Montella:'Aggressivita' e grande ritmo'

Mister Montella

Mister Montella 

Nella consueta conferenza pre-gara il tecnico degli etnei ha affrontato, con la solita sincerità e calma, i temi 'caldi' del match contro i bianconeri.

Arbitri? Dobbiamo cambiare cultura…
Mattinata ‘movimentata’ nella sala stampa del “Torre del Grifo Village”. Dopo l’incontro a sorpresa col Presidente Nino Pulvirenti, relativo alla presentazione dell’idea-progetto del nuovo stadio, spazio a mister Vincenzino Montella nella consueta conferenza pre-gara. Schietto, sincero e pacato, come sempre, il tecnico del Catania ha affrontato tutti i temi ‘caldi’ della partita contro la ‘Vecchia Signora’, nonché prima volta degli etnei nello “Juventus Stadium”, nuova casa bianconera. Di seguito le principali dichiarazioni estrapolate dalla conferenza stampa odierna: “Per fare risultato a Torino dovremo giocare al di sopra delle nostre possibilità, aggressivi, sempre corti e con grande ritmo, mentre loro dovranno incappare in una partita al di sotto delle loro potenzialità. Fa piacere sentire la fiducia dell'ambiente ed andiamo a giocarcela con convinzione ma le gare decisive per il nostro futuro saranno le due successive, non dobbiamo dimenticarlo. Tatticamente sarà una gara diversa rispetto all'andata: noi siamo cambiati, poi è chiaro che ci vogliono sempre attenzioni in più per un giocatore come Pirlo. La Juve sta facendo un campionato straordinario, va dato merito a chi ha costruito la squadra, ai giocatori ed all'allenatore. Continuità e disponibilità al sacrificio, come contro la Roma, potranno metterci in condizione di fare bene in ogni caso: cercheremo di giocare, non siamo una squadra che si basa sull'idea difensiva nè abbiamo nella difesa ad oltranza la nostra arma migliore. Le polemiche arbitrali? Mi sono imposto la linea-Donadoni, da tempo: mai parlarne soprattutto quando ci si ritiene danneggiati da un errore, però credo che gli arbitri stiano facendo un grandissimo lavoro. Noi abbiamo avuto rigori in più rispetto alla Juve? Evidentemente vuol dire che i loro attaccanti sono bravi a concludere ed a non farsi prendere, in area. Dobbiamo cambiare la cultura del calcio, insegnando già ai ragazzini, che oggi protestano come i grandi, che gli arbitri devono sopportare pressioni anche maggiori rispetto a giocatori e tecnici, ed in ogni caso vanno rispettati anche quando sbagliano. Conte? Ho giocato con lui in Nazionale, è un ragazzo simpaticissimo. Quando alleni una squadra così, con risonanza planetaria e grandi pressioni, e sei primo in classifica, poi, non risulti mai simpatico".