Pari Salò...monico!

Ciccio Lodi e Ciccio Ripa esultanti al

Ciccio Lodi e Ciccio Ripa esultanti al "Turina" 

Max Licari sul fondamentale pari dei rossazzurri a Salò. Buona reazione al rigore dubbio, poca concretezza. Tutti allo stadio!

Il pari aggiusta tutto
Diciamocelo con franchezza, il Catania non è che avesse, fino alla mezzora della ripresa, “rubato l’occhio”. Così, il gol del subentrato Ripa, settimo stagionale (curiosamente, tutte le reti dell’ex stabiese sono state siglate in trasferta) ha rimesso tutto a posto, trasformato qualche mugugno in sorriso e ben disposto gli animi nella prospettiva della gara di ritorno al “Massimino”. Troppo importante il risultato, in partite del genere, per non oscurare ogni genere di critica. Eppure, usando con le giuste dosi la consueta onestà intellettuale che (speriamo) ci contraddistingue, non si può non sottolineare come il Catania, al “Turina” di Salò, non meritasse affatto di perdere. Paradossalmente, si rischiava di tornare a casa sotto il fardello di un pesante doppio svantaggio, a seguito di un rigore assai dubbio trasformato dal bomber Guerra a fine primo tempo e di una ripartenza fallita di un soffio da Ferretti al 71’, una gara in cui gli uomini di Lucarelli avevano gettato al vento non meno di quattro-cinque nitide palle gol, “bottino” poi ulteriormente rimpinguato con un altro paio di grandi occasioni sciupate nel finale. Ma, si sa, il calcio è questo: bisogna buttare la palla dentro, essere cinici, e il Catania ha dimostrato di non esserlo. Se vorrà vincere questi playoff, dovrà diventarlo al più presto, già dal match di ritorno contro l’undici di mister Toscano, che ha mostrato tutti le qualità e i limiti rimarcati alla vigilia: squadra di corsa, ben organizzata, rapida nelle ripartenza e capace di sfruttare gli errori degli avversari (basti pensare a come Guerra approfitti dell’unica sbavatura della difesa etnea nella prima frazione per servire a Magnino la palla che conduce al rigore), ma perforabile in difesa e alquanto ingenua in alcuni suoi elementi, in particolare il giovane portiere Livieri, protagonista di due interventi “kariusiani”, uno incredibilmente non punito da Porcino al 50’, l’altro determinante in occasione del pareggio di Ripa al 74'. Il succo della partita sta tutto qui: il Catania supera con il minimo sforzo il temuto primo impatto con i playoff dopo 24 giorni di stop, ma dovrà crescere, e molto, se vorrà nutrire concrete ambizioni di promozione. Del resto, se andiamo d analizzare i risultati delle altre sfide playoff, ci accorgiamo che nessuna delle teste di serie ha vinto, due hanno perso, seppur di misura (Sambenedettese a Cosenza, Siena a Reggio Emilia), a dimostrazione che l’inattività si paga, almeno nel primo scontro. Non dimentichiamo, infatti, la lezione del turno precedente, dove le favorite ci hanno quasi tutte rimesso le penne. Quindi, si può accogliere con moderata soddisfazione il pari sul Lago di Garda, a patto che già da domenica prossima il livello della prestazione lieviti di un paio di spanne.

Un 3-5-2 solido ma compassato
Il tecnico Livornese, privo del solo Fornito, ha presentato la formazione titolare che un po’ tutti accreditavano alla vigilia, considerato che il 3-5-2 fosse scontato visto come anche il team di Toscano si disponesse secondo tale modulo. Che Barisic fosse confermato quinto di destra, che Porcino rilevasse Marchese sulla corsia opposta e che Rizzo, centrocampista di maggior sostanza, sostituisse Mazzarani, ce lo aspettavamo tutti, come tutti attendevano la coppia d’attacco Russotto-Curiale. Sinceramente, a parte i 15’ iniziali e finali, il Catania non è che abbia mostrato chissà quale fluidità di manovra. Solidità difensiva sì (mai pericolosi gli avversari, se non nella fatale azione del rigore e nella ripartenza quasi mortifera della ripresa già descritta), ma una certa lentezza nel giro palla e una acclarata difficoltà a trovare, con dosati filtranti, i tagli giusti degli attaccanti. Infatti, dopo un paio di ottime occasioni in avvio con Curiale e Lodi, i rossazzurri hanno fatto fatica a mettere in moto con i centrocampisti i due attaccanti, a dire il vero sotto gli standard per tutto il match, tanto da essere sostituiti nel secondo tempo. Raffaello, Staiti e Magnino, ben appoggiati dagli esterni Martin e Parodi, hanno sicuramente messo in ambasce, sotto il profilo dinamico, per una buona oretta, gli etnei, salvo naturalmente calare nel finale, concedendo maggiori spazi ai più tecnici avversari, peraltro rinvigoriti dai cambi di Lucarelli. Non è un caso che, nell’ultimo quarto d’ora, il Catania abbia pareggiato con Ripa e “rischiato” di vincere con lo stesso attaccante in maglia numero 29. L’ingresso dei vari Mazzarani, Caccavallo, Bucolo ha sicuramente fornito maggior brillantezza a un Catania che aveva mostrato, soprattutto in mediana, una certa carenza di passo. Dovranno “accelerare”, insomma, i vari Biagianti, Lodi e Barisic (prestazione molto sotto tono in un ruolo non suo, a nostro parere, quella dello sloveno), mentre Porcino, al netto dell’incredibile errore sotto porta (o, per meglio dire, a porta vuota), è parso il giocatore più brillante sotto il profilo atletico. Inoltre, dovendo giocarsi una partita ogni tre giorni, ci sembra naturale che domenica prossima Lucarelli proponga qualche cambio nell’undici base, inserendo almeno due o tre elementi più freschi. L’impressione è che il 3-5-2 sì fornisca più sostanza a centrocampo, ma penalizzi un tantino attaccanti come Russotto (seconda punta) o lo stesso Barisic (centrocampista esterno), più indicati a giocare da esterni offensivi. Vedremo, comunque, quali saranno le scelte dell’allenatore toscano, che sicuramente si ritroverà un “Massimino” stracolmo (fondamentale, quindi, il lavoro dei mental coach), così come si è ritrovato non meno di 400 catanesi residenti al Nord al “Turina”, tutti traboccanti di entusiasmo e sano e corretto tifo. Come sempre dovrebbe essere…


Gli encomibiabili tifosi rossazzurri presenti a Salò 



Tutti allo stadio!!!
Chi non ha ancora fatto il biglietto, lo faccia subito. Domenica prossima il Catania avrà bisogno dell’aiuto di tutta la sua tifoseria, giacché si tratterà di una partita aperta, difficile e tutt’altro che scontata. Non dimentichiamo, per carità, quanto di clamoroso i salodiani siano stati capaci di fare ad Alessandria, dopo aver perso l’andata in casa. Nessuna sottovalutazione dell’avversario, dunque, ma grande attenzione e tifo alle stelle! Let’s go, Liotru, let’s go!!!