Mascaricò!!!

Chiricò e Di Carmine, mattatori al

Chiricò e Di Carmine, mattatori al "Pinto" 

Max Licari sul "poker" di Caserta. Magico Chiricò, Super Samuel e gara da incorniciare. Unica "pecca" l'ingenuità di Bocic.

"In medio stat virtus"
Sarebbe facile porsi come improvvidi profeti "telavevodettisti" all'incontrario. Sarebbe assai semplice, se si fosse adusi commentare il calcio meramente sulla base dei risultati. Ma non lo siamo e, fra l'altro, predichiamo equilibrio da sempre. Pertanto, questa roboante vittoria esterna, la prima della storia, conseguita dai rossazzurri a Caserta non verrà celebrata sguaiatamente al suono di fanfare similmadridiste. Il Catania non era da retrocessione due giorni fa, non è la schiacciasassi del campionato adesso. Così come si auspicavano analisi e critiche costruttive nel post Catania-Foggia, altrettanto oggi si richiedono giudizi misurati e alieni da facile euforia.

Continuità di prestazioni
Ai più "istintivi" parrà certamente strano, ma la realtà dei fatti, basata sull'analisi oggettiva delle gare finora disputate dall'undici di Tabbiani, racconta di una continuità di prestazione abbastanza palese. Il Catania ha sempre, eccetto Monopoli, giocato meglio e creato di gran lunga di più rispetto agli avversari di turno. Parliamoci chiaro, ha mostrato di avere un gioco propositivo e riconoscibile che gli altri non hanno minimamente evidenziato negli scontri diretti. Quindi, qual mai potrebbe risultare la differenza, naturalmente al di là dell'esito conclusivo, tra i match interni contro Crotone e Foggia e quello di Caserta? Semplicemente, lo straordinario colpo di biliardo da centrocampo di Cosimo Chiricò che ha portato in vantaggio i rossazzurri al minuto 6 del primo tempo. Se contro i "pitagorici" e i "satanelli" si fosse segnato più o meno precocemente il gol dell'uno a zero, il risultato con tutta probabilità non si sarebbe discostato da quello del "Pinto". Perché la verità è che quelle gare il Catania le ha dominate. Di conseguenza, appare necessario giudicare complessivamente il rendimento di Curado e soci, sia in relazione a ciò che funziona sia a ciò che non convince, senza lo schermo deformante del puro dato costituito dal risultato finale.

A Caserta l'undici "titolare"
Approfondendo l'analisi, a Caserta si è fatto ancor meglio "anche" perché Tabbiani, facendo tesoro delle sacrosante critiche costruttive giuntegli in settimana, ha messo in campo l'undici al momento "più titolare" (al netto, dunque, delle assenze per infortunio), quello che tecnicamente, tatticamente e atleticamente fornisce maggiori garanzie. La solidità della coppia Silvestri-Curado in difesa, Castellini confermato sulla destra, Quaini in regia, "media ragionata" tra la solidità nel recupero palla di Rizzo e la tecnica di Ladinetti, Bocic sulla fascia sinistra d'attacco, capace di garantire più "gamba" rispetto all'attuale Marsura. Per il resto, la sontuosa prestazione di Zammarini dice quanto sia impossibile fare a meno del dinamismo del numero 33 rossazzurro. Con questo assetto, il Catania ha fin dal primo minuto pressato alto e sistematicamente attaccato una Casertana dalla buona cifra tecnica (giocatori come Calapai, Celiento, Casoli, Proietti, Damian, Carretta, Curcio o Montalto non si discutono in C) ma obiettivamente meno "amalgamata" rispetto all'avversario. I padroni di casa, onestamente, pur nell'ambito di una partita in cui sono stati sovrastati dalla superiorità rossazzurra, hanno tentato di giocare nella trequarti avversaria, impegnando severamente Bethers almeno in tre occasioni. Ottima la prestazione dell'estremo difensore lettone, bravissimo tra i pali e sereno nella gestione dall'ordinaria amministrazione. Un segnale positivo, in attesa del rientro (non proprio prossimo) dell'infortunato Livieri. L'aver sbloccato il risultato in apertura ha agevolato l'operato del Catania, tuttavia la superiorità si è mostrata in ogni caso costante durante tutta la partita, pure durante l'ultimo quarto d'ora giocato in dieci a causa dell'ingenua espulsione subita da Bocic, unica vera "pecca" di questo splendido pomeriggio campano. Il ragazzo, che rischia di saltare un paio di gare in virtù del "rosso" diretto, ha messo in difficoltà compagni e allenatore non tanto per la sfida del "Pinto", già archiviata sul quadruplo vantaggio, ma per i prossimi importanti appuntamenti, dovendosi già fronteggiare diversi infortuni e gli acciacchi dell'ultima ora di Castellini (non dovrebbe, a primo acchito, trattarsi di nulla di grave) e Mazzotta (la cui distorsione potrebbe invece condurre a uno stop meno breve). Dovrà capire subito che fra i professionisti ciò non è ammesso, ma siamo sicuri che la società saprà catechizzarlo a dovere...

"Lo vedranno pure a Tonga"...
Si può dire quello che si vuole, il gioco, gli schemi, la condizione atletica sono importanti, ma il "sale" del calcio sono la tecnica, il genio, il bel gesto, la prodezza, la fantasia, il sogno. E Chiricò, in questa categoria e non solo, incarna tutto ciò. La magica traiettoria parabolica mancina scagliata in rete da una decina di metri prima della linea di centrocampo con cui ha buggerato il povero Venturi rimarrà nella galleria dei "top goal" della storia rossazzurra di tutti i tempi. Scontato il confronto con il nostro grande "Topolinik": "Mascaricò"! Se a ciò aggiungiamo la poetica stoccata "a giro" dalla destra con cui ha sepolto la partita sullo 0-4 al 55', possiamo ben dire di aver assistito a una esibizione da prodigio che rimarrà indelebile nella nostra memoria.

Di Carmine, altra doppietta
Una delle più assurde "boutade" alla catanese circolanti sui social network è riferibile alla mancanza di un centravanti di peso nell'organico etneo. Di Carmine... uno che ha giocato e segnato in A e B e che in Serie C era cercato praticamente da tutte le società più ambiziose, un vero e proprio lusso tecnico, al di là dell'anagrafe (35 anni appena compiuti)! Ovviamente, se sta bene, è uno dei migliori attaccanti del girone e lo sta dimostrando. Segna in tutte le maniere, di rapina davanti alla porta o in percussione con sapiente tocco sotto a scavalcare il portiere. La sua doppietta al 25' e al 46', su due palle generate da incursioni di Zammarini (in occasione della prima rete, riprende una respinta del portiere su tiro del centrocampista; la seconda è frutto proprio di un assist dello stesso), lo porta già nei piani altissimi della classica dei cannonieri. Ma, attenzione, Samuel non è bravo oggi perché ha segnato, lo è sempre, oggettivamente, anche quando non segna come nelle due gare precedenti.

Per favore, niente eresie... solo sostegno!!!
Sarebbe il caso, sulla base di quanto accaduto in questo inizio di campionato, di evitare l'ennesima "malacumpassa". Affermare, cioè, che il Catania abbia maramaldeggiato a Caserta contro la compagine allenata da mister Cangelosi perché "troppo scarso" o "troppo in ritardo di condizione" l'avversario, cercando di sminuire la prestazione dei ragazzi. La Casertana era imbattuta e aveva pareggiato "a corto di condizione" con Benevento, Potenza e Latina. Se si andasse a controllare in che posizione di classifica siano tali formazioni, si potrebbe evincere quale bestemmia si stia eventualmente proferendo... la verità è che questo torneo è duro per tutti. Il favorito Avellino, con tutto il cambio di allenatore, ha perso già tre gare, tutte le formazioni che sembravano volare hanno comunque preso una salutare "scoppola", un dominatore pare non esserci. Quindi, per adesso "calma e gesso", non guardiamo troppo alla classifica, non sbilanciamoci né in positivo né in negativo, richiediamo alla squadra lavoro e abnegazione, attendiamo un congruo numero di partite per cominciare a esprimere qualche giudizio più articolato e, soprattutto, sosteniamo. Sosteniamo. Aiutiamo!!!

Al "Massimino" contro il Latina per trovare la giusta continuità di risultati
Siamo sicuri che anche domenica prossima lo storico impianto del quartiere Cibali ribollirà di entusiasmo e cercherà di trascinare la squadra verso una vittoria importante per la classifica e per l'autostima, perché dare continuità a risultati del genere potrebbe veramente costituire una svolta decisiva verso un torneo da protagonista. I laziali, malgrado la sconfitta interna subita dal Brindisi, sono squadra solida e pericolosa. E sicuramente faranno di tutto per ripercorrere tatticamente le gesta di Crotone e Foggia. Attendiamoci una partita similare. A Tabbiani e ai ragazzi il compito di scrivere un esito finalmente diverso. Let's go, Liotru, let's go!!!