Uomo copertina: Michele Zeoli, servirebbe clonare il suo DNA rossazzurro

Michele Zeoli pensieroso sulla panchina rossazzurra

Michele Zeoli pensieroso sulla panchina rossazzurra  

Da allenatore, così come da giocatore, ha dimostrato cosa vuol dire amare questi colori

Nuovo appuntamento per la rubrica “Uomo copertina” dedicata al calciatore che più si è distinto nell’ultima gara disputata dal Catania.

Nella sconfitta rimediata sul campo dell'Audace Cerignola, la nostra redazione premia non un calciatore ma bensì mister Michele Zeoli, traghettatore sulla panchina rossazzurra dopo l'esonero di mister Tabbiani.

Chiamato al capezzale del malato etneo, Zeoli ha risposto presente cercando sin da lunedì scorso nel primo allenamento a Ragalna di toccare le corde motivazionali giuste per fare ripartire un gruppo scosso dell'allontanamento di Tabbiani e del DS Laneri.

Nella gara di Coppa contro il Picerno, la reazione (seppur parziale perché nel secondo tempo si è sofferto tanto) c'è stata e la faccia stanca e soddisfatta di Zeoli in conferenza stampa manifestava quanto era stata sofferta la vittoria e la qualificazione al turno successivo della competizione ma allo stesso tempo la serenità con la quale Michele si metteva a disposizione delle decisioni della società, denotava quanto "Zorro" fosse innamorato di questi colori, al punto da essere disposto a tutto pur di fare il meglio per il club.

Poi, nell'attesa di sciogliere il nodo legato al nuovo allenatore, Michele proseguiva la sua avventura sulla panchina della prima squadra (lasciando i suoi ragazzi dell'Under 19, bravi comunque a vincere lo stesso) con la speranza di tornare da Cerignola con un risultato positivo così da dare un piccolo contributo alla serenità dell'ambiente. Invece, dopo un primo tempo giocato in maniera discreta, il crollo fisico e mentale della ripresa è stato determinante.

L'atteggiamento visto in campo da alcuni giocatori rossazzurri ha fatto ripensare a chi, come chi scrive, ricorda l'impegno e la grinta che Zeoli metteva in campo, tutt'altra cosa rispetto a coloro che adesso indossano quei colori. Dalla sua panchina, Michele avrebbe, forse, voluto entrare in campo per correre dietro agli avversari e dimostrare così significa essere un giocatore del Catania. Purtroppo così non è stato, ovviamente, e adesso Michele tornerà dai suoi ragazzi per trasmettere ai giovani l'orgoglio e l'onore di essere un rossazzurro. Grazie Michele!