Catania una gara del genere l'avrebbe persa. O, almeno, in passato "altri" Catania ne sarebbero usciti con le ossa rotte. Pertanto, buttiamo giù questa insipida medicina monopolitana, archiviamo questa non certo scintillante prestazione, portiamo a casa questo punticino che comunque fa classifica e, in fretta, proiettiamoci verso la kermesse di lunedì sera in programma al "Massimino" al cospetto del Foggia, dove servirà qualcosa di totalmente diverso per incamerare tre punti già molto importanti. Bruttina, obiettivamente la partita in generale, poco incisivo il Catania in particolare. Onore, peraltro, a un Monopoli grintoso, reattivo e, a tratti, propositivo che avrebbe anche potuto vincere il match, avendo avuto a disposizione un paio di palle buone da spedire pericolosamente verso la porta di Livieri, per fortuna non sfruttate da Starita e compagni, mostratisi assai brillanti a livello fisico e altrettanto poco lucidi sotto porta. Certo, le condizioni pessime del manto erboso del "Veneziani" non hanno favorito la compagine più tecnica, ma ciò non suoni come facile alibi: la Serie C è questa, la conosciamo purtroppo oramai assai bene e, se vuoi ottenere la promozione diretta, hai l'obbligo di andare a macinare punti in più di un campo similare. Quindi, come già accennato, l'unica nota positiva della calda serata pugliese risulta proprio il pareggino conquistato a denti stretti, un " brodino" che a fine stagione, esperienza insegna, potrebbe trasformarsi in una corposissima e gustosissima minestra. Per il resto, un Catania sotto tono atleticamente e abbastanza impreciso, in specie a centrocampo, nonché alquanto sterile in avanti in tutti i suoi interpreti. Merito anche del gran pressing e della buona organizzazione di squadra mostrati dagli uomini di Tomei, addirittura implacabili in difesa con un monumentale Fazio e un ottimo Cargnelutti, malgrado quest'ultimo abbia dovuto abbandonare il campo a una decina di minuti dalla fine della partita, espulso per doppio cartellino giallo dall'arbitro Grasso. Parallelamente, anche in casa Catania le note positive provengono dalla difesa, dove Bouah (poi Castellini), Silvestri, Mazzotta e, soprattutto, Curado (migliore dei suoi) hanno tenuto botta per tutta la gara, consentendo il raggiungimento di un risultato in ogni caso non negativo. In difficoltà, invece, la mediana, in cui le due mezzali Rocca e Zammarini sono apparse un tantino in debito d'ossigeno e, contestualmente, Ladinetti non è riuscito a prendere in mano le redini del gioco (meglio Quaini). Anche in avanti, sulle corsie laterali Chiricò e Marsura si sono rivelati meno brillanti del match precedente e Di Carmine, probabilmente, sarebbe stato il caso che riposasse, avendo dimostrato di non poter ancora reggere lo sforzo di due incontri così ravvicinati. Forse, con il senno di poi, Tabbiani avrebbe potuto fare cambi più solleciti, avendo a disposizione ragazzi più freschi come Bocic e Sarao, poi messi in campo negli ultimi quindici minuti, ma la riprova non esiste. Chiudiamo, dunque, rapidamente questo non eccelso capitolo di non sublime qualità, consapevoli che, presumibilmente, potrebbe costituire una tappa di un "determinato" percorso. Andiamo avanti, pensando sempre in modo positivo. La classifica, avendo un turno da recuperare a Brindisi, non è malvagia (con tali eventuali tre punti, i rossazzurri salirebbero a quota 7, a tre lunghezze dalle capolista Turris e Juve Stabia) e le ipotetiche concorrenti non stanno certamente correndo al momento. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno...

È mancata la "gamba"
Tutto sommato, il 4-3-3 messo in campo da Tabbiani era quello più atteso. Dentro Bouah e Ladinetti per Castellini e l'infortunato Rizzo e... tutti confermati! Tomei risponde con un 4-2-3-1 molto stretto e aggressivo in mezzo (bravi De Risio, Vassallo e D'Agostino), agevolato da un campo che non permette il fraseggio. Il primo tempo è avaro di emozioni, ma vede un Monopoli di sicuro più intraprendente e pericoloso (a parte l'auto traversa di Bouah a inizio match, almeno due o tre volte Spalluto, Starita e Fazio hanno la possibilità di battere a rete in maniera letale, fallendo le occasioni), mentre il gioco farraginoso del Catania trova una sola "accensione", oltre la metà della frazione, con Di Carmine, il cui destro da buona posizione viene ben parato da Perina. Nella ripresa, i padroni di casa non accennano ad allentare il pressing, di contro il Catania fa fatica ad aumentare i giri del motore, malgrado l'ingresso al 63' di Quaini in cabina di regia, al posto dello stanco Ladinetti, qualche vantaggio in più sotto il profilo della velocizzazione dell'azione lo apporti. Sostanzialmente, entrambe le difese annullano gli attacchi avversari e nemmeno gli ultimi dieci minuti giocati in superiorità numerica e con ragazzi più freschi (Castellini, Bocic e Sarao) riescono a rendere più pericolosi gli etnei. Complessivamente è mancata la "gamba": i biancoverdi si sono mostrati più reattivi sulle seconde palle e, in generale, più tonici atleticamente, sebbene depositari di cifra tecnica indubbiamente inferiore rispetto a Chiricò e soci. Un pareggio sacrosanto.

Con il Foggia servirà altro
Vero, i 18.000 del "Massimino" lunedì sera potranno far evaporare come d'incanto le scorie di questa difficile trasferta in terra pugliese. L'entusiasmo del pubblico rossazzurro è straripante e potrebbe addirittura lievitare se, come sembra, dovesse giungere alle falde dell'Etna l'ex regista di Crotone e Spal Zanellato, calciatore svincolato di categoria certamente superiore. Ma non basteranno se, al cospetto di un team sicuramente più attrezzato tecnicamente dei monopolitani, non si solleverà (e di molto...) il tono della prestazione, a tutti i livelli. Il Foggia è squadra tosta e adatta per caratteristiche al gioco di rimessa tipico di gare a domicilio come quella di Catania. Bisognerà stare attenti, assai attenti. E giocare di gran lunga meglio. I mezzi ci sono. Fiducia. Let's go, Liotru, let's go!!!