Approfondimenti

Derby: ancora una volta vige la legge del più debole

Di Enrico Salvaggio

15/12/2021 1:02

Luca Moro, un gol che passerà alla storia

Gli ultimi 20 anni parlano chiaro: il Derby di Sicilia non è adatto alla squadra più forte, cioè a quella messa meglio in classifica, quella che otterrà a fine stagione un piazzamento migliore. Dal 2002 ad oggi, tra Serie A, B e C si sono disputati 21 derby. La squadra più forte ha vinto soltanto 7 volte, soltanto 1/3 dei match disputati. Altre 5 volte ha dovuto assaporare un pareggio dall'odor di sconfitta. Per ben 9 volte è dovuta soccombere alla squadra più debole, che evidentemente è riuscita a superare i propri limiti, annullando il gap tecnico con l'avversario, trovando nella motivazione più forte, dettata dalla possibilità di fare uno sgambetto alla rivale dando un senso alla propria stagione, la benzina utile per portare a casa un risultato sulla carta inatteso. Andiamo dunque a fare un excursus dei derby degli ultimi quattro lustri, con un'analisi parallela sul rendimento in campionato delle compagini siciliane.

Le origini della "maledizione": nel 2002/03 il Catania frena la corsa promozione rosanero
Nel 2002/03 Palermo e Catania approcciano il campionato di Serie B accomunate dalle alte aspettative. I rosanero sono appena passati di mano con l'approdo del vulcanico Zamparini che punta dichiaratamente alla promozione. Anche il Catania, seppur neopromosso, non nasconde ambizioni di alta classifica in virtù del mercato sontuoso approntato dalla proprietà Gaucci. Il campo, però, relegherà i rossazzurri alla lotta per non retrocedere, mentre il Palermo, pur con la solita panchina rovente, si inserisce nella lotta per la Serie A. Quando le due squadre si incontrano al "Massimino" nella sfida d'andata il Catania è terzultimo ed è stato appena affidato a Toshack mentre i cugini, diretti da Arrigoni, sono a -1 dal 4° posto. In campo non c'è storia, con un 2-0 dei padroni di casa che illuderà sul proseguo di stagione etneo. Le contendenti si ritrovano al "Barbera" alla 31a giornata, col Palermo corroborato dalla cura Sonetti che porterà i rosa a giocarsi il salto di categoria nello scontro diretto col Lecce all'ultima giornata. Sulla panchina del Catania, non meno calda di quella avversaria, siede Vincenzo Guerini che ha il compito di portare i suoi fuori dalle sabbie mobili di bassa classifica. Ne uscirà un derby scoppiettante, a suon di rimonte e contro-rimonte, che si concluderà in parità. A fine stagione, il Palermo mancherà la promozione per soli tre punti, rivelandosi dunque decisivi quelli persi contro i rossazzurri, mentre il Catania otterrà la salvezza a seguito della nota battaglia giudiziaria dell'estate 2003. La squadra più forte è rimasta a bocca asciutta.

Coreografia Curva Nord del 18 novembre 2002 



Quattro vittorie di fila (non tutte limpidissime) della "squadra più forte"
In controtendenza la stagione 2003/04. I risultati del campo rispecchiano pienamente l'andamento del campionato, dominato dal Palermo (che ha messo in piedi una fuoriserie) mentre il Catania, riammesso in cadetteria in extremis, va oltre le aspettative inserendosi a lungo nella lotta per accedere ai playoff. Alla vigilia del derby d'andata, addirittura, gli etnei inseguono i rosanero a soli 2 punti di distanza e la vittoria della squadra Baldini non sarà netta ma maturerà anche grazie a qualche episodio favorevole, come il rigore parato da Berti ad Oliveira. Al ritorno, invece, nonostante il Catania figuri ancora in lotta per il 6° posto, non c'è storia: la squadra più forte fa due su due. Stesso epilogo nel campionato 2006/07, il primo disputato in Serie A da entrambe le compagini nel periodo storico analizzato. Il Palermo, sin dal primo anno in massima serie, si consolida come società ambiziosa, in grado di lottare quasi ogni anno per la qualificazione alle competizioni continentali, in virtù dei significativi investimenti della proprietà Zamparini. Discorso inverso per il Catania, che approccia la Serie A da matricola, puntando alla salvezza e perseguendo la politica dei piccoli ma costanti passi, senza spendere fortune sul mercato. I rosanero vinceranno entrambi i derby (e sarà l'ultima volta che la squadra più forte riuscirà a farlo) ma i risultati puniscono oltremodo gli etnei per quello che si è visto sul terreno di gioco: all'andata il 5-3 è uno score eccessivo in quanto maturato nell'ambito di un match piuttosto equilibrato; al ritorno, funestato dai noti e tragici fatti, il successo palermitano matura unicamente grazie a due clamorose sviste arbitrali.

