Catania-Cosenza 0-0: Stregati dal tabù silano

La clamorosa occasione sciupata da Lulli

La clamorosa occasione sciupata da Lulli 

I rossazzurri (virtualmente primi) sciupano le occasioni che avrebbero regalato una meritata vittoria, che manca da 66 anni.

Col match odierno disputato contro il Cosenza, il Catania annulla il gap in termini di partite disputate e si radica al 15° posto in graduatoria, a pari punti con le ultime della classe ma con una differenza reti migliore. I rossazzurri, che a differenza di buona parte delle avversarie hanno cominciato la stagione in ritardo, sia sotto il profilo della preparazione che per quanto concerne la costruzione della squadra, senza dimenticare che hanno dovuto giocare le prime 5 gare nell’arco temporale ristretto di venti giorni, senza la penalizzazione si troverebbero in vetta, a pari punti con la Casertana. Un dato che fa riflettere tanto sul buon lavoro della società e sulla bravura dimostrata finora da Pancaro, ma che fa al contempo adirare perché senza gli illeciti commessi dagli ex dirigenti i ragazzi che attualmente indossano con onore la casacca rossazzurra non dovrebbero scontare tale handicap. A dirla tutta, il Catania giocherebbe ancora in Serie B, visto che in caso di retrocessione gli etnei sarebbero stati ripescati (in luogo del Brescia) al posto del Parma, il cui fallimento era praticamente annunciato già dallo scorso gennaio. Ma tant’è: questi aspetti andranno ulteriormente sottolineati nel momento in cui la trattativa per la cessione della società entrerà nel vivo, confidando nella credibilità di tutte le parti in causa. Per il momento sembra doveroso supportare questa squadra e questo allenatore per il lavoro svolto, un lavoro che anche oggi ha dato i suoi frutti. Non sono arrivati i tre punti ma non è mancato il gioco, non è mancato l’atteggiamento e neanche le occasioni: peccato solo per la scarsa cattiveria sotto porta, ancor più “grave” di quella mostrata dal Lecce contro gli etnei al “Via del Mare”, perché al di là della buona vena dell’estremo difensore Perina, i gol divorati da Calil e Lulli fanno aumentare il rammarico per i due punti persi.

Pancaro, più turnover del previsto; Roselli pensa solo a non prenderle
L’aveva annunciato ieri in conferenza, mister Pancaro. Ma con queste proporzioni è andato oltre ogni possibile previsione. Ci riferiamo al turnover applicato, che ha visto impiegati in campo ben 8/11 diversi rispetto alla squadra scesa in campo sabato scorso a Lecce. Rotazione persino in porta, con l’esordio stagionale di Bastianoni, ma le modifiche più marcate si sono viste in mediana, analogamente a quanto si è visto nell’altro match infrasettimanale disputato dal Catania, la trasferta di Monopoli, in cui Pancaro cambiò l’intero centrocampo, utilizzando, come ha fatto oggi, Lulli e Russo come interni di centrocampo al posto di Scarsella e Castiglia. I cambi in difesa e in attacco rientrano nella logica di turnazione già ampiamente vista, mentre l’ennesimo impiego di Nunzella, unico a scendere in campo in tutte le partite disputate finora, è sintomatico: o il giocatore è imprescindibile per il proprio tecnico, oppure le alternative in quel ruolo scarseggiano. La verità probabilmente sta nel mezzo; fatto sta che il buon Leonardo ha disputato, a dispetto del carico di lavoro, la sua miglior partita da quando gioca col Catania, arrivando più facilmente del solito in zona cross e servendo a più riprese i compagni in area di rigore.
I rossazzurri si sono trovati al cospetto di un avversario che, come preannunciato, ha pensato più a difendere che a costruire. A dirla tutta, ha pensato SOLO a difendere, come dimostra la cortissima distanza tra il reparto difensivo e quello di centrocampo adottata da Roselli, che ha privato gli stessi ospiti della possibilità di poter ripartire con facilità, una volta recuperato il pallone. Così Arrighini e Raimondi si sono “sbattuti” per tutta la partita senza trovare il bandolo della matassa. Favorito da un paio di interventi provvidenziali del proprio portiere Perina e dalla scarsa mira degli etnei, il Cosenza comunque è riuscito nel proprio intento e si conferma squadra particolarmente ostica da affrontare.

Contro avversarie chiuse serve più fisico, serve Plasmati
Era un test importante per capire l’impatto che avrebbero avuto Calil e soci di fronte a un avversario del genere, considerando che prima di oggi il Catania ha incontrato compagini sempre propositive, sebbene in alcuni casi limitate tecnicamente. Ebbene, se con quelle squadre elementi come Russotto e Calderini hanno dimostrato di trovare più facilmente tempi e spazi (valorizzando chi, come Scarsella, è bravo a inserirsi), oggi i ragazzi schierati da Pancaro, pur positivi nella ricerca ostinata del gioco e delle occasioni, non sono stati altrettanto bravi in fase realizzativa. Probabilmente in circostanze del genere servirebbe in area di rigore una maggiore predisposizione al gioco fisico e aereo che possa concretizzare l’ottimo lavoro svolto dagli esterni. Nell’organico etneo l’unico che rispecchia queste caratteristiche è Plasmati, oggi rimasto in panchina a causa dell’infortunio di Ferrario che privato il tecnico della possibilità di operare un ultimo cambio tecnico-tattico. Non conosciamo con esattezza lo stato di forma di Gianvito, sappiamo che è rientrato da poco in gruppo, eppure contro avversari del genere, qualora sia in forma, l’attaccante materano andrebbe messo sin dal primo minuto: aspettare la giocata risolutiva di Calil in un match pieno di “silenzi” dell’attaccante brasiliano può risultare controproducente.

Catanzaro: avversario in difficoltà da domare per conservare il primo posto “virtuale”
Domenica si torna in campo, ancora al “Massimino”. Stavolta sarà di scena il Catanzaro, una squadra che finora è parsa parecchio in difficoltà, anche più del Cosenza, che almeno riesce a difendersi bene. I giallorossi al contrario non solo non hanno ancora mostrato un impianto di gioco e una serie di risultati in grado di risollevarli dalle sabbie mobili, ma con una differenza reti negativa (-4) hanno evidenziato delle difficoltà anche nel reparto arretrato. E’ vero che il Catania dovrà pagare lo scotto dell’impegno infrasettimanale, ma lo farà meno del dovuto, grazie all’ampio turnover adottato oggi da Pancaro e alla qualità e quantità complessiva dell’organico. Vincendo ci si scrollerebbe dalle ultime posizioni e si manterrebbe il primo posto “virtuale”, che sotto il profilo psicologico aiuta molto. Per quanto visto oggi, possiamo stare certi che anche domenica i rossazzurri ci proveranno.