Lo Monaco risponde alla Reggina: "Avevate il dovere di evitare fatti vergognosi"

 

Decisa risposta dell'ad rosszzurro al presidente della Reggina che aveva dichiarato di sentirsi "offeso dalle parole di Lo Monaco"

Continua senza sosta il botta e risposta tra la Reggina e il Catania, in merito alle polemiche infuocate del post gara dovute alle pietose condizioni del terreno da gioco del "Granillo" denunciate da Pietro Lo Monaco a presidente della Lega Pro, Gravina, con delle vere e proprie testimonianze fotografiche. A questo aggiungiamo anche lo spiacevole episodio del furto perpetrato ai danni della squadra rossazzurra, derubata di tutto punto durante lo svolgimento della gara da ignoti inoltratisi all'interno dello spogliatoio.
Di seguito il comunicato del Calcio Catania riportanti le parole dell'ad rossazzurro Lo Monaco che risponde alle dichiarazioni del Presidente del club amaranto, Mimmo Praticò che sul sito della Reggina aveva dichiarato di sentirsi "offeso dalla parole di Lo Monaco".

“Caro Presidente, sottolineare le attuali condizioni pietose del terreno del “Granillo” non è certamente un’offesa alla città di Reggio Calabria e alla Reggina, da parte mia. Anche le tue dichiarazioni certificano i gravi problemi del rettangolo di gioco, che un tempo fu verde ed oggi non lo è del tutto. L’uso quotidiano del campo, anomalia che giustifichi con la mancata disponibilità del Sant’Agata, genera oggi l’evidente usura del manto (quasi) erboso del vostro stadio, come osservi correttamente. Invochi inoltre l’intervento del Comune, legittimamente, per migliorare la situazione. Come certamente sai, però, precise disposizioni della Lega Italiana Calcio Professionistico obbligano tutte le società a mantenere la piena praticabilità, ovviamente, e curare efficacemente la manutenzione. Ho il diritto ed il dovere, quindi, di far notare come sia pressoché impossibile giocare una gara di calcio professionistico, adesso, a Reggio: ti prego di riferire al distratto Direttore Generale del tuo club, Gabriele Martino, che ti ho manifestato questa mia convinzione ben prima del fischio d’inizio, quando eravamo entrambi proprio in campo, e quindi la stessa non può essere letta come una scusa, se non da un lettore puerile e prevenuto. Del resto, noi abbiamo il massimo rispetto nei confronti della Reggina, che reputiamo una squadra valida e blasonata: abbiamo ottenuto un risultato positivo e non abbiamo nulla da giustificare, prova ne sia che dopo la gara i nostri tesserati hanno parlato di calcio e non hanno accampato alibi, cosa che non è nel nostro stile. Proverò ad ingaggiare Martino, che dall’alto della sua onniscienza provvederà a scegliere per me e per noi, Calcio Catania, tecnici che faranno giocare bene le squadre e calciatori migliori: che tristezza, Presidente, questa mancanza di rispetto. Quanto alla mia esperienza al Maracanã, ricordo al signor Martino che la mia storia si svolge in tutte le categorie del nostro calcio: mi basta ed avanza per affermare senza tema di smentita che il Granillo oggi, purtroppo, non è degna cornice del calcio professionistico. Non si offenda, il signor Martino. Si offenda invece chi ha ridotto così lo stadio carico di antica gloria in cui giocarono tanti campioni, in Serie A, fino a 7 anni fa. A proposito del furto avvenuto negli spogliatoi del Catania mi permetto, infine, di ricordarti che è dovere della società ospitante presidiare l’area riservata agli atleti, ai tecnici ed ai dirigenti, garantendo incolumità e rispetto di una zona che è “sacra” così come l’ospitalità; non basta dire che vi siete attivati: avevate, avete ed avrete il dovere di evitare simili fatti vergognosi. Sono sicuro, caro Presidente, che con il tuo impegno e la tua passione riuscirai a migliorare questa situazione e tante altre, riportando in alto la Reggina”.