Lazio-Catania: mi ritorni in ment ex

Guglielmo Stendardo, ex rossazzurro

Guglielmo Stendardo, ex rossazzurro 

In vista di Lazio-Catania riecco tre ex rossazzurri adesso in biancoceleste: Edy Reja, Guglielmo Stendardo ed Albano Benjamin Bizzarri.

Reja, poco tempo per un gentiluomo
Nella lunghissima carriera da allenatore, iniziata nella stagione 1979/80 alla guida del Monselice, il tecnico laziale Edy Reja ha vissuto anche un’esperienza, tutt’altro che positiva, alla guida del Catania. Serie B 2002/03, stagione del “Caso Martinelli” e dei continui avvicendamenti sulla panca rossazzurra: annata altalenante, vissuta interamente nei bassifondi della classifica. Dopo Osvaldo Jaconi, Maurizio Pellegrino, Ciccio Graziani e John Benjamin Toshack, il presidente Riccardo Gaucci, all’indomani della sconfitta di Napoli, chiama al capezzale del ‘moribondo’ Catania il tecnico goriziano Edy Reja, un esperto della categoria cadetta. L’iniziale entusiasmo derivante dalla vittoria nella gara d’esordio (2 a 1 al Lecce) si smorza, tuttavia, nelle seguenti partite dove fioccano disfatte clamorose, come la sconfitta interna subita ad opera della Triestina ed il 2 a 1 di Ascoli con il portiere bianconero Cejas a segno su rigore. Due vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte: bilancio striminzito per l’impaziente dirigenza etnea che silura anche Edy Reja, un gentiluomo ed umile lavoratore.


La carriera
Edoardo ‘Edy’ Reja, nato a Lucinico (provincia di Gorizia) il 10 ottobre 1945, oltre alla fugace esperienza catanese, ha allenato Monselice, Pordenone, Pro Gorizia, Treviso, Verona, Bologna, Mestre, Varese, Pescara, Cosenza, Lecce, Brescia, Torino,Vicenza, Genoa, Cagliari, Napoli, Hajduk Spalato. Dal 10 febbraio 2010 è alla guida della Lazio.


Stendardo, annata da urlo
Guglielmo Stendardo giunge a Catania nella torrida estate del 2003, calda ed asfissiante non solo per ragioni climatiche ma anche per i noti fatti legati al “Caso Martinelli”. Perno insostituibile della retroguardia del Catania di Stefano Colantuono, assieme a Giallombardo, Sasà Monaco e Diliso, il possente difensore napoletano conquista subito le simpatie della tifoseria rossazzurra grazie alle sue eccellenti prestazioni e doti di trascinatore. Annata positiva per Stendardo, 43 presenze senza segnare alcuna rete, prima del forzato passaggio in blocco al Perugia nel ‘trasloco’ dell’estate 2004. Un addio ‘doloroso’ seguito, negli anni successivi, da diverse voci di mercato su un suo possibile ritorno in rossazzurro. Un ritorno che non si è mai concretizzato.

La carriera
Guglielmo Stendardo, nato a Napoli il 6 maggio 1981,nel corso della sua carriera, oltre alla casacca rossazzurra, ha indossato anche le maglie di Napoli, Sampdoria, Salernitana, Perugia, Lazio (a più riprese), Juventus e Lecce.

Bizzarri, eroe al “Barbera”
Arrivato dal Gimnàstic de Tarragona nell’estate del 2007 Albano Benjamin Bizzarri, dopo un avvio da titolare, viene relegato in panchina dal tecnico Silvio Baldini, lasciando il posto al ‘discontinuo’ Ciro Polito. La svolta nell’esperienza catanese di Bizzarri coincide con l’arrivo sulla panchina etnea di Walter Zenga che, oltre a piazzare Vargas a centrocampo, riconsegna le ‘chiavi’ della porta etnea al portiere argentino. In due stagioni totalizza 46 presenze (7 in coppa Italia) incassando 58 reti (11 delle quali in coppa Italia) regalandosi, però, giornate memorabili. Memorabili come le parate che rievocano nella mente dei tifosi rossazzurri la leggendaria vittoria del “Renzo Barbera” del primo marzo 2009. Nel 4 a 0 rossazzurro ai ‘cugini’ rosanero spiccano, senza ombra di dubbio, anche gli interventi miracolosi del portiere argentino abile e, talvolta, anche fortunato a ‘murare’ tutti gli attacchi del Palermo. Ma non ci sono le parate del “Barbera” nel Bizzarri rossazzurro. A lui è legata, anche, l’ultima vittoria degli etnei sulla Lazio al ‘Massimino’: nell’1-0 del 21 marzo 2009, c’è anche la firma di ‘Albanone’ bravo ad intercettare il calcio di rigore calciato dal laziale Pandev. Giornate di gloria per un portiere che dopo aver ‘svestito’ il rossazzurro ha ‘assaporato’ alla Lazio la panchina prima e la tribuna poi.

La carriera
Albano Benjamin Bizzarri, nato a Etruria (Argentina) il 9 novembre 1977, oltre alla porta etnea, ha difeso anche quelle di Racing Avellaneda, Real Madrid, Real Valladolid, Gimnàstic de Tarragona. Dall’estate del 2009 è alla Lazio.