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Delusione rossazzurra, ancora una volta...

Delusione rossazzurra, ancora una volta... 

Max Licari sulla sconfitta di Torre. Senza gambe e senza attributi, solo Peralta e Cianci da salvare. Testa al Giugliano.

Senza gambe e senza attributi

Imbarazzanti. Questo l'unico aggettivo appropriato per descrivere le prestazioni di ciascuno (fatte pochissime eccezioni) dei giocatori scesi in campo a Torre del Greco, in una partita che avrebbe potuto chiudere  la questione salvezza e che, invece, ha consegnato agli abbacchiati tifosi del Liotru l'ulteriore umiliazione di un percorso fin qui terrificante in termini non solo di risultati. Una squadra molle, sulle gambe in quasi tutti i suoi effettivi e, soprattutto, imbelle, incapace di mostrare quella determinazione, quell'attaccamento ai colori costituenti il requisito minimo per poter solo ambire a vestire la gloriosa casacca rossazzurra. Una squadra figlia di chiari errori societari commessi a partire dal precampionato e proseguiti durante tutta la stagione, compresa la "rivoluzione" di gennaio voluta dall'ex tecnico Lucarelli. Una squadra dai valori tecnici e caratteriali, stando ai risultati odierni, del tutto inadeguati a rappresentare Catania. Quindi, in ogni caso, da rifondare. E sì, perché non ci sarà solo da innestare in società nuove figure tecniche e amministrative, dal Direttore Sportivo in su, in grado di strutturarla in maniera più completa e produttiva, ma anche metter mano a una rifondazione tecnica quasi totale. A quanto visto finora, e di riprove ne sono state fornite a iosa, non più di quattro, cinque elementi dell'attuale organico possono, a partire da fine giugno,
essere ragionevolmente ripresentati al pubblico etneo senza scadere nel reato di oltraggio al pudore... Dispiace, in special modo, per Michele Zeoli. Non detiene nessuna colpa della situazione attuale e vederlo invischiato in un "ambaradan" del genere ci procura dolore. Un vecchio cuore rossazzurro, un guerriero dagli attributi atomici come lui non merita di essere, in qualche modo, confuso con il Vuoto Pneumatico attuale. L'unico appello che ci sentiamo di rivolgere a Michele, al momento, è questo: puntare unicamente al match di giovedì, al Giugliano. Sarà quella la nostra finale, la partita da vincere per conquistare la salvezza quasi matematica (Monterosi attualmente a 12 punti). Una gara contro un avversario difficile, che diverrà ancor più complicata dalla disputa della stessa a porte chiuse. Ad altro, anche per non provar vergogna, meglio non rivolgere l'attenzione. Quello è l'imperativo categorico. Punto.

Peralta, Cianci e... niente più

Perdonate la stanchezza, ma abbozzare l'analisi tecnico-tattica di una gara del genere ci viene "dalla mano manca", come si dice dalle parti di Piazza Stesicoro. Cosa ci potrebbe essere da esaminare in uno scempio atletico, tecnico, tattico, caratteriale come quello mostrato fin dal primo minuto al cospetto della modestissima Turris di Menichini? Basterebbe solo dire che il "rimpasto" tentato da Zeoli, con Castellini centrale difensivo, Celli riproposto a sinistra, Quaini in mezzo e Marsura al posto di Cicerelli non ha per nulla funzionato mentre i vari Esempio, Saccani, Contessa, Franco, Scaccabarozzi, D'Auria, l'appesantito ex Maniero sono stati "trasformati" dalla scalcagnata "ciurma" etnea in un incrocio tra il Real Madrid e il Manchester City. Contestualmente, il buon Jallow, onesto pedatore di categoria, autore di tre reti in tutto il campionato, è stato rigenerato in una riedizione del miglior George Weah, capace di affondare, nel solo primo tempo, l'avversario con una doppietta d'autore, complice una difesa rossazzurra a dir poco inguardabile. Non basta a (seppur minimamente) riscattare una prestazione così avvilente la ventina di minuti finale in cui gli ingressi di Peralta e Cianci (fra i più in forma e tra coloro su cui puntare per la gara contro il Giugliano) hanno prodotto una minireazione, favorita dall'espulsione di Cocetta e culminata nel gol di testa dello stesso centravanti ex barese, proprio su cross dell'italoargentino, nonché in un paio di altre discrete, seppur sporadiche, occasioni per raggiungere un insperato (e immeritato) pari. Quattordicesima sconfitta ed ennesimo match in cui i rossazzurri vanno sotto e non riescono a recuperare... Null'altro da aggiungere se non tanta amarezza e rabbia, la giusta rabbia di tanti innamorati dell'Elefante che si sentono traditi da esibizioni di tale pochezza, sotto tutti i profili.

Giugliano, "madre di tutte le partite". Il ritiro sarebbe utile...

Come detto, inutile pensare a Coppa Italia o altro. Bisogna salvarsi e, per farlo, sarà necessario battere giovedì sera i campani, provenienti dalla vittoria interna sull'Avellino, in un "Massimino" purtroppo vuoto a seguito dei noti fatto di Padova. Il Casms ha consigliato la gara a porte chiuse e il prefetto di Catania non potrà far altro che ratificare tale determinazione. Un ulteriore "handicap" per una squadra in grave difficoltà che dovrà raccogliere i cocci e gettare il cuore oltre l'ostacolo. A tal proposito, un ritiro fino a giovedì, a nostro parere, risulterebbe assai utile. Questi ragazzi sembra che in campo non si conoscano, danno l'impressione di essersi raccolti dieci minuti prima per giocare la partitella infrasettimanale. Devono stare insieme e insieme uscir fuori da questa voragine. Da uomini. Let's go, Liotru, let's go!!!