Quanti viaggi lungo la Catania-Palermo

Silvestre e Bergessio in azione nel derby del dicembre 2011

Silvestre e Bergessio in azione nel derby del dicembre 2011 

Focus sugli ex delle due squadre siciliane. L'ultimo della serie, De Zerbi: ieri attaccante del Catania, oggi tecnico del Palermo

Dall’ipotesi Bergessio alla realtà De Zerbi
Tanto tuonò che piovve. Si possono riassumere così, con questa massima di Socrate, i giorni intercorsi tra l’ultimo giorno di calciomercato e l’annuncio del nuovo tecnico del Palermo. La notte del 31 agosto, infatti, sembrava ormai cosa fatta l’arrivo in rosanero del centravanti argentino Gonzalo Ruben Bergessio, i cui trascorsi rossazzurri sono abbastanza marcati. Un cambio maglia che, seppur non diretto, aveva scatenato i cosiddetti ‘leoni da tastiera’. A raffreddare gli animi ci aveva pensato proprio lui, il ‘Lavandina’, con un tweet (in verità poi rimosso) sul proprio profilo ufficiale ad allontanare il possibile viaggio lungo la A19. Niente Palermo per Bergessio - notizia di ieri l'accordo con il San Lorenzo - e nessun nuovo calciatore/allenatore/dirigente da condividere con i ‘cugini’ d’occidente. Forse. Qualche giorno più tardi, però, dopo i tuoni argentini, ecco la pioggia bresciana. Il Palermo ‘saluta’ il tecnico Davide Ballardini ed abbraccia Roberto De Zerbi, protagonista da calciatore (con 7 reti in 34 partite) dell’ultima promozione in A del Catania. Robertino da Brescia, soltanto l’ultimo capitolo di una storia molto lunga…

Roberto De Zerbi, ex rossazzurro oggi tecnico rosanero 



Carmelo Di Bella, il simbolo
Il giusto ‘legamento' tra calciatori ed allenatori è rappresentato dal compianto Don Carmelo Di Bella. Nato a Catania (il 30 gennaio del 1921), scomparso a Palermo (il 9 settembre del 1992), Di Bella ha legato la propria vita, da calciatore prima e da allenatore poi, alle due squadre siciliane, con diversi addii e ritorni da una sponda all'altra dell'isola. Vittorie, promozioni, salvezze, retrocessioni, gioie e dolori in un mix tutto rossazzurro-rosanero.

Allenatori: da Baldi a Sannino
Oltre a Carmelo Di Bella nella panchina rossazzurra-rosanero c’è posto anche per altri allenatori. Il primo della lista è Fioravante Baldi, allenatore del Catania che sfiorò la promozione in massima serie nella stagione 1952-53. Qualche stagione più tardi, nel 1960-61, l’approdo sulla panchina palermitana: stagione tribolata, costellata dalle staffette con Pasquale Morisco e Eliseo Lodi, conclusa con la promozione in A. Altra promozione, stavolta sul versante orientale, quella conseguita da Gianni Di Marzio al termine del campionato cadetto 1982-83. Il tecnico campano, attuale consulente dei rosa, guidò il Palermo nella parte finale della stagione 1991-92, conclusa con la retrocessione in C1. Durante gli anni catanesi di Di Marzio il tecnico rosanero è Antonio "Mimmo" Renna, che siederà sulla panchina etnea nella stagione 1984/85, quella immediatamente successiva alla retrocessione dalla massima serie. Sul finire degli anni ottanta trova posto Pino Caramanno, palermitano di Piana degli Albanesi. In rosanero una promozione in C1 (nel 1987-88), in rossazzurro un onorevole sesto posto in terza serie (nel 1991-92) al termine di un’annata travagliata. Ad inaugurare gli anni duemila ci pensa il ‘sergente di ferro’ Nedo Sonetti, giunto sia a Palermo che a Catania da subentrante: in rosanero al posto di Daniele Arrigoni (nel 2002-03), in rossazzurro per Maurizio Costantini (nel 2004-05). Doppio esonero per Silvio Baldini: silurato da Zamparini (con i rosanero in piena lotta per la A, nel gennaio 2004) a causa di alcune incomprensioni proprio col presidente rosanero; al Catania per buona parte della stagione 2007-08 prima di essere sostituito da Walter Zenga. Ampiamente positiva l’esperienza catanese dell’Uomo Ragno, contraddistinta da due salvezze consecutive in massima serie ed impreziosita dal rotondo 4-0 rifilato al Palermo al “Barbera” il primo marzo 2009. Decisamente da dimenticare l’esperienza palermitana, conclusa a novembre con l’esonero dopo il pari interno col Catania di Atzori. Chiudono la carrellata "Mister episodi" Stefano Colantuono (memorabili le sfide col Catania di Marino durante la sua esperienza a Bergamo che ha seguito quella alle falde dell'Etna e preceduto il "va e vieni" imposto da Zamparini a Palermo) e Giuseppe Sannino, allenatore entrato in pochi mesi nel cuore dei tifosi per il suo temperamento ma allontanato dalla società (all'epoca - autunno 2014 - diretta da Pablo Cosentino) per qualche screzio di troppo col preparatore atletico Ventrone.

