EX - Matera-Catania: Plasmati, la storia infinita...

Gianvito Plasmati in azione contro il Padova nel settembre 2008

Gianvito Plasmati in azione contro il Padova nel settembre 2008 

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai doppi ex passati e presenti

A volte ritornano. Martedì 27 novembre 2018, alle ore 14.30, in quel del “Franco Salerno XXI Settembre” di Matera, il Catania ritroverà nell’organico dei lucani due volti conosciuti. In primis quel Gianvito Plasmati, materano classe 1983, che alle soglie dei trentasei anni ha finalmente coronato il sogno di indossare la casacca della squadra della propria città, dopo averla indossata soltanto a livello giovanile. La storia rossazzurra di Plasmati è suddivisa in più capitoli, quattro per la precisione. Tutto parte dall’estate del 2006, quella dell’ultima promozione in A degli etnei, quando l’allora ventitreenne, reduce da un brillante campionato in C2 con l’Andria (31 presenze e 12 reti) viene adocchiato da Pietro Lo Monaco e portato alle falde dell’Etna, giusto il tempo di esser “prestato” al Crotone. In Calabria rimane appena sei mesi, nel gennaio del 2007 torna a Catania ritagliandosi anche il debutto in A contro la Roma, match nel quale esordisce anche Marco Biagianti. Esperienza mordi e fuggi seguita dai prestiti a Foggia e Taranto.

Gianvito Plasmati in azione nella sua ultima parentesi catanese 



Nella stagione 2008-09 Walter Zenga gli dà più di una chance. Nella prima parte di stagione Plasmati viene impiegato con continuità. Il lungagnone di Matera ripaga la fiducia riposta dall’ex Uomo Ragno con due reti siglate in casa di Inter e Juventus, non proprio le ultime arrivate. A gennaio, però, Plasmati lascia il Catania per accasarsi a Bergamo. Sei mesi più tardi è tempo di indossare nuovamente il rossazzurro. Le perle della stagione, la 2009-10, sono l’assist vincente ad Izco in casa della Juventus (partita vinta dagli etnei di Mihajlovic per 2-1) e la doppietta in casa del Genoa che consente al Catania di passare il turno in Coppa Italia. La “favola” s’interrompe bruscamente nell’estate 2010 per via di una diatriba contrattuale con la società. Ne viene fuori una battaglia a colpi di sentenze che sfocia in un anno senza campo e nel successivo passaggio alla Nocerina nell’agosto 2011. Tutto finito? Manco per sogno. Nel settembre del 2015, dopo aver indossato le maglie di mezza Serie B e con un’esperienza anche in Inghilterra, le strade del Catania e di Gianvito Plasmati s’incrociano ancora, stavolta in terza serie. Ne viene fuori un’annata altalenante, contraddistinta da una condizione fisica non sempre al top, e con tre reti pesantissime contro Akragas, Cosenza e Lupa Castelli Romani che consentono agli etnei di raccogliere cinque punti fondamentali nella corsa salvezza 2015-16. Svincolatosi al termine della stagione, Plasmati e il Catania si ritrovano in un piovoso pomeriggio di Messina: vittoria dei rossazzurri di Mario Petrone proprio nel giorno del debutto in biancoscudato del colosso materano.

Oltre a Gianvito Plasmati nell’attuale organico del Matera figura anche un altro ex rossazzurro, decisamente meno fortunato rispetto al suo attuale compagno di squadra in biancoazzurro. Si tratta di Agatino Sergio Garufi, catanese di Giarre (classe 1995), autore di 8 presenze con la maglia della prima squadra dell’Elefante tra Serie A e Serie B. Esperienza decisamente sfortunata, quella di Garufi con la maglia rossazzurra, contraddistinta da tanti infortuni e scelte tattiche a dir poco discutibili. Mancino naturale, con propensioni spiccatamente offensive, il buon Agatino venne ‘reinventato’ terzino sinistro da mister Giuseppe Sannino nel corso della gara casalinga contro il Bari, valevole per il campionato cadetto 2014-15. Una mossa sciagurata che contribuì a compromettere l’esplosione in prima squadra di uno dei calciatori più promettenti della Primavera rossazzurra.

Sergio Agatino Garufi con la maglia della Primavera rossazzurra 



MI RITORNI IN MENT...EX
Classica carrellata finale con tutti i doppi ex del passato. Nel reparto arretrato troviamo Silvio Picci, in rossazzurro nell’ anonima stagione cadetta 1985/86 con 33 presenze e 2 reti; Josè Sparti, per quattro stagioni con la casacca del Catania per un totale di 93 presenze tra Eccellenza, CND e Serie C2; Alessandro Cicchetti, al Catania dal 1995 al 1999 con la promozione in C1 vissuta da protagonista; Roberto Mirri, sparuta comparsa con appena: 3 presenze in rossazzurro dal gennaio al giugno 2003. In mediana, il più rappresentativo è Aldo Raimondi, protagonista di un insolito andirivieni tra Matera e Catania: in Lucania nel 1974/75, a Catania nel 1978/79 in C1, nuovamente a Matera nel 1979-80 e ancora a Catania l’anno dopo; Federico Righi: biancazzurro nel 1976/77, rossazzurro nella stagione successiva; Maurizio Raise: materano nella stagione 1980/81, etneo in quella 1988/89; Lorenzo Battaglia, autentico girovago del pallone (con oltre 20 maglie indossate in carriera) al Catania dal gennaio al giugno del 2000. Capitolo a parte per: Gaspare Cacciola, prodotto del vivaio rossazzurro, in Lucania nel campionato di Serie C2 edizione 1996-97: annata conclusa con 5 reti una delle quali siglata proprio al Catania nell'allora "Cibali".

Gigi De Canio, tra i doppi ex più rappresentativi 



Tanto affollamento nel reparto avanzato dove trovano posto in sei: Giovanni Calvani, rossazzurro nella stagione 47/48, biancoazzurro in quella 50/51; l'ala bresciana Giovanni Prevosti, al Catania nel 1947-50 con 19 reti in 69 presenze, al Matera nel 1954-55; Giovanni Picat Re, autentica bandiera materana con oltre 180 presenze e 52 reti tra il 1969/70 e il 1975/80, una quarantina di presenze (appena 4 le reti segnate) nel Catania tra il 1972 e il 1974; Francesco Passiatore (rossazzurro dall’estate 1998 all’autunno 2001, a Matera come tecnico); Maikol Negro, calciatore esploso con Gaetano Auteri nella scorsa stagione, con 17 reti in 35 gare, in rossazzurro (senza mai giocare) dal luglio all’agosto 2010.

Tra gli allenatori spicca Gigi De Canio, materano di nascita, al Catania per parte della stagione 2013-14, autentica bandiera lucana con oltre 200 presenze da calciatore con la maglia della squadra della sua città. Altra figura assai rappresentativa è quella del compianto Gennaro Rambone, mister dell'Elefante a intermittenza tra il 1974/75 e il 1987, al Matera nel 1980/81). Chiusura con Franco Gagliardi (al Matera nel 1988/89, al Catania dal dicembre al giugno 1998 in C2) e Roberto Rizzo, a Catania proprio nelle vesti di vice di De Canio.