Matera-Catania, ex: quanti sassi in rossazzurro

Gianvito Plasmati: rossazzurro di ieri e di domani?

Gianvito Plasmati: rossazzurro di ieri e di domani? 

Primo appuntamento stagionale con la rubrica dedicata ai doppi ex...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Presente (quasi) assente, tanto passato…
Nuova stagione, nuovo campionato, nuove squadre e volti vecchi, stagionati, talvolta ingialliti, custoditi da chissà quanti anni nel grande libro degli ex. In vista del match di Matera – che segnerà l’avvio stagionale dei rossazzurri – ecco una dozzina abbondante di calciatori e tecnici che hanno contribuito a fare la storia sia dei lucani che degli etnei. Tante storie legate al passato che riempiono le caselle (quasi) vuote del presente. Quasi. Perché nelle ultime ore un vuoto potrebbe essere riempito da Gianvito Plasmati, nativo proprio della città lucana, in procinto di rivestire il rossazzurro. L’ attaccante materano, cresciuto nelle giovanili biancazzurre, ha indossato la casacca etnea a più riprese: prelevato dalla Fidelis Andria nell'estate 2006, venne ceduto successivamente in prestito a Crotone, Foggia e Taranto. Nel campionato 2008/09 la stagione migliore con Walter Zenga in panchina: 13 presenze e 2 reti contro Inter e Juventus – entrambe in campo avverso – seguite dall’insolito “spogliarello” contro il Torino in occasione del calcio di punizione trasformato da Mascara. Dopo sei mesi all’Atalanta, sempre in massima serie, ecco il ritorno sotto l’Etna nell’estate 2009. Nella nuova avventura catanese pochi picchi: doppietta in coppa Italia al “Ferraris” contro il Genoa e l’assist al bacio per Marianito Izco nella vittoria contro la Juventus all’Olimpico di Torino. Nell’ estate del 2010 viene messo fuori rosa a causa di una diatriba con la società etnea. Una querelle senza fine conclusasi con la rescissione consensuale del contratto nell’estate 2011. Dopo quattro anni ecco il ritorno a Catania.


Calciatori: da Picci a Passiatore
Tra i difensori quello più lontano dai nostri giorni è il pisano Silvio Picci protagonista in rossazzurro nell’ anonima stagione cadetta 1985/86 con 33 presenze e 2 reti. Qualche anno più tardi l’esperienza in Lucania: 21 presenze e una marcatura nel 1993/94. Gli anni ’90 per i rossazzurri è un periodo storico assai difficile, costellato dalla mancata radiazione tramutata nel declassamento dalla C1 all’Eccellenza Sicula. Proprio nella stagione 1993/94 troviamo tra le fila etnee il difensore Josè Sparti. Quattro stagioni con la casacca del Catania per un totale di 93 presenze tra Eccellenza, CND e Serie C2: unico acuto la rete realizzata alla Nuova Plutia nel gennaio 1994. Al Matera nella stagione 2000/01 in Serie D. Altro pezzo di storia ad emergere dalla polvere della categorie più infime il buon Alessandro Cicchetti che, dopo l’esperienza con la casacca dei lucani (1993/94), indossò il rossazzurro dal 1996 al 1999. Prima annata da urlo, con 33 presenze su 34, conclusa con l’amara sconfitta di Avellino contro la Turris nella semifinale dei play off di C2. L’annata seguente, la 1997/98, arriva un’altra mazzata: lacerazione dei legamenti del ginocchio e stagione finita. Il riscatto personale, nonché quello di tutta un’intera città, giunge al termine del campionato 1998/99 con l’agognata promozione in Serie C1. Memorabile il cross al bacio di Cicchetti – dopo un’ubriacante veronica – per il perentorio colpo di testa di Roberto Manca nel derby col Messina, match decisivo verso la promozione. A completamento della ‘batteria’ dei difensori ecco Roberto Mirri, sparuta comparsa con entrambe le maglie: 3 presenze in rossazzurro dal gennaio al giugno 2003, cinque in biancazzurro nel campionato 2012/13.

