Terremoto a Catania: Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri ai domiciliari

 

Operazione "I treni del gol": sette ordinanze cautelari eseguite dalla Digos; l'accusa è di aver comprato partite.

Avrebbero comprato alcune partite del campionato di Serie B appena concluso, per consentire alla squadra di vincere ed evitare così la retrocessione. Questa è l'accusa che ha portato oggi la Polizia ad eseguire sette ordinanze cautelari, aventi ad oggetto le accuse di frode sportiva e truffa. Agli arresti domiciliari il presidente del Catania Antonino Pulvirenti, l'amministratore delegato Pablo Cosentino, e l'ex direttore sportivo Daniele Delli Carri. Insieme a loro Giovanni Impellizzeri (agente di scommesse online), Piero Di Luzio (ex dirigente del Pescara nello stesso periodo di Delli Carri), Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti (procuratore). Secondo l'accusa, alcune vittorie del Catania sarebbero state concordate a tavolino dietro il pagamento di denaro.
L'inchiesta è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania. Sono in corso perquisizioni a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. Le indagini sono condotte dalla Digos in collaborazione con la Polizia Postale.

Abodi: grande dolore, la risposta sarà dura
Questa la reazione del presidente di Lega Andrea Abodi: "La prima reazione è sicuramente un grande dolore, perchè lavoriamo ogni giorno per rendere comunque credibile e per aumentare la reputazione del nostro contesto, quindi questa è una notizia che ci lascia sgomenti. Bisogna reagire immediatamente e continuare il nostro lavoro, l'impegno verrà ulteriormente moltiplicato. Mi auguro che le cose vengano chiarite, che si sappia la verità il prima possibile e che comunque, di fronte a certi fenomeni, la risposta in caso di conferma sia dura, e faccia capire che il nostro mondo non è disposto ad accettare nessun tipo di accomodamento o accordo che mortifichi il campo e il valore sportivo di una competizione"

I dettagli dell'inchiesta: partite truccate, soggetti coinvolti, modus operandi
Sono cinque le partite comprate secondo l’inchiesta coordinata dalla Dda. Nella conferenza stampa che si è tenuta presso la Procura distrettuale di Catania sono state rese note: si tratta di Varese-Catania (2 aprile 2015), Catania-Trapani (11 aprile 2015), Latina-Catania (19 aprile), Catania-Ternana (24 aprile) e Catania-Livorno (2 maggio 2015). In corso di accertamenti il match Catania-Avellino (29 marzo 2015).

Il numero di indagati (compresi gli arrestati) è di 19. Oltre ai sette destinatari dei delle custodie cautelari (Antonino Pulvirenti, Pablo Cosentino, Daniele Delli Carri, Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi e Fernando Arbotti), rientrano nell’indagine:
- Alessandro Bernardini (calciatore del Livorno)
- Riccardo Fiamozzi (calciatore del Varese)
- Luca Pagliarulo e Antonino Daì (calciatori del Trapani)
- Matteo Bruscagin (calciatore del Latina)
Non sono indagati giocatori del Catania.
Nello stesso filone investigativo rientra anche un match del campionato di Lega Pro: Messina-Ischia. Nel registro degli indagati sono dunque finiti anche l’attuale patron dei peloritani Pietro Lo Monaco (ex ad rossazzurro), il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno e l’amministratore delegato Alessandro Failla.

Secondo quanto dichiarato dalle autorità nella conferenza stampa tenuta presso la Procura, l’origine della frode risale alla sconfitta con la Virtus Entella, a seguito della quale i dirigenti del Catania Pulvirenti, Cosentino e Delli Carri decidono di attivarsi per favorire la squadra nei successivi incontri, contattando gli altri soggetti indagati. L’associazione avrebbe goduto di consistenti risorse economiche e finanziarie messe a disposizione dall’agente di scommesse online Impellizzeri per pagare i “favori” ai calciatori avversari (si parla di 10.000€ consegnati ad ogni combine). Risorse umane, in termini di rapporti e conoscenze, erano inoltre messe a disposizione dal procuratore e agente Fifa Arbotti. Era Impellizzeri a dare il “via” delle operazioni, dopo di che era Delli Carri a mettersi in contatto con Arbotti tramite l’ex dirigente del Pescara Di Luzio. Arbotti e Delli Carri interagivano quindi per realizzare le combine, avallati da Pulvirenti e Cosentino.

"I treni del gol", il nome dell'operazione, nasce dal linguaggio in codice che usavano gli indagati: i treni erano le partite da truccare, gli orari dei treni i numeri di maglia dei giocatori avversari da corrompere.

Pulvirenti: "estraneo alle accuse, lo dimostrerò". Decisioni immediate sul suo ruolo nel Catania
Si dichiara estraneo alle accuse contestate, e certo di dimostrarlo. E’ questa la prima posizione del presidente del Catania Antonino Pulvirenti, che per mezzo del suo legale Giovanni Grasso esprime massima fiducia nel lavoro della magistratura catanese.
”Il presidente – prosegue Grasso – intende prendere delle decisioni immediate sul suo ruolo nella Società Calcio Catania spa, al fine di potersi difendere con la massima serenità e di salvaguardare gli interessi della società sportiva"

Procura federale apre procedimento
"In relazione ai fatti perseguiti dalla Procura di Catania, illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal Procuratore Giovanni Salvi, la Procura federale ha aperto un procedimento ed ha contestualmente richiesto la trasmissione degli atti ai magistrati catanesi.
Al riguardo, per alcune partite del Catania citate nell’inchiesta, la Procura federale aveva già instaurato precedenti procedimenti sulla base delle segnalazioni ricevute sul flusso anomalo di scommesse."