Catania-Hellas Verona: presentazione della gara

Un sogno realizzato da custodire gelosamente

Un sogno realizzato da custodire gelosamente 

La presentazione dell'anticipo della sedicesima giornata tra etnei e scaligeri. Match fondamentale per il futuro rossazzurro.

A difesa del 28 maggio 2006
Per tutti i veri tifosi del Catania il 28 maggio 2006 rappresenta una tra le date da cerchiare in rossazzurro. Sempre. Passano gli anni, ma quella data, ormai da sette anni, è indelebile. In momenti come questi, con il Catania ultimo in classifica a 5 punti da quel quint’ultimo posto, che rappresenta la “zona salvezza”, i pensieri negativi sono all’ordine del giorno. Pensieri negativi nutriti da numeri disarmanti che rendono la visione attuale ancora più distorta e negativa. Pessima.

La sconfitta di Genova, giunta al termine di una prestazione impalpabile (neanche un tiro in porta scagliato verso la porta doriana), ha rappresentato il punto più basso di questa stagione. Zero tiri, zero vittorie e pareggi in trasferte, zero segnali positivi, reazione assente e quadro delle negatività reso ancor più cupo. In momenti come questi, però, è altrettanto facile rievocare i bei ricordi mai così lontani. Evadere dall’amara realtà per rifugiarsi nel dolce passato.

La gioia di quella giornata memorabile, culmine di sofferenza a mai finire e di una spasmodica attesa, non si può oltraggiare. Bisogna difendere quel sogno, divenuto realtà proprio quel pomeriggio, contro tutto e tutti. In settimana il presidente Pulvirenti, artefice principale di quel sogno, ha chiamato i tifosi al capezzale della sua creatura. Una creatura “malata”, bisognosa di punti, calore e sostegno. Tanto sostegno.

Catania-Hellas Verona, sedicesima giornata del girone d’andata. A questo punto della stagione, considerando la classifica attuale degli etnei, è inutile fare calcoli. Bisogna abbassare la celata ed affrontare ogni partita con determinazione crescente, ferocia, entusiasmo, coraggio e cuore. Caratteristiche assenti al “Ferraris”. Al “Massimino” ecco l’Hellas di Mandorlini, sesta in classifica ed autentica sorpresa della stagione. Un Verona che per certi versi ricorda il Catania di Pasquale Marino neopromosso in A: stessa spavalderia, stessa propensione al gioco offensivo, stessa forza tra le mura amiche, stessa fragilità difensiva e nelle gare esterne.

Una sfida che in A manca da trent’anni. Una sfida che al “Massimino” manca dal 29 aprile 2006, in serie B. Esattamente un mese prima dell’apoteosi del 28 maggio. Ricreare lo stesso entusiasmo presente in quel periodo è cosa assai impossibile. Riaccendere lo spirito di una tifoseria col morale sotto i tacchi, però, è possibile. Avanti con una prestazione da uomini veri. E chissà che il 14 dicembre 2013 non sia un’altra data da cerchiare in rossazzurro, alla voce “l’agognata rinascita”. -31 all’Alba: “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”