Altra quaterna in mediana dove troviamo Aldo Raimondi, protagonista di un insolito andirivieni tra Matera e Catania. Dopo la prima esperienza in Lucania del 1974/75 – seguite dalle parentesi di Reggio Calabria e Como – ‘sbarca’ a Catania nella stagione 1978/79 in C1. Concluso il campionato, con 30 presenze, passa al Matera in B. L’anno successivo il secondo ritorno sotto l’Etna in cadetteria. Conclusa la carriera da calciatore è ritornato nella città dei sassi nelle vesti di allenatore, l’ultima delle quali nella stagione 2006/07. Sempre negli anni settanta troviamo anche Federico Righi: biancazzurro nel 1976/77, rossazzurro nella stagione successiva. Qualche anno più tardi ecco Maurizio Raise: materano nella stagione 1980/81, etneo in quella 1988/89. A concludere la tornata dei centrocampisti troviamo il trequartista Lorenzo Battaglia, formatosi proprio nel settore giovanile della Pro Matera. Lasciata la Lucania il girovago pugliese (più di 20 le maglie indossate in carriera) ha vestito la casacca rossazzurra dal gennaio al giugno del 2000 in Serie C1: 12 presenze e 4 reti nel carniere.

Tris nel reparto avanzato. Il più lontano è certamente Giovanni Calvani, rossazzurro nella stagione 47/48, biancoazzurro in quella 50/51. Menzione particolare per Giovanni Picat Re, autentica bandiera materana. In biancazzurro, infatti, il centravanti torinese ha collezionato oltre 180 presenze e 52 reti tra il 1969/70 e il 1975/80. In mezzo a tanti sassi vi è anche il biennio rossazzurro 1972/74: una quarantina di presenze e appena 4 reti, esperienza amara conclusa con la retrocessione in terza serie. Più di vent’anni più tardi troviamo Francesco ‘Ciccio’ Passiatore, rossazzurro dall’estate 1998 all’autunno 2001. Protagonista del Catania di Pierino Cucchi – così come il già menzionato Cicchetti – l’attaccante pugliese contribuì con 8 reti (4 dei quali siglate al Frosinone in una sola gara) alla promozione degli etnei in C1. Ancor più positiva la stagione seguente con il ‘filosofo’ Simonelli in panca, conclusa a doppia cifra. Commiato amaro con la cessione all’Ascoli, a campionato in corso, figlia dei dissapori con i Gaucci a seguito delle pesanti sconfitte contro Palermo (5-1 a La Favorita) e Giulianova (1-3 in casa). Con la casacca dei lucani ha concluso la carriera da calciatore nel 2009.

Gigi De Canio, esperienza etnea da dimenticare  



Panchina: altro poker
Si va avanti a ‘forza 4’. Dopo quattro difensori, quattro centrocampisti e quattro attaccanti non poteva mancare un poker in panchina. Il più lontano è il compianto Gennaro Rambone che prima di iniziare la lunga carriera da allenatore chiuse quella da calciatore proprio a Matera nel 1966. Nella stagione seguente il primo incarico da tecnico proprio sulla panchina materana. Lasciata la Lucania seguirono le parentesi di Sorrento, Frosinone, Viterbo, Campobasso, Caserta, Siracusa fino ad arrivare a Catania nel 1974. Esperienza in rossazzurro a più riprese:1974/75 (solo le gare di coppa Italia prima della ‘staffetta’ con Egizio Rubino),1979/80 (le prime 8 giornate) e vari andirivieni tra il 1985 e il 1987. In mezzo a tanto rossazzurro la nuova parentesi lucana nel 1980/81. Altro tecnico sanguigno Franco Gagliardi: al Matera nel 1988/89, al Catania dal dicembre al giugno 1998 in C2 senza grossi risultati (in tal senso clamoroso il 4-1 incassato a Tricase). Altro materano di nascita è Gigi De Canio, autentica icona del calcio lucano. Cresciuto calcisticamente proprio tra le fila biancazzurre De Canio (difensore anni ’70 e ’80) ha indossato la casacca lucana a più riprese collezionando oltre 200 presenze e conquistando due promozioni: in D nel 1975/76, in C1 nel 1978/79. Totalmente da dimenticare la parentesi in rossazzurro: 2 vittorie, 2 pareggi e 7 sconfitte tra l’ottobre 2013 e il gennaio 2014. Infine, Roberto Rizzo, a Catania proprio nelle vesti di vice di De Canio. Più gloriosa la parentesi materana, con la conquista della coppa Italia di Serie D nella stagione 2009/10.