Il danno e la beffa

 

Per il Catania, è l’ennesima battuta d’arresto lontano dal “Massimino”. A Livorno finisce 4-2 per i padroni di casa.

Per il Catania, è l’ennesima battuta d’arresto lontano dal “Massimino”. Un vero tabù, quello da trasferta, che gli etnei non riescono superare dall’ormai lontano 11 maggio (Bologna-Catania 1-2) e che diventa ogni settimana un macigno sempre più pesante. Un fardello dal quale non ci si riesce a liberare, nemmeno quando la gara sembrava aver preso la piega giusta, contro ogni sfortuna e jattura. Perché quella del “Picchi” non è stata la peggiore prova esterna dei rossazzurri, per lo meno fino alla rete del pareggio di Jefferson che mandato all’aria tutti i piani e gli equilibri psicologici faticosamente raggiunti.
L’undici di Sannino è apparso quadrato. Poco spettacolare, forse, con pochi fronzoli e tanta praticità. Ha convinto il 3-5-2 da trasferta. Che diventa impermeabile attraverso una linea difensiva costituita da cinque elementi solo in caso di sofferenza, allorquando l’avversario porta tutti gli effettivi in avanti. La scelta di Sannino di utilizzare Martinho (tra i più propositivi durante la prima frazione di gara) ed Escalante sugli esterni si è rivelata propizia, in grado di offrire certezze alle due fasi di gioco, permettendo inoltre a Rosina di guadagnare i giusti spazi – adesso resi liberi dalla densità lungo le corsi e laterali appunto - per la gestione del gioco. L’infortunio occorso al fantasista ex Siena ha assunto un valore specifico enorme nel corso della gara, che avrebbe potuto avere diverso esito con un giocatore di esperienza in campo fino al novantesimo. Gira male, invece. A cominciare dall’errore di valutazione di Frison (bravissimo in precedenza in almeno un paio di occasioni) che si lascia sorprendere da un beffardo rimbalzo sul tiro di Jefferson.
Al Livorno, di contro, va tutto bene. Con Gautieri che trova i jolly dalla panchina. Jefferson, Galabinov e Siligardi puniscono oltremisura un Catania in palla fino a venti dal termine. Poi, il crollo psicologico prima che fisico. Che rimanda ancora una volta l’appuntamento coi tre punti in trasferta.

Emergenza infortuni insostenibile

Ci si chiede se l’infermeria di Torre del Grifo possa riuscire a gestire un tale numero di infortunati. Che aumentano col passare delle settimane. Le noie di natura muscolare che hanno costretto Capuano, Martinho e Rosina ad abbandonare anzitempo il terreno di gioco del “Picchi”, complicano una situazione già drammatica. La conta degli indisponibili è lunghissima ed è lecito chiedersi per quanto tempo ancora, all’interno della Società di Via Magenta, si possa attribuire alla sola sfortuna o alla casualità questa jattura.
Alla vigilia del match di Livorno, Sannino non era stato tenero con gli addetti alla preparazione atletica, lanciando un messaggio – nemmeno troppo velato – di aiuto e di insofferenza. Per una situazione che adesso è divenuta davvero difficilmente gestibile. Il Catania ha letteralmente gettato alle ortiche un quarto di campionato a causa delle numerose indisponibilità che hanno costretto il tecnico di Ottaviano a rivedere ogni settimana l’undici titolare, privandogli la possibilità di poter gettare le basi per qualsivoglia programmazione.

I giovani come certezze

Al Catania c’è una certezza dalla quale bisognerebbe ripartire. Sono le giovani leve. Scoperte quasi per caso, figlie della necessità ed oggi preziosi combattenti. Odjer, su tutti. Il ragazzo ghanese ha dimostrato anche a Livorno di avere grande personalità, sufficiente per mettere Sannino in difficoltà in merito alle future scelte in mediana. Grande incontrista e buona corsa. Dopo l’uscita forzata di Rosina è divenuto il riferimento a centrocampo non disdegnando le scorribande offensive ed i lanci lunghi alla ricerca dei centimetri di Cani e Calaiò.
Parisi, subentrato a Capuano al 29’ della prima frazione di gioco, ha fatto bene anche all’interno di una retroguardia a tre. La recente, meritata, convocazione nella selezione B Italia lo ha galvanizzato ed ha mostrato a Sannino di che pasta è fatto. E forse, sarebbe potuto tornare utile in alcune circostanze del recente passato, evitando di schierare interpreti fuori ruolo.
Un finale quanto meno complicato, infine, per poter giudicare con serenità la prova di Garufi. Che appare comunque meno pronto rispetto ai pari età per il salto in prima squadra che ha voglia da vendere. Che andrebbe premiata a stagione in corso.

Mercato: niente botti ma concretezza

Il Catania necessita di intervenire sul mercato. Ed anzi, deve esserne la protagonista. Attraverso operazioni mirate, acquistando dove occorre e senza cercare la sensazionalità del colpo a sorpresa. Non occorrono nomi altisonanti per far bene in un campionato cadetto, non in questo torneo, soprattutto, che ha evidenziato come la corsa e la grinta siano caratteristiche persino più importanti – in alcuni frangenti delle gare - della tecnica individuale.
La Società di Via Magenta dovrà operare di concerto con Sannino – ammesso che la fiducia nei confronti del tecnico sia rimasta immutata - per costruire attorno a lui un modello ed una squadra vincente. Le ultime buone prove di Cani non traggano in inganno. Il Catania ha necessità di intervenire in tutti i settori del campo, a cominciare dal reparto offensivo dove Calaiò avrebbe l’opportunità di esprimersi al meglio assieme una seconda punta rapida e di movimento. Difesa e centrocampo, quindi, da puntellare. Nell’ottica di un finale di stagione lungo, estenuante e tutto da affrontare in salita.

Allarme classifica e prossimo turno

La diciottesima d’andata consegna ai tifosi del Catania una squadra in diciassettesima posizione in classifica, ferma al palo ai venti punti, insieme alla Virtus Entella che deve ancora recuperare una gara. In alto, continua a vincere il Carpi (1-0 sul Modena) che allunga sul Frosinone che pareggia 2-2 contro il Bologna al Dall’Ara. Approfittano di questo pareggio proprio Livorno e Spezia, che passa di misura a Brescia, per portarsi a braccetto in terza posizione in classifica. In zona play-out, pesanti sconfitte per Crotone e Cittadella che perdono in casa contro Pro Vercelli e Bari rispettivamente. Latina e Varese, invischiate anch’esse nella lotta per la salvezza, chiuderanno il diciottesimo turno con il posticipo di lunedì sera.
Il Catania giocherà il prossimo turno al “Massimino” contro il Brescia, sempre più in crisi di risultati e di identità, considerato che l’attuale Presidente Corioni fatica a trovare l’acquirente per il club che ancora rimane in vendita.