Catania-Fidelis Andria 2-1: le pagelle rossazzurre

Gran prestazione di Elio Calderini.

Gran prestazione di Elio Calderini. 

Prova gagliarda di quasi tutti gli etnei. Il polivalente Di Cecco, l'estroso Calderini e i decisivi Bergamelli e Russotto i "top".

Liverani voto 5,5: L’unico tiro in porta che subisce nel primo tempo è la splendida conclusione di Strambelli, alla quale avrebbe però dovuto opporsi con maggior prontezza e concentrazione. Si riscatta in parte nella ripresa dimostrandosi puntuale sulle conclusioni di Capellini e Bangoura.

Di Cecco voto 8: Schierato da terzino destro da Moriero, gioca in modo disciplinato, senza soffrire Bangoura che si aggira dalle sue parti, e provando a far ripartire l’azione sulla sua corsia. Nelle fasi calde del secondo tempo si supera con strepitosi interventi in scivolata che compromettono la costruzione di potenziali occasioni avversarie.

Ferrario voto 7: Titolare in extremis a causa di un risentimento muscolare patito da Bastrini durante il riscaldamento, dimostra sangue freddo controllando con ordine insieme a Bergamelli il pacchetto arretrato.

Bergamelli voto 7,5: Un’altra prestazione da leader, questa volta non solo della difesa ma dall’intera squadra, fra l’altro coronata dal primo gol stagionale, un sinistro di prepotenza in area su assist “sporco” di Calil al 23° del primo tempo.

Nunzella voto 6: Controlla senza problemi Vittiglio ma entra in difficoltà quando Strambelli “invade” la sua zona di pertinenza. In fase di spinta si fa vedere ma riesce ad effettuare un solo cross interessante, al 21° minuto. Cala fisicamente nella seconda parte del match ma non concede grandi spazi agli esterni avversari.

Agazzi voto 5,5: Moriero gli affida la cabina di regia e lui va a fasi alterne, provando a far ordine in mediana ma concedendo al tempo stesso dei varchi al pimpante Strambelli.

Castiglia voto 6: Gioca a tutto campo, cercando i tempi giusti per gli inserimenti e le combinazioni coi trequartisti. Un intervento troppo irruento su Vittiglio al 35° gli costa il cartellino giallo. La sopraggiunta stanchezza lo priva della necessaria lucidità nella ripresa e Moriero lo richiama in panchina a un quarto d’ora dal termine.
-> Garufo voto 6: Si piazza nel ruolo naturale di terzino destro “restituendo” Di Cecco al centrocampo. Chiamato in causa in una sola occasione riesce a liberare la propria area di rigore da un pallone velenoso.

Russotto voto 7,5: Per i primi 45’ prestazione poco concreta, fa parecchio movimento (al pari di Bombagi e Calderini) ma non va oltre un paio di conclusioni fuori misura dalla distanza. Nella ripresa cambia passo e dopo un discreto spunto al 48° infilza Cilli un minuto dopo concludendo al volo su cross di Calderini. Seguono ulteriori sortite sulla fascia destra. Si conferma uomo di fiducia di Moriero: di fatto, coi suoi gol decisivi contro Messina, Melfi ed Andria, lui più di ogni altro ha consentito al Catania di salvarsi senza passare dai playout.

Bombagi voto 5,5: Sin dai primi minuti cerca di proporsi con velocità e continuità sulla trequarti. Ancora una volta, però, l’intesa coi compagni di reparto non è perfetta. E’ sua la gran botta su punizione al 45° che mette in difficoltà Cilli. Nel secondo tempo, dopo una decina di minuti, esce per far posto a Gianvito Plasmati.
-> Plasmati voto 5: Dovrebbe garantire un miglior sfruttamento del gran lavoro odierno di Russotto e Calderini sulle corsie laterali, ma finisce col dedicare più tempo ai litigi con gli avversari.

Calderini voto 8: In ripresa rispetto alle ultime uscite. Crea spesso la superiorità sulla fascia e si rende pericoloso a più riprese, già nel primo tempo (al 21° con un rovesciata in piena area ed al 28° con una gran botta di sinistro). Nel secondo tempo sale in cattedra e dopo una conclusione parata da Cilli su assist di Russotto ricambia il favore regalando al compagno uno splendido assist per il gol che vale la salvezza. Non pago, continua ad arare la fascia sinistra saltando sistematicamente gli avversari. Lo ferma soltanto Bollino con un intervento che costringe l’ex Cosenza ad abbandonare, incerottato, il campo.
-> Felleca SV: Esordisce negli ultimissimi e convulsi minuti del finale di stagione. Non tocca palla ma assapora la gioia liberatoria della salvezza.

Calil voto 6,5: Ancora un match in cui non incide in area di rigore, prolungando la propria astinenza realizzativa (due soli gol, di cui uno su rigore, nel girone di ritorno ed in tutto il 2016). Ha però il merito di mostrarsi più grintoso rispetto alle ultime uscite, ripiegando continuamente e cercando il dialogo coi compagni. Indirettamente realizza l’assist per il gol del momentaneo 1-0 di Bergamelli. Nella ripresa, dopo l’ingresso di Plasmati, retrocede sulla trequarti e spesso si ricicla con efficacia nel ruolo di centrocampista aggiunto.

All. Moriero voto 7: Azzecca la mossa a sorpresa (Di Cecco terzino destro, migliore in campo). I suoi giocano la miglior partita da quando è al timone del Catania, mettendoci intensità e a tratti qualità per tutto l’arco del match, facendo venire il sospetto che questa squadra si svegli solo quando è con l’acqua alla gola, e in ogni caso soltanto tra le mura amiche. Ma tant’è: raggiunge l’obiettivo per il quale era stato chiamato, non senza una buona dose di fortuna (caratterizzata dalla traversa presa dal Monopoli a Matera nelle ultime battute del match disputato in Basilicata).

FIDELIS ANDRIA voto 5,5: Le diverse defezioni determinate da infortuni e squalifiche parzialmente giustificano un primo tempo sotto tono, in cui solo una grande invenzione di Strambelli consente agli uomini di Giampaolo di rispondere alla supremazia territoriale del Catania. Meglio nella ripresa, in cui, dopo aver subito il 2-1, i biancazzurri prendono in mano le redini del gioco e fanno correre non pochi brividi agli spettatori presenti sugli spalti. Sconfitta onorevole, dunque, che grazie alle contemporanee sconfitte di Paganese e Juve Stabia non pregiudica l’ottavo posto (che garantisce la qualificazione alla prossima Tim Cup).

Arbitro Amoroso voto 7: Ha la fortuna di non dover incorrere in situazioni dubbie. L’unica insidia è determinata dal prevedibile nervosismo di molti giocatori, in particolar modo di quelli in maglia rossazzurra. Ma con le proprie decisioni ed una saggia gestione dei cartellini riesce a gestire anche gli animi più esasperati.