Walter Zenga alla guida del Catania 



Cambi diretti: da Biagini a Ranieri, da Lugnan a Silvestre
Nella concezione dei ‘romantici’ l’eventualità che un proprio beniamino possa indossare la casacca della squadra rivale è pressoché inaccettabile. Ancor di più se quel calciatore passa dall’altro lato della barricata a distanza di qualche mese. Tuttavia, nella storia di Catania e Palermo ci sono stati diversi passaggi ‘diretti’. In epoca ‘preistorica’ troviamo Ferruccio Bedendo (dal Catania al Palermo nel 1937) e Nello Tedeschini, che passarono dal Catania al Palermo rispettivamente nel 1937 e nel 1940. Negli anni cinquanta e sessanta, troviamo Ferruccio Santamaria (dal Palermo al Catania nel 1952), Elio Grani (dal Catania al Palermo nel 1962), Graziano Landoni (dal Catania al Palermo nel 1966) e soprattutto Alvaro Biagini, diventato rossazzurro nell’estate 1959 dopo quattro anni di rosanero. Dopo la pausa degli anni settanta, a metà degli anni ottanta spicca il nome di Claudio Ranieri che dopo una promozione in A col Catania – seguita da un’amarissima retrocessione – decide di vestirsi di rosanero nell’estate 1984. Qualche anno più tardi, nel 1987, è la volta di Orazio Sorbello fare il tragitto inverso. All’alba degli anni novanta troviamo Luca Cecconi e Maurizio Spigarelli, dal rossazzurro al rosanero rispettivamente nel 1991 e 1992. Cinque anni più tardi, nell’estate 1997, tocca al difensore Angelo Tasca salutare l’Occidente per trasferirsi in Oriente. Nella seconda parte del 1999, a pochi mesi distanza dalla promozione in C1 con Piero Cucchi, due pezzi di quella squadra sbarcano a Palermo: Luca Lugnan (in rete contro il Catania nel derby de “La Favorita”) e Alessandro Cicchetti. Infine, la raffica degli anni duemila, inaugurata nella tarda estate del 2007 dal rumoroso passaggio in rosanero di Fabio Caserta. Destino insolito per il centrocampista calabrese, due volte in rete nel derby di Sicilia ma con due maglie diverse. Nel gennaio 2009 Ciro Capuano – autore nel dicembre 2006 della rete numero 700 del Palermo in serie A – lascia il rosanero per vestire il rossazzurro. Pochi mesi più tardi, come detto in precedenza, Walter Zenga decide di abbandonare i panni di ‘Walter One’ per indossare quelli di ‘Coach Z’, con risultati tutt’altro che soddisfacenti. Nell’estate 2011 l’argentino Matias Slivestre, fino a quel momento capitano del Catania, sposa la causa rosanero: al Catania sette milioni più mezzo cartellino di Davide Lanzafame. Infine, nell’autunno del 2012, dopo la brevissima parentesi al Genoa, tocca a Pietro Lo Monaco percorrere (senza grosse fortune) la già battuta A19.

Mi ritorni in Ment...Ex
Ampia carrellata finale con gli altri ‘doppi ex’ di Catania e Palermo. Prima in rossazzurro, poi in rosanero è il caso di Antonino Barraco, Giancarlo Cadè, Valerio Majo, Bortolo Mutti (attaccante del Catania negli anni settanta, allenatore del Palermo negli anni duemila), Walter Novellino, Michele Paolucci (appena sei mesi nel 2011), Mario Paradisi, Angelo Pereni, Giuseppe Testa e l’attaccante Davide Possanzini, quest’ultimo da calciatore con entrambe le maglie ed attualmente tra i collaboratori di mister De Zerbi.

Percorso inverso per Mariano Andujar, Sebastiano Alicata (attaccante anni sessanta, prima al Palermo e poi al Catania), Mario Sernagiotto, Lorenzo Barlassina (settanta presenze nel Palermo, oltre 160 nel Catania), Lorenzo Battaglia, Pier Paolo Bresciani, Mirco Brilli, Edgar Junior Çani, Massimo Cicconi (in rete per il Catania nel 5-1 dei rosa nel 2000-01), Totò Criniti, Jeda, Giorgio Lucenti, Mariano Marchetti, Giovanni Martusciello (due reti ai rosanero nel 3-3 del 2003), Giuseppe Mascara (in rete al “Barbera” in due occasioni, una delle quali il memorabile tiro al volo da centrocampo nello 0-4 del 1° marzo 2009), Giovanni Orfei, Antonio Mazzotta, Walter Pontel, Pietro Tarantino, Giacomo Tedesco, Christian Terlizzi (anche lui a segno al "Barbera" con la maglia degli etnei), Gaetano Troja, Salvatore Vullo, Bruno Pace, Edy Reja (al Palermo da calciatore, a Catania come tecnico), Luca Atzori (vedi Reja) e Luigi Valsecchi.