Chievo-Catania (3-2): Errori fatali

Juan Pablo, pomeriggio difficile...

Juan Pablo, pomeriggio difficile... 

Il commento al match del "Bentegodi" tra gialloblù e rossazzurri. I temi "caldi": 20 minuti di sonno; ancora si può sognare; con il Lecce pronto riscatto.

20 minuti di sonno
Due clamorosi errori individuali nella prima parte compromettono una gara che, se giocata con maggiore attenzione, poteva portare il Catania a un punto dal sesto posto. Il Chievo di Di Carlo lo si conosce, grande fisicità e ripartenze fulminanti. I rossazzurri ci sono cascati, purtroppo, considerato che Legrottaglie e Spolli (due autentici eroi della stagione catanese, non dimentichiamolo) sono andati subito in grave difficoltà sulla rapidità di Pellissier e Paloschi, in pratica permettendo ai veronesi di chiudere il conto in avvio di partita. Un peccato, perché complessivamente il match ha fatto comprendere come i padroni di casa non fossero certo superiori a un Catania in giornata non esaltante, tanto che il gran cuore di Lodi e compagni è riuscito a tenere in bilico il risultato fino al 93’. Un peccato perché poteva risultare una grandissima occasione ai fini di continuare a coltivare il sogno Europa League. Un sogno che non finisce al “Bentegodi”, dato che le posizioni di classifica, seppur con una partita in meno, rimangono invariate, in virtù della randellata subita dalla Roma a Lecce e del deludente pareggio raggranellato dalla stra...lunata Inter a Cagliari. Quindi, nessun dramma. Una partita storta, dopo otto risultati utili consecutivi, ci può stare, soprattutto contro un team che, numeri alla mano, ha dimostrato sul campo di dare molto fastidio agli etnei. I gialloblù si trovano a un solo punto dal Catania e in questa stagione hanno battuto due volte su due i “Montella Boys”. Probabilmente, direi sicuramente, contro una squadra del genere, serviva un approccio mentale diverso. E la formazione titolare... Intendiamoci, non critico aspramente il pur bravo "aeroplanino" per aver cambiato un paio di giocatori. Il turn-over, considerato il “tour de force” che attende la squadra, ci sta. Inoltre, lo stesso Almiron non stava bene e Barrientos aveva mostrato la corda nelle ultime uscite; quindi, preservarli non sembrava proprio una cattiva idea. Tuttavia, la storia dice che i “prescelti” hanno bucato il cimento. L'opzione di mettere in campo Ricchiuti e Llama al posto del mediano ex barese e del “pitu” non si è rivelata felice, tanto che entrambi sono stati sostituiti nella ripresa, al culmine di prestazioni assai negative. Strano, perché entrambi avevano fatto bene da subentranti nelle scorse gare. In ogni caso, turn-over o meno, quando tu cominci una partita e dopo 20’ ti ritrovi sotto di due reti e in inferiorità numerica, rimettere in piedi la baracca risulta quasi impossibile. L’errore di Legrottaglie in occasione del gol dello statunitense Bradley è lampante, così come chiaro è il pastrocchio di Spolli su Pellissier, che non poteva non condurre al rigore e all’espulsione del centrale rossazzurro. Curiosamente, il difensore argentino aveva più o meno commesso lo stesso sbaglio all’andata sullo stesso giocatore. Evidentemente, lo soffre in maniera particolare. Sotto di due reti come a Parma e a Napoli, il Catania ha avuto il merito di non mollare, venendo premiato già nella prima frazione al 32’ dalla fortunata autorete di Andreolli, a testimonianza che gli attributi quest’anno sono corposi. Nella ripresa, devo dirlo, considerato il primo tempo assolutamente negativo di Llama e Ricchiuti, mi aspettavo che Montella li cambiasse entrambi. Invece, ha tolto il solo esterno mancino per un terzino, Capuano. In effetti, un cambio tatticamente corretto, vista l’inferiorità numerica. Peccato che il laterale sinistro napoletano, fuori da tanto tempo, sia ancora lontano da una condizione accettabile. In pratica, come se non fosse entrato... Il terzo gol siglato dal veloce Paloschi mette ancora una volta a nudo la poca mobilità della difesa etnea. Il successivo ingresso di Almiron, poi, rende chiaro a tutti come sia un giocatore imprescindibile. La manovra cresce a dismisura; Lodi, fino a quel momento impalpabile, comincia a macinare gioco; il Catania si rende più pericoloso. Izco, migliore rossazzurro in campo, si vede negato il 2-3 da Sorrentino; lo stesso Almiron, prima, fa correre i brividi sulla schiena al portiere di casa, successivamente segna in spaccata a 5’ dalla fine (quarta rete stagionale), consentendo al Catania di prodursi in un commovente forcing finale che, purtroppo, non porta al pareggio, malgrado l’inserimento di un attaccante in più (Lanzafame). Insomma, una battuta a vuoto che non deve minimamente inficiare quanto di buono fatto finora, ma che dovrà generare una reazione immediata già da mercoledì sera al “Massimino” contro il Lecce di Cosmi.

Pronto riscatto con il Lecce
La gara con i salentini si presenta vera, difficile. I giallorossi di Di Michele e Muriel, entrambi a segno con la Roma, si gioca sostanzialmente la vita a Catania, avendo al momento 4 punti di distacco da Parma e Genoa. Quindi, si tratterà di un match vero, vibrante, complicato sotto tutti i punti di vista. Attenzione, quando dico che il Lecce si gioca la vita, mi riferisco alla possibilità, in ogni caso, di disputare la prossima Serie B. Infatti, sulla base delle ultime risultanze del caso scommesse,in cui la società del presidente Semeraro sembrerebbe gravemente coinvolta in una combine con il Bari, i salentini, retrocedendo in B, sarebbero ulteriormente retrocessi in C. Invece, qualora dovessero salvarsi, verrebbero retrocessi di una categoria, cioè in B. Insomma, un guazzabuglio pazzesco dal quale i rossazzurri dovranno astrarsi e lottare in campo fino all’ultima goccia di sudore, sebbene l’assenza di Spolli peserà e vi saranno da verificare le condizioni di Legrottaglie. Bellusci già si scalda... Ancora si può sognare!!! Let’s go, Liotru, let’s go!!!