4 aprile 2004: la coreografia della tifoseria rosanero 



Il Catania diventa la bestia nera del Palermo che va a caccia dell'Europa
Dal 2007/08 inizia la riscossa della squadra più debole, che per quattro stagioni continuerà ad essere il Catania. A dispetto della classifica meno ambiziosa, l'Elefante riuscirà puntualmente a vincere il titolo di "Campione di Sicilia" secondo il criterio della somma dei risultati di andata e ritorno, sulla falsa riga delle competizioni ad eliminazione diretta. Il 2 dicembre 2007 il Catania di Baldini torna a vincere il derby dopo oltre 5 anni e lo fa per la prima volta nella sua storia in Serie A. Nella successiva sfida al "Barbera" si afferma il Palermo con una punizione di Miccoli che rischia di compromettere (senza riuscirci, a dispetto della "gufata" del pubblico di casa) la corsa salvezza dei rossazzurri. Il 2008/09 è un monologo del Catania, squadra più debole, che si aggiudica entrambe le sfide (è l'ultima volta che si materializza un due su due nella stessa stagione). Zenga batte Ballardini con un tennistico 6-0 tra andata e ritorno. Nella stagione 2009/10 l'Uomo Ragno salta sulla panchina rosanero e il derby gli è indigesto, in quanto l'1-1 maturato al "Barbera" gli costa l'esonero. Il Catania di Atzori, in piena zona retrocessione, sfodera una delle migliori prestazioni della gestione del tecnico di Collepardo, rischia di vincere (e lo meriterebbe pure) e affossa ulteriormente le ambizioni continentali del club di Zamparini. Quest'ultimo affida la panchina a Delio Rossi, artefice di una straordinaria rimonta che porta le aquile a giocarsi il 4° posto con la Sampdoria di Del Neri. Il 2-0 imposto da uno scatenato Maxi Lopez alla 32a giornata determinerà l'aggancio dei blucerchiati, che poi chiuderanno davanti al Palermo per soli due punti: ancora una volta, Catania decisivo per il mancato raggiungimento dell'obiettivo della squadra rivale. Nel 2010/11 il copione non cambia: Palermo in corsa per l'Europa, Catania in lotta per la salvezza, ma saranno ancora gli etnei ad aggiudicarsi la palma di campioni di Sicilia grazie al 4-0 inflitto nella sfida di ritorno dai ragazzi di Simeone alla truppa di Cosmi, che aveva da poco rimpiazzato Delio Rossi e che paga il tracollo con l'esonero. Una vittoria roboante che "ribalta" il 3-1 rimediato all'andata nella giornata del ritorno della tifoseria ospite allo stadio dopo i fatti del 2 febbraio 2007 e della storica tripletta del Flaco Pastore.

L'iconica esultanza di Peppe Mascara dopo il gol da centrocampo dell'1 marzo 2009 



Si ribaltano le gerarchie e lo sgambetto nel 2012/13 è di marca palermitana
Negli ultimi due anni di Serie A in cui le nobili del calcio siciliano si sfidano, le gerarchie si ribaltano: è il Catania che si inserisce nella lotta per l'Europa League, mentre il Palermo sprofonda nei bassifondi. Nel 2011/12 ciò non implica, ad ogni modo, sorprese a discapito della squadra più forte, che ora è appunto quella etnea, che si aggiudica il derby d'andata e conquista un pari al ritorno al "Barbera". In verità, alla vigilia del match d'andata il Palermo di Mangia, autore di un ottimo cammino sin lì, è 6° con due punti di vantaggio sul Catania di Montella. Il derby natalizio, quello del saluto di Maxi Lopez al pubblico di casa, garantisce il sorpasso...e cagiona l'ennesimo esonero del tecnico della squadra del capoluogo. Da lì in avanti sarà un declino per i rosa che, con Mutti alla guida, giungeranno alla sfida di ritorno con soli 5 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Retrocessione che sarà evitata, a differenza di quanto accade nella stagione 2012/13. E proprio nella peggior stagione in massima serie del Palermo di Zamparini, che coincide con quella del record di punti del Catania di Pulvirenti, Gasparin e Maran, gli etnei rimangono a secco di vittorie, nel solco della tradizione che favorisce la squadra più debole. Nella sfida d'andata, caratterizzata dall'inedito scontro tra i rossazzurri e il loro ex mentore Lo Monaco, trasferitosi sulla sponda "nemica", gli etnei, privi di Bergessio, non scendono in campo e vengono travolti dagli uomini di Gasperini, che vivono una delle rare serate di gloria stagionali. Al ritorno, in un "Massimino" stracolmo di cartoncini con la lettera "B" sventolata di fronte alla squadra adesso allenata da Sannino, il Catania si presenta in piena corsa per l'Europa League, a -4 dal 6° posto. Il Palermo invece è in zona retrocessione, ma a -2 dalla salvezza. Finirà in parità, con l'1-1 raggiunto rocambolescamente a tempo scaduto. Alla fine della fiera, i 5 punti persi da Izco e compagni contro la squadra più debole non risulteranno decisivi ai fini del mancato aggancio al sogno europeo ed allo stesso tempo non scongiureranno la retrocessione dei rosa.

La storica coreografia a suon di "B" del derby del 21 aprile 2013 



Il ritorno del derby in Serie C, nel solco della tradizione favorevole alla "squadra più debole"
A questo punto il Derby di Sicilia si ferma per 7 anni (record storico di "astinenza"). Quando Catania e Palermo si ritrovano, sono entrambe catapultate in Serie C, per motivi diversi (illecito sportivo da un lato, fallimento dall'altro). Con l'ulteriore differenza che la società etnea è ancora la stessa nata nel 1946, mentre quella rosanero è stata rifondata da appena un anno. Alla vigilia del campionato 2020/21, la squadra più forte, sulla carta, dovrebbe essere il Palermo, neopromosso ed autore di un ambizioso mercato, mentre il Catania, a seguito del passaggio di proprietà e del fallimento scongiurato in extremis, punta ad un campionato dignitoso. Il campo dirà il contrario: gli etnei a tratti, sia con Raffaele che con Baldini, si inseriranno nella lotta per il 3° posto; le aquile faticheranno parecchio con Boscaglia e solo con Filippi consolideranno il piazzamento in zona playoff. Il 9 novembre 2020 il redivivo derby passa alla storia per il focolaio Covid che si registra nella squadra palermitana, che priva l'allenatore Boscaglia della possibilità di avere a disposizione dei cambi, eccezion fatta per il solo portiere di riserva Matranga. La squadra di casa disputa una prova eroica, sfiorando una vittoria, negata dal pari firmato da Emanuele Pecorino a 10' dalla fine. Quando le compagini si ritrovano al "Massimino" i pronostici sono ampiamente dalla parte dei padroni di casa, ma ancora una volta la squadra più debole farà lo sgambetto. Filippi, già secondo di Boscaglia, esordisce alla guida dei suoi e porta a casa tre punti con un'altra prestazione di carattere, suggellata dal gol vittoria di "nonno" Santana, bandiera rosanero, nonostante l'inferiorità numerica...ed anche grazie ad una piccola dose di fortuna (vedi il palo di Russotto sullo 0-0). Le gerarchie vengono ribaltate nella stagione 2021/22, col Palermo di Filippi, ormai rodato, che punta alla promozione, mentre il Catania si iscrive al campionato per il rotto della cuffia ed appronta una squadra da metà classifica. E come per magia, il derby sovverte ancora una volta i pronostici, con Luca Moro, il crack stagionale alle falde dell'Etna (e non solo) che sale in cattedra e assicura ai suoi la vittoria con una doppietta. In attesa della prossima sfida...

L'emblematica panchina del Palermo nel match del 9 novembre 2020 



STATISTICHE DAL 2002/03 AD OGGI
Vittorie squadra più forte: 7 (Palermo 2003/04 andata e ritorno, Palermo 2006/07 andata e ritorno, Palermo 2007/08 ritorno, Palermo 2010/11 andata, Catania 2011/12 andata)
Vittorie squadra più debole: 9 (Catania 2002/03 andata, Catania 2007/08 andata, Catania 2008/09 andata e ritorno, Catania 2009/10 ritorno, Catania 2010/11 ritorno, Palermo 2012/13 andata, Palermo 2020/21 ritorno, Catania 2021/22 andata)
Pareggi: 5 (2002/03 ritorno, 2009/10 andata, 2011/12 ritorno, 2012/13 ritorno, 2020/21 andata)


Enrico Salvaggio - Dopo una saltuaria collaborazione con CalcioCatania.Com tra il 2006 e il 2008, è rientrato in redazione a pieno regime nel 2013, occupandosi dei commenti alle partite e di approfondimenti di carattere tecnico. Laureato in giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 2017, anno in cui si è aggiudicato la borsa di studio “Norman Zarcone” istituita dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Dal 2 Aprile 2020 è il vicedirettore del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 851 articoli