Un Brindisi per svoltare...

Vittoria di sostanza, di gruppo...

Vittoria di sostanza, di gruppo... 

Max Licari sul netto successo al cospetto del Brindisi. Peralta ok, Di Carmine decisivo, Cicerelli imprendibile.

Una vittoria salutare

Dopo la scoppola di Crotone, vincere contro il modesto Brindisi risultava più di un imperativo categorico. L'aver espletato la pratica con una certa disinvoltura e autorevolezza accrescerà certamente l'autostima di un gruppo rinnovato dalla rivoluzione di gennaio che, finora, ha portato ben sette nuovi volti alla corte di Lucarelli e, sembrerebbe, non meno di altri due o tre nelle prossime settimane. La risposta della squadra e dei neoarrivati fa ben sperare, ma lungi dall'esaltarsi per un facile successo al cospetto di un contendente tutt'altro che "terribile", si tratterebbe di un errore esiziale. Cerchiamo di fare un passo alla volta e di emettere giudizi un po' più articolati solo dopo un congruo numero di partite. Ovviamente, vedere in campo elementi come Kontek, Celli, Peralta, Costantino o Cicerelli comportarsi già in modo così positivo in campo, in specie davanti ai 16.000 del "Massimino", può costituire una corroborante iniezione di fiducia per la società, per il tecnico e per i tifosi. Soprattutto il livornese di origine argentina, impiegato da trequartista nel 3-4-1-2 iniziale di Lucarelli, ha disputato una partita convincente, sia sotto il profilo tecnico-tattico sia sotto quello puramente psicofisico. L'impatto con l'esigente pubblico rossazzurro, mai facile, si è rivelato felice. Ma anche gli altri nuovi, in particolar modo un Cicerelli straripante nella ripresa, hanno ben impressionato, ben coadiuvati dalla confortante prestazione di alcuni "vecchi" come Castellini, Zammarini o Di Carmine. I tre punti incamerati, che attestano ora il Catania a quota 28, di per sé potranno avere un certo valore solo se inseriti nell'ambito di un percorso di nuova continuità di risultati mai esperito nella prima tranche di torneo. Solo quella ci potrà finalmente dire se questo rinnovato gruppo potrà avere qualche chance di successo già da questo campionato.

Due moduli per svoltare

Lo ha ribadito Lucarelli nel postgara, si sta cercando di sviluppare un lavoro tattico impostato sull'intercambiabilità di due moduli di riferimento, il 3-4-1-2 e il 4-2-3-1, non a caso entrambi impiegati nel corso del match. A un Brindisi schierato da Roselli con il 3-5-2, impreziosito dalla non banale coppia d'attacco composta da Bunino (5 reti) e il neoacquisto Trotta, l'allenatore etneo preferisce contrapporre il modulo a tre, con Kontek a fare da centrale in difesa, il duo Za-Za (Zammarini-Zanellato) in mediana e Peralta dietro la coppia d'attacco Di Carmine-Costantino. L'approccio è positivo, sebbene il Brindisi non disdegni il contropiede pericoloso con i veloci Vona e Falbo a sostegno delle due punte. Peralta si mostra subito propenso a cantare e portare la croce nella posizione di raccordo fra centrocampo e attacco, mettendosi a disposizione degli avanti, con uno Zammarini pronto a inserirsi dalle retrovie. La fascia preferita per tutta la prima frazione è la destra, dove si inserisce con continuità anche Rapisarda, oltre all'ex foggiano. Dopo aver segnato al minuto undicesimo un chiarissimo gol in mischia, incredibilmente non visto dall'arbitro Cherchi e dal collaboratore di linea (la palla varca la linea di porta di non meno di 20 centimetri), Di Carmine sblocca il risultato al 24' con un terrificante destro sotto la traversa da posizione centrale all'interno dell'area, servito da una bella imbucata di Peralta. Il Catania continua a macinare gioco, sempre con il trequartista in maglia numero 19 sugli scudi, per tutto il primo tempo, non riuscendo a raddoppiare con Costantino al 41' solo grazie all'estremo difensore pugliese Saio. Unico "spavento", al 39', il doppio errore di Kontek (prima in uscita e poi nella respinta) che quasi consente a Bunino di beffare di testa Bethers. Nella ripresa, il Catania riparte di slancio, pressando alto il Brindisi. Al 62' Zammarini indirizza definitivamente la partita verso il rossazzurro: il suo tiro cross dalla trequarti destra beffa incredibilmente il colpevole Saio. Da questo momento in poi, la gara si mette in discesa per il Catania. Lucarelli decide di far prendere i meritati applausi a Peralta, sostituendolo con Welbeck, per poi passare al 4-2-3-1 con gli ingressi dei vari Cicerelli (addirittura scatenato e imprendibile per larghi tratti), Cianci, Chiarella e Chiricò (pochi i minuti riservati all'ex pitagorico, schierato da "sottopunta"). Il rigore siglato da Costantino (netto il fallo di mano in area di Gorzelewski) al 77' e la "perla" di Chiarella su una palla vagante in area brindisina al 85' suggellano una serata finalmente felice per il popolo rossazzurro. Con l'auspicio che sia la prima di una lunga serie...

A Picerno la prima prova del nove

Fermo restando che la "partita" non potrà che essere l'andata della semifinale di Coppa Italia in programma a Rimini il 24 gennaio, già a Picerno sabato prossimo si potrà riscontrare se questo nuovo corso (al netto di ulteriori acquisti) potrà acquisire i crismi della continuità. I lucani costituiscono compagine solida, compatta, ben messa in campo e tecnicamente valida, come testimonia la sua fantastica classifica fin qui conquistata con ampio merito. La curiosità sarà vedere come approcceranno il match gli uomini di Lucarelli, che potrà recuperare Quaini dalla squalifica. Gara difficile che dirà se il Catania sta scendendo o meno dall'altalena. Let's go, Liotru, let's go!!!