Borbone:"Le ragazze portano il nostro senso di appartenenza orgoglio e coraggio"

Massimiliano Borbone, Responsabile del Dipartimento Femminile, intervistato dalla nostra Redazione

Massimiliano Borbone, Responsabile del Dipartimento Femminile, intervistato dalla nostra Redazione 

"Campionato impegnativo, con tante squadre attrezzate: la proprietà ci ha messo in condizione di migliorare la squadra"

Incontriamo il Responsabile del Dipartimento Femminile del Catania FCE per fare un po' il punto sulla situazione di quest'anno, benvenuto Massimiliano Borbone. Pochi mesi di pausa, ma per voi il lavoro sarà stato continuativo. La scorsa stagione, due importanti traguardi raggiunti, un altro sfiorato, ma onorato col massimo impegno sino alla fine. L'anno scorso campionato gestito dalla sezione regionale della Lega, quest'anno si ritorna sotto l'egida del dipartimento femminile LND.

Grazie mille e buonasera. L'anno scorso per noi è stato l'anno di ripartenza, non è stato facile. Abbiamo lasciato il campionato nazionale che stavamo tra l'altro meritando sul campo, siamo ripartiti grazie alla nuova proprietà e da un punto di vista sicuramente psicologico per le ragazze non è stato facile, però dopo un lavoro molto serio e professionale abbiamo raggiunto la promozione in serie C, facendo bene anche il percorso in Coppa, vincendo quella regionale, fermandoci nella semifinale nazionale, però dopo una stagione molto lunga e con un grande dispendio di energie.

Le ragazze hanno dato il massimo e adesso affrontano un campionato che è molto impegnativo, con una formula molto severa perché ricordiamo, nei tre gironi, solo la prima matura il diritto alla promozione in Serie B. Ovviamente si punta certamente a mantenere la categoria.

Sì, adesso tutte le categorie hanno formule pari al calcio maschile: un unico girone in Serie A e Serie B, e tre gironi in Serie C. Nel nostro quest'anno non c'è l'Abruzzo, ma sarà da Roma in giù: quindi, è un campionato molto impegnativo anche dal punto di vista logistico. La società ci sta supportando per poterlo affrontare al meglio e sicuramente le ragazze hanno un grandissimo entusiasmo. Devono portare dentro il campo quelli che sono i nostri principi di gioco, i nostri principi societari, e quello che ci trasferisce giornalmente la proprietà. Quindi le ragazze sanno che rappresentare il Catania è un onore, ma ci sono anche delle situazioni che poi vanno portate quotidianamente: quindi, l'obiettivo nostro è affrontare tutte le partite al meglio, al massimo delle nostre possibilità e cercando di portare dentro quello che è il nostro senso di appartenenza, il nostro orgoglio, anche il nostro coraggio, per affrontare tutte le gare al meglio al meglio.

Il nome di Catania, già lo scorso anno, ha comunque fatto il Giro d'Italia, perché la Fase finale della Coppa regionale vedeva anche squadre poco al di sotto delle Alpi, come la squadra di Bergamo e quella di Trento: ma, soprattutto le rappresentative, specie Under 15, hanno visto le nostre giocatrici a Milano, a Pisa.

Sicuramente sì, le nostre ragazze sono state brave perché si sono prese un palcoscenico anche a livello nazionale, con le ragazze che hanno iniziato le varie rappresentative regionali, che quelle nazionali, sia Under 20 che Under 15: Russo, La Porta e Musumeci hanno partecipato ad un torneo in Piemonte, si sono messe in mostra, hanno fatto esperienza. Noi abbiamo un gruppo molto giovane, la crescita e anche questa, attraverso le loro esperienze, attraverso le nostre, si cerca di ottimizzare il lavoro e di mettere ogni giorno sempre qualcosina in più.

E a proposito di giovani, prima di entrare, magari nel dettaglio, per quanto possibile, di chi vedremo quest'anno giocare sul campo, è stato ufficializzata qualche settimana fa la sinergia con l'Alpha Sport di San Gregorio per quanto riguarda il settore giovanile. Anche quest'anno non ci sarà settore giovanile, ma questo non vuol dire che il Catania non si sia attrezzato per poter fare bene anche lì.

