Di Carmine, Gemma a Giugliano
- di Max Licari
- Serie C | Lucarelli | Giugliano | Di Carmine |
- 26 Nov 2023 9:30
Max Licari sulla vittoria di Giugliano. Cinismo e giuste scelte tattiche, adesso serve continuità.
La vittoria del cinismo e del "realismo magico"
Sembra strano dirlo oggi, perché fino a una settimana fa il Catania era l'antitesi del cinismo, anzi, perdeva alcune partite da "pollo"; eppure, i rossazzurri vincono il difficile match di Giugliano mostrando questa dote fondamentale per le squadre che vogliono avere chance di vincere qualcosa di importante. Il gol di Di Carmine in mischia, a una decina di minuti dalla fine, diviene l'emblema di un modo di interpretare il presente momento storico in chiave etnea che potremmo definire, prelevando il termine dalla storia della letteratura, "realismo magico", nel senso di una visione concreta delle possibilità attuali dell'organico a disposizione cui, tuttavia, non precludere la possibilità di sognare quel pizzico di "magia" che riesce a regalare il calcio. Di contro, guardare adesso la classifica, francamente, sarebbe un clamoroso autogol. I 21 punti, frutto delle due vittorie consecutive con cui ha avuto inizio l'era Lucarelli, possono rappresentare tutto o nulla, solo il prosieguo della stagione, in specie le prossime cruciali sfide in programma da qui al 23 dicembre (Benevento), potrà dire se effettivamente si sia accesa una scintilla in grado di accendere un fuoco vivo e duraturo. Come afferma lo stesso trainer ex ternano, è necessario vivere alla giornata, lavorare (specialmente sotto il profilo fisico) e pensare unicamente alla partita successiva. Poi, alla conclusione del girone d'andata, si tirerà una linea e si prenderanno le decisioni del caso, nella consapevolezza della disponibilità acclarata e manifestata dalla società di investire risorse per aggiustare ciò che dovrà essere riparato.
Una gestione a livello "master"
Magistrale, del resto, la gestione della varie fasi della gara da parte di mister Lucarelli, il vero e proprio "deus ex machina" di questo "nuovo" Catania. Consapevole della vitalità dello sbarazzino avversario, proveniente da 10 punti nelle ultime quattro partite, score impreziosito dalla straordinaria vittoria del "Partenio", il tecnico livornese imposta una gara di corsa e lotta, innestando forza atletica con Lorenzini e Castellini al posto dei più compassati Silvestri e Mazzotta, contestualmente confermando coