Im...Potenza offensiva

La clamorosa occasione fallita da Costantino a tu per tu con Alastra

La clamorosa occasione fallita da Costantino a tu per tu con Alastra 

Max Licari sul pari interno con il Potenza. Attacco ancora "muto", meglio la ripresa. Obiettivo: migliorare la condizione.

Senza rete

Risultato giusto. Zeoli (ri)debutta da primo allenatore al "Massimino" cogliendo un pari dal duplice significato. Un primo tempo a bassa intensità, in cui non si avverte l'auspicata "scossa" a un gruppo prostrato da una serie nutrita di risultati negativi in campionato; una ripresa più arrembante, in cui i rossazzurri falliscono almeno tre occasioni enormi per sbloccare il risultato e, contestualmente, rischiano anche di perdere il match in virtù di altrettante palle gol (fra cui una clamorosa traversa) fallite da un Potenza comunque ben messo in campo dal suo mister Marchionni. Inutile recriminare, in ogni caso. Se non metti dentro i palloni falliti da due passi da Chiarella, Marsura e Costantino, non puoi permetterti di farlo. Ancora una volta, l'attacco rossazzurro, peraltro rimaneggiato dall'assenza di Di Carmine e dal precoce infortunio occorso a Cianci, fa scena muta. E così è assai difficile vincere le partite e venir fuori da un momento talmente complicato. La strada verso la tranquillità rimane non lunghissima, ma pur sempre lastricata di ostacoli. Servirebbero sostanzialmente un paio di vittorie in sette partite, non una impresa titanica; tuttavia, il calcio insegna che tutto è possibile. L'unica cosa che ci sentiamo di dire è come sia necessario, adesso, dopo il fallimento di due progetti tecnici (Tabbiani e Lucarelli), aiutare e sostenere questi ragazzi, obiettivamente in condizioni precarie sotto il profilo fisico e mentale. Zeoli, nel postgara, ha sottolineato come Sturaro non dovesse nemmeno giocare, Welbeck avesse un tempo, Chiricò e Rapisarda una ventina di minuti; se a tutto ciò aggiungiamo gli indisponibili e l'altro infortunio di Cicerelli dopo una mezz'ora, possiamo ben renderci conto di quale sia la situazione. 

Aggrappati al 4-3-3

Scontato che Zeoli si riaffidasse al modulo sul quale era stato fondato il progetto a inizio stagione, quel 4-3-3 tanto caro a Ferraro (di cui era "secondo") e allo stesso tecnico del Fiorenzuola. Le assenze e la cattiva condizione generale dell'organico, ovviamente, lo inducono a disegnare una formazione assai lontana da quella ipoteticamente titolare, con Castellini a destra e Celli a sinistra in difesa, Welbeck regista con Sturaro e Zammarini in mediana e il trio offensivo Chiarella-Cianci-Cicerelli. Marchionni si affida al suo classico 3-5-2 con una coppia d'attacco veramente pericolosa, composta dal duo Caturano-Volpe. La brutta classifica e il momento negativo di entrambe le compagini consigliano un approccio lento e guardingo che, praticamente, produce una prima frazione "nulla" a livello di occasioni da rete. Nessuno che rischi una giocata, tutti bloccati nelle proprie posizioni a cercare di non fare eccessivi danni. Spettacolo davvero povero, anche per la categoria. Uniche "emozioni", purtroppo in negativo, gli infortuni già ricordati di Cianci e Cicerelli, sostituiti da Costantino e Marsura, a perpetuare una "maledizione" stagionale che non vuole dileguarsi. Nella ripresa, Zeoli mette subito Ndoj per Sturaro e Rapisarda per Celli e qualcosa cambia. Le due fasce, con il catanese a destra e il bresciano a sinistra, diventano più dinamiche; l'albanese, nel ruolo di regista, riesce a produrre qualche cambio di fronte di gioco più qualitativo e il Catania diventa maggiormente pericoloso in avanti. Certo, si rischia dietro con le incursioni di Caturano e Volpe, ma se vuoi vincere devi rischiare qualcosa. L'errore di Chiarella, ben imbeccato da Marsura, a tu per tu con Alastra, ne consiglia il cambio con Chiricò, il quale entra bene in partita sulla fascia destra. Il Catania fallisce altre due occasionissime con Marsura (la ribattuta da due passi dopo la respinta da parte dell'estremo difensore ospite del suo colpo di testa su cross di Rapisarda non sembrava impossibile...) e con Costantino (improvvido il suo destro alle stelle da posizione favorevolissima), ma il Potenza non sta a guardare: Volpe prima impegna Furlan in una difficile deviazione in angolo e poi colpisce la traversa con una bella zuccata su azione da corner. In mezzo, un provvidenziale intervento difensivo di Monaco su Caturano, pronto a battere a colpo sicuro. Insomma, un match apertosi con il calare della corsa di entrambe le squadre, a dipingere un risultato tutto sommato equo. Ma non bastevole per i rossazzurri, che escono dal campo tra i comprensibili fischi di paura di uno stadio stanco di delusioni e bocconi amari.

Solo il Cerignola

Sarebbe un errore esiziale pensare alla finale d'andata di Coppa Italia in programma martedì 19 marzo a Padova. Come giustamente rimarca Zeoli, testa unicamente alla gara di venerdì in casa con il Cerignola, da vincere assolutamente per riemergere in classifica. Il tecnico rossazzurro potrebbe recuperare qualche altro elemento e una ulteriore settimana di lavoro farà sicuramente bene. Il sostegno del "Massimino" potrà fare il resto. Sostegno! Let's go, Liotru, let's go!!!