Sì, dobbiamo dare atto ad Alex Catania, che il Presidente Alpha Sport, che l'anno scorso ha fatto più di 60 bambine iscritte; quindi, sono numeri molto alti per chi ha iniziato a fare attività femminile. E c'è sembrato giusto dare a lui la possibilità, e alle sue ragazzine, di potersi confrontare con noi rispetto a quello che è una crescita che ovviamente bisogna e dobbiamo avere. La dobbiamo avere noi, dovrà averla lui, dovranno averla anche tutte le persone che lavorano, però per noi era importante avere un punto d'appoggio che ci potesse permettere di far crescere il movimento. Per loro sicuramente è una grande opportunità, ma sono sicuro che faranno un grande lavoro perché li ho conosciuti in queste settimane, veramente una grande passione.

Uno degli aspetti normativi previsti dal regolamento prevede che la società di Serie C femminile possa assumersi in proprio la responsabilità del settore giovanile, così come delegarlo a una società con cui convenzionarsi.

Si, gli obblighi sono di tesserare 20 bambine dai 5 ai 12 anni, in più fare la formazione Under 15, ma con loro il discorso è stato molto più ampio, perché faranno anche la Under 17 e la Under 19, quindi cercheranno di dare la possibilità a quante più ragazzine possibili del territorio di esprimersi al meglio, e per noi sicuramente sarà una base su cui pescare in futuro.

Ritorniamo al discorso squadra in senso lato. Sicuramente tante le conferme, ma ci anticipavi che c'è anche qualcosa di nuovo che bolle in pentola.

Si, la proprietà ci ha messo nelle condizioni di poter migliorare la squadra, perché sappiamo di affrontare un campionato molto impegnativo, la serie C, dove ci sono tante squadre attrezzate, che hanno ragazze "nazionali"; conosciamo le difficoltà e abbiamo cercato di migliorare la squadra. Sempre non perdendo di vista il nostro principio di ragazze giovani e soprattutto vicine al nostro territorio che dobbiamo far crescere, questo è l'input che abbiamo. Dobbiamo tutti contribuire a dare delle possibilità alle nostre ragazze. Quindi l'ossatura sicuramente sarà quella che ci ha riportato in Serie C, ma abbiamo cercato di migliorare dove secondo noi c'erano delle necessità, magari prendendo delle ragazze che comunque hanno già una base di esperienza nel campionato di Serie C, giovani, ma che sono pronte a darci una grande mano.

C'è qualche nome, magari di qualcuna che già conosciamo perché l'abbiamo vista giocare qui a Nesima, di qualche avversaria, o avete porprio pescato da altri settori?

Probabilmente Cammarata Alessia (ex Marsala, Palermo e Academy Sant'Agata, NdR) , che era con la con la rappresentativa siciliana, una ragazza di Marsala. Poi magari ci sono tante altre che abbiamo incontrato negli anni scorsi e che sono sicuro conoscerete nelle prime partite.

Il 17 settembre seconda gara qui a Nesima contro il Crotone, che è una fra quelle che con Trastevere, Independent, Grifone, avete già conosciuto praticamente due stagioni fa.

Si, Lecce, Matera sono tante le squadre che si sono confermate, la Vis, e che tra l'altro stanno investendo tanto sul femminile. Penso di ritrovare un girone molto più competitivo, dove le ragazze sicuramente in questi due anni sono cresciute: ma la sfida è proprio questa, quella delle ragazze che non vedono l'ora di scendere in campo perché hanno sofferto tanto l'anno scorso. Adesso hanno la voglia di potersi misurare in questo campionato.

Ragazze che, per quanto ci riguarda, come si dice in gergo tecnico, sudano la maglia. Non è mai mancato l'impegno massimo, anche per la grande attenzione che rivolgete loro tu come dirigente e lo staff tutto, naturalmente la società. Non meno importante la parte psicologica, il supporto continuativo che non deve mai mancare.

Sì, loro sentono molto la maglia del Catania perché tantissime ragazze sono catanesi, sono tifose e vanno tutti allo stadio ad incitare i nostri, queste sfide sono le loro. Sentono proprio il Catania, sentono la maglia, sentono questa ripartenza con la nuova proprietà; quindi, da questo punto di vista ci viene facile. Poi abbiamo un tecnico che da 15 anni rappresenta il calcio femminile sul territorio; quindi, sente anche lui molto quella che è la nostra maglia e da questo punto di vista siamo tranquilli perché sappiamo che daranno tutto per la loro, la nostra maglia. Poi, dei momenti di difficoltà ci saranno. Ci sono stati anche l'anno scorso anche che si è vinto sempre, però dopo è compito nostro aiutarle, accompagnarle in quello che è il loro percorso di crescita.

