Non è ancora finita, col Sorrento con la stessa intensità

Michele Zeoli immortalato in occasione di Catania-ACR Messina

Michele Zeoli immortalato in occasione di Catania-ACR Messina 

Riflessioni dopo il sofferto successo sul Messina e in proiezione della gara con il Sorrento

UNA BOCCATA D’OSSIGENO

Occorreva vincere e la vittoria è arrivata. In estrema sintesi potrebbe essere questo il commento al successo del Catania di Michele Zeoli colto ieri sera, davanti a 19.720 spettatori tutti di fede rossazzurro, nel derby siciliano con l’ACR Messina di Giacomo Modica. Un successo di misura, con il risultato in bilico fino all’ultimo istante, che ha permesso a Di Carmine e co. di mettere in saccoccia tre punti fondamentali in ottica salvezza. A 180 minuti dalla conclusione della stagione regolare, infatti, la classifica (sempre non in linea con i progetti e proclami iniziali della società) fa meno paura: quattordicesimo posto a quota 42, con 2 punti di vantaggio sulla zona play-out e, soprattutto, +9 sulla terz’ultima posizione (occupata dalla Virtus Francavilla) e +11 sul penultimo posto, dimora da mesi del Monterosi Tuscia. Una boccata di ossigeno per i rossazzurri, che prima di ieri sera provenivano da tre sconfitte filate (Coppa Italia esclusa) capaci di far venire su dagli abissi lo spettro dei play-out. Catania salvo e con la testa esclusivamente ai play-off? Sbagliato farlo, sbagliato pensarlo, anche minimamente. Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questa stagione balorda, vissuta perennemente sopra l’altalena, è che questo Catania – a prescindere dai giocatori in campo e dall’allenatore seduto (si fa per dire) in panchina – è capace di tutto. Vittorie folgoranti (tre i 4-0 in stagione) e capitomboli incredibili, con la squadra incapace di ribaltare l’iniziale 1 a 0 (situazione verificatasi in campionato 10 occasioni) e di “mantenerlo” fino al triplice fischio dell’arbitro di turno. Questo è il Catania vincitore della Coppa Italia di C, ma è anche il Catania delle sedici sconfitte in campionato, record per la “Casata Rossazzurra” in terza serie.

UNA VITTORIA DI CUORE

Fra le note liete della gara di ieri sera, oltre alla conquista dei tre punti, è emersa la capacità di saper soffrire. In conferenza stampa, nel post-partita, mister Michele Zeoli ha definito il successo sui peloritani “vittoria di gruppo”. Gruppo – termine assai prezioso per ogni sport di squadra, ma non sempre facile da creare – che il tecnico originario di Civitavecchia sta provando a plasmare e cementare, rispolverando dal dimenticatoio qualche elemento finito ai margini. Il caso lampante è quello di Davide Marsura, decisivo nella finale con il Padova (gol del 3-2 e assist in occasione del 4-2 finale), entrato bene in campo nel match coi giallorossi. Discorso simile per Alessandro Celli, nettamente migliorato dopo un inizio di avventura rossazzurra disarmante, o il redivivo Emanuele Ndoj, elogiato dallo stesso tecnico nel post-partita. “Devo rendere importanti tutti i giocatori, li devo tirare tutti dentro”. Questa una delle massime più gettonate di mister Zeoli, concetto nobile ma, allo stesso tempo, assai pratico, vista l’alta frequenza di infortuni che ha attanagliato e continua ad attanagliare l’organico rossazzurro, con Zammarini e Peralta ultimi di una lista di indisponibili dalla quale, a breve, dovrebbe venir meno il nome di Stefano Sturaro. Tutti utili alla causa, nessuno escluso (vedi l’abbraccio finale con Chiricò), in un momento decisivo della stagione, dove ogni centimetro, ogni goccia di sudore, ogni calciatore, può fare la differenza. 

 

CHIUDERE LA PRATICA COL SORRENTO

All’orizzonte, alla fine di questa settimana che condurrà al penultimo impegno della stagione regolare, ecco la trasferta di Potenza, casa per quest’anno di quel Sorrento che nella gara di andata violò il “Massimino” bissando l’impresa compiuta nella poule scudetto della Serie D. La matricola rossonera, dopo aver archiviato senza grossi patemi la pratica salvezza (5 i punti di vantaggio sulla zona play-out, +12 sul terz’ultimo posto), sperano ancora di conquistare un posto al sole nella griglia dei play-off. Concentrazione massima, insomma. Vietato sentirsi già salvi, in vacanza, e con la testa proiettata agli spareggi promozione, perché se è vero che il Catania - comunque andrà a finire la stagione regolare - sarà nella griglia dei “play”, ancora non è dato sapere il nome del suffisso...