Primavera, chi potrebbe andare in ritiro?

 

Giovedì 11 luglio avrà inizio il ritiro pre-campionato a Torre del Grifo. L’organico rossazzurro potrebbe essere rimpolpato da alcuni elementi della Primavera. I nomi?

Nell'articolo dal titolo Mercato, primi bilanci, a firma Salvo Emanuele, si ipotizzano i nomi di alcuni giovani della Primavera che potrebbero far parte della rosa dei convocati per il ritiro pre-campionato.

Al riguardo, il presidente Pulvirenti aveva confermato - a margine della conferenza di presentazione della campagna abbonamenti - la presenza di due-tre giovani atleti fra i convocati, compatibilmente con lo stato di avanzamento dei piani di sfoltimento dell'organico.

Premesso che il portiere Giuseppe Messina è già da tempo nella rosa della prima squadra e che va verso una sicura conferma fra i convocati, ne azzardiamo cinque tra probabilissimi e outsider. Tre attaccanti, Bruno Petkovic (classe 1994), Maks Barišič (1995) e Fabio Aveni (1994), e due difensori, o meglio centrali, Erick Cabalceta (1993) e Simone Brugaletta (1994), capitano della squadra.

Guardando alle caratteristiche di tutti, non è un caso che siano rappresentate le peculiarità di quella Primavera che tanto bene si è comportata fino a guadagnare l'accesso alla fase finale, ovvero attacco e difesa.

Giuseppe Messina, da Pietraperzia al sogno della Serie A. All'età di 14 anni è già del Catania, marcando presenza in tutte le formazioni giovanili, fino a quando negli Allievi viene dapprima notato da Walter Zenga che lo vuole a difendere i pali della squadra allenatrice nella partitella del giovedì, poi da Sinisa Mihajlovic che lo premia, a 17 anni compiuti appena da una settimana, con la convocazione in prima squadra il 20 Febbraio 2010 in Roma-Catania. Dal 2010/2011 è titolare inamovibile della Primavera, se si eccettua il semestre gennaio-giugno 2012, quando la società etnea lo gira in prestito al Milazzo, squadra che riesce ad ottenere la permanenza nella Lega Pro grazie anche all'apporto del portiere. Al rientro a Catania torna fra i pali della Primavera, a dirigere la difesa rossazzurra, una fra le meno battute dell'intero torneo, pur con un occhio alla prima squadra, dove è spesso convocato da mister Maran con la maglia 34. Fra i suoi momenti più esaltanti i quattro rigori neutralizzati nella stagione, di cui addirittura due parati - contro il Crotone - nel giro di appena due minuti.

Bruno Petkovic, lo straniero più atteso. Scoperto nell'Under 19 del NK Hrvatski Dragovoljac, Argurio e Gasparin nell'agosto 2012 lo portano a Torre del Grifo, ma subentrano dei problemi riguardo il transfer che ne ritardano l'esordio fino al mese di gennaio. Nel frattempo però il talento croato alto ben 190 centimetri si allena con gli altri compagni ed acquisisce mentalita e schemi che gli permettono di arrivare in gran forma ai primi impegni ufficiali. Nelle prime quattro partite segna addirittura tre reti, diventando subito il beniamino dei tifosi che lo apprezzano per come protegge il pallone, guadagna falli preziosi che fanno salire la squadra, e s'intende con gli altri attaccanti Aveni, Caruso e Barisic. Convocato più volte da mister Maran in prima squadra, esordisce e trova i suoi cinque minuti di gloria nella partita di fine campionato in casa del Torino, marcando la prima presenza in serie A con la maglia 40.

Maks Barišič, lo sloveno nel giro delle nazionali giovanili. Nel luglio 2012, il sito ufficiale dell’FC Koper, società slovena con la quale si era raggiunto nella stessa giornata l’accordo per la cessione definitiva del brasiliano Wellington, ufficializza l’arrivo in prestito al Catania dell’attaccante Maks Barišič, classe 1995, con diritto di riscatto dell’intero cartellino a favore della società etnea. Cresciuto nelle giovanili dell’FC Koper, viene aggregato alla rosa della prima squadra, ma non riesce ad esordire in campionato, mettendosi in gran mostra però nelle nazionali giovanili slovene Under 16 ed Under 17. A Catania, nonostante i soli 17 anni di età, Barišič entusiasmo tutti sin da subito grazie all'ottima visione di gioco e il fisico imponente. Realizza anche un gran numero di gol, catalizzando l'attenzione delle grandi squadre che aprono una vera e propria caccia all'uomo. Ma il Catania sfrutta appieno le condizioni del contratto di prestito esercitando in tempo l'opzione di riscatto oneroso, acquisendo definitivamente il cartellino del giovane talento. Anche Maran si accorge delle potenzialità dell'esterno offensivo, convocandolo in prima squadra con la maglia 36. Poi, è ancora nazionale, vestendo stavolta la maglia dell'Under 18.

Fabio Aveni, fare gol è il suo mestiere. Di Fabio Aveni, e perchè potrebbe meritare un posto in prima squadra, abbiamo già scritto nell'articolo dal titolo Fabio Aveni conquista la maglia azzurra.

Erick Anthony Cabalceta Giacchero, il costaricense dal passaporto italiano. Se vi dicessi che il giocatore, prima dell'estate scorsa, stava per appendere le scarpe al chiodo, avendo deciso di continuare gli studi, ci credereste? Era successo infatti che il forte difensore fosse stato messo fuori rosa dal presidente dell'Orion, che aveva così voluto punirlo per insubordinazione, a causa del viaggio a Genova dove era stato ad un passo dal vestire la maglia del Genoa. Saltato però il trasferimento per incomprensioni e problemi sorti fra la società rossoblù e il calciatore, Cabalceta tornò in patria, ma come già detto non fu utilizzato - pur pagato - per il resto della stagione. Si deve al fiuto di Argurio e i buoni uffici di Gasparin il fatto che, dopo tre mesi di fermo, il costaricense nazionale olimpico e Under 20 ha poi firmato un contratto quadriennale con il Catania. Insieme all'altro centrale, il capitano Brugaletta, Cabalceta ha costruito una diga invalicabile per gli attaccanti avversari, contribuendo al successo della Primavera. Anche per lui occhio di riguardo di mister Maran, che lo premia convocandolo in prima squadra con la maglia 39.

Simone Brugaletta, capitano di fair-play. Nativo di Modica, anche per Simone suona la campana del Catania all'età di 14 anni. Da quel momento percorrerà tutti i gradini della scala delle giovanili fino alla Primavera, di cui quest'anno è capitano indiscusso tanto per qualità tecnica quanto per capacità disciplinari. Mai un turno di squalifica, infatti, per lui. Da sempre difensore, ricopre con abilità il ruolo di centrale in coppia con Cabalceta, distinguendosi per la grande abilità e la disciplina agonistica. Durante gli allenamenti della prima squadra è stato sempre a disposizione di Maran quando c'è stato bisogno di rimpiazzare un difensore titolare indisponibile, facendosi trovare sempre pronto.