Cosa succede, come si motivano sempre le ragazze, quando magari ci sono facili entusiasmi e quando viceversa c'è qualche delusione di troppo? Qual è l'atteggiamento giusto del dirigente e dello staff nel motivare ancora di più le ragazze?

Con le ragazze, da questo punto di vista, è tutto un po' più semplice, perché loro hanno veramente una grandissima passione per questo sport, giocano perché hanno voglia di giocare e di divertirsi e di fare bene. L'aspetto motivazionale è quello che sicuramente non manca ed è chiaro che io preferisco sempre gestire i momenti belli, perché vuol dire che si è fatto bene e quindi c'è entusiasmo. Magari li vanno un po' lasciate sole per cavalcare il momento. Nei momenti di difficoltà bisogna portare dentro anche un po' di esperienza, portare dentro un po' di calma, di serenità, cercare di ripartire con le piccole cose, ma da questo punto di vista ci conosciamo da tanto tempo, quindi sappiamo, io verso di loro e verso lo staff, loro verso di noi, come interagire al meglio.

Hai citato ovviamente Peppe Scuto, la "Cassazione" del calcio femminile qui a Catania, ma anche ben oltre; sono anni ormai che ti dedichi a questo settore dopo aver padroneggiato nel settore maschile. Da tempo sei ormai il responsabile di questo gruppo, affiatatissimo, in continua evoluzione. Quali, come si capiscono le potenzialità della ragazza? Cosa c'è di diverso tra un giovane calciatore e una giovane calciatrice?

È il quinto anno che mi occupo di femminile, la tredicesima stagione che inizio. Io vado molto a sensazioni, su quello che magari le ragazze o i ragazzi riescono a trasferirmi. Quando li vedo in campo sicuramente non è facile. La difficoltà di questo lavoro è proprio questa, cercare di capire quali possono essere di prospettiva e quelli che hanno ampi margini di miglioramento. Si sbaglia, sicuramente, non bisogna avere fretta.. È chiaro che sicuramente il talento è una cosa che va coltivata, va coltivata nei maschietti, va coltivata nelle ragazze, ancora di più nelle ragazze, perché magari non sono tantissime quelle che hanno talento, vanno allenate, vanno allenate quotidianamente, vanno supportate e se ci sono dei momenti di difficoltà bisogna far sì che l'obiettivo prioritario per loro debba essere quello di crescere e migliorare e di portarsi sempre avanti.

Ormai con lo staff c'è un rapporto di familiarità, con tante stagioni passate insieme. Ma cosa chiedi esattamente allo staff?

Se ci conosciamo da tanti anni, i confronti però sono sempre quotidiani, alcune volte anche molto accesi, ma questo fa parte del nostro lavoro e sicuramente bisogna essere professionali. Il Catania oggi impone un lavoro da professionisti, al di là del fatto che il femminile ancora in serie C viene inquadrato nei dilettanti. Noi siamo il Catania, dobbiamo essere una società sempre più professionista, dobbiamo guardare sempre i dettagli e non dare niente per scontato; migliorarsi giorno dopo giorno, essere un riferimento dentro e fuori dal campo per le nostre ragazze. Loro stanno crescendo tutti e si stanno mettendo veramente a nostra disposizione. E quindi da questo punto di vista ci sono tutti i presupposti per fare una stagione positiva.

Al momento si stanno allenando i ragazzi, tra poco toccherà a voi scendere in campo. Un duro lavoro come ogni giorno, e si farà sera. Quando avrete finito si torna a casa, come stacchi la batteria, o meglio la spina, caro Massimiliano?

E non è facile, quando si inizia una stagione c'è sempre grande entusiasmo, c'è un po' di tensione, ma penso sia normale. C'è anche sinceramente un po' di curiosità nel vedere la squadra in campo, per chi fa questo lavoro. Bisogna sempre stare attenti a 360° su tutto e probabilmente non riusciamo mai a staccare, però è la cosa che forse ci rende anche un po' più convinti del proprio lavoro. Anche perché dico, se lo si fa da tanti anni, al di là dell'età, poi bisogna migliorarsi sempre. Penso che ci sia il tempo. E ogni stagione ci sono dinamiche diverse. Sono sempre concentrato, ma siamo sempre tutti concentrati a tirare il meglio di noi stessi.