Lucarelli: 'Porte chiuse decisione troppo severa. Con Pelligra si è parlato di strutture'

Mister Cristiano Lucarelli

Mister Cristiano Lucarelli 

Le parole del tecnico rossazzurro alla vigilia della gara interna col Sorrento.

Sulla disputa della partita a porte chiuse decisa dalla Prefettura: “Premesso che l’episodio va stigmatizzato, la decisione secondo me è un po’ troppo severa, considerato anche che, da quando sono arrivato io, in occasione delle due partite di Coppa Italia nella Tribuna B ci sono state due iniziative con tantissimi bambini: la società ha fatto tutto quello che c’era da fare, sia a livello culturale che comunicativo, per cercare di fare prevenzione. Si parla di un episodio accaduto non nel recinto di gioco ma a un po’ di distanza dallo stadio. E’ una decisione di pancia che penalizza tutta la tifoseria e l’immagine di una città, considerando che la partita sarà trasmessa in tv e verrà visto uno stadio di vuoto, c’è il rischio che partano le solite retoriche. Rispetto ma non condivido fino in fondo questa decisione.”

Sul possibile esito del ricorso proposto dalla società: “Mi aspetto che non venga penalizzata una tifoseria, la città e l’immagine della città, mi aspetto che ci sia la possibilità di avere i nostri tifosi allo stadio. Altrimenti un abbonato che in estate fa l’abbonamento al buio, facendo sacrifici, deve poi temere di non poter andare allo stadio per colpe non proprie. Non credo sia giusto punire tutti per educarne 10 o 15. Potrei capire se questa punizione fosse applicata per una partita ad alto rischio, ma non è questo il caso. Ho accettato di più la decisione di proibire la trasferta di Messina. Ho visto squadre del nostro girone scontrarsi dentro il campo e avere delle pene meno pesanti. La presenza dei nostri tifosi, che è di per sé importante, domani sarebbe importantissima negli ultimi 20 minuti.”

Sulle motivazioni del passo falso di Messina e sulle relative scelte: “A Messina non è che sia stata fatta una rivoluzione, hanno giocato Zanellato, Livieri - quest’ultimo non ha fatto errori sul gol subito - e Deli, tutti giocatori. L’unica spiegazione che trovo, considerando le altre prestazioni, è che ci sia stato un calo fisico, non siamo riusciti a ripetere una performance ad alta intensità. Abbiamo giocato sei partite in 30 giorni, in questi casi bisogna scegliere: o c’è da far rifiatare qualcuno o si rischia che qualche giocatore si faccia male, com’è successo a Di Carmine. Credo fortemente nella esigenza di allestire una squadra col doppio giocatore di pari livello per ruolo e secondo me in linea di massima ci siamo. Non c’è ancora uno zoccolo duro, essendo rimasti soltanto alcuni giocatori che hanno vinto la Serie D, ora è il momento di seminare. Quando arrivai la prima volta c’erano giocatori che conoscevano la piazza (Lodi, Biagianti, Bucolo, ecc.) e facilitavano l’inserimento dei nuovi acquisti. Dobbiamo costruire questa cosa. Bisogna essere cauti nei giudizi sui giocatori, altrimenti si rischia di bruciarli. Ladinetti, che qui non è ben visto, ha delle richieste in Serie A e Serie B.”

Sul mercato di gennaio: “Non ho ancora pensato a quanti giocatori possano andare via a gennaio, ci sono ancora due partite da giocare, se pensassi al mercato partiremmo 1-0 per gli altri, tutte le valutazioni sono rinviate. Tutti mi hanno detto che vogliono rimanere, volontà questa che deve essere confortata dalle risposte sul campo: da questo punto di vista, escludendo il secondo tempo di Messina, che comunque poteva essere messo in preventivo, non mi posso lamentare. Due o tre punti in più in campionato l’avremmo meritati, tra le partite con Virtus Francavilla e Messina. Noi dobbiamo capire che anche quando si gioca male il punto a casa va portato.”

Sulla condizione della squadra: “Bouah e Di Carmine non li rivedremo prima di Crotone. Fisicamente stiamo peggio adesso, sotto il profilo della stanchezza e dei giocatori a disposizione, rispetto alla situazione che c’era nel post-gara col Crotone in vista della successiva sfida con la Virtus Francavilla. I giocatori domani sono chiamati a fare un grosso sforzo, ma hanno sempre dimostrato di avere volontà. Il Sorrento sta meglio di come stava arrivando la Virtus Francavilla. Sarà più difficile rispetto al Pescara, perché in quel caso si era stimolati dalle basse aspettative, mentre domani non possiamo fallire l’appuntamento da un punto di vista mentale e tecnico. Domani sarà una partita dinamica, propositiva, con una squadra che si muove bene senza palla e che rispetto a noi è riposata. Mi sorprenderebbe in positivo se, oltre all’eventuale risultato, riuscissimo a sfoderare una prestazione come quella con la Virtus Francavilla. Chiricò accentrato come col Pescara? In futuro potrebbe essere riproposto in quella posizione, nella partita col Pescara la scelta è stata dettata dalle caratteristiche dell’avversario. Domani incontriamo una squadra che attacca bene sui piazzati e quindi valutiamo se è il caso di avere qualche giocatore strutturato in più.”

Sul Sorrento: “Non è una squadra amante del catenaccio, non pensiamo che verrà a difendersi, considerando anche il precedente della scorsa stagione, tra l’altro diversi giocatori di quella sfida sono ancora nella rosa. Todisco è molto abile nella battuta delle rimesse e i ragazzi dovranno stare attenti. E’ ormai pacifico che per poter assistere ad una partita divertente è necessario che giochino in modo propositivo entrambe le squadre. Domani potrebbe essere questo il caso.”

Sulla situazione di Sarao: “Sarao non verrà reintegrato per la partita di domani, perché nel frattempo sono arrivate altre proposte e lui le sta valutando col suo entourage. In virtù della regola per cui un giocatore può essere utilizzato in D un mese dopo l’ultima partita ufficiale disputata in C, le società ci chiedono di non impiegarlo.”

Sui dialoghi con Pelligra: “Con Pelligra in questi giorni si è parlato di infrastrutture. Ci alleniamo al Cibalino che, al di là del valore affettivo per la sua storia, è un campo di 50 metri per 80 e non è l’ideale. Non è invogliante per i giocatori allenarsi in una situazione così. Ho avuto questo problema da altre parti, incassando tantissimi rifiuti proprio per la mancanza di strutture di allenamento adeguate. I giocatori sono agenti di loro stessi e prima di accettare fanno i raggi X alle società. Dobbiamo cercare una casa, anche piccola. Se non subito, quantomeno al fine di individuare il luogo del ritiro del prossimo anno. E’ un’urgenza primaria, perché in questo momento siamo costretti a sacrificare lo stadio e il terreno ne risente. Potrebbe essere Torre del Grifo la soluzione? Ammesso che fosse quella, comunque i tempi non sarebbero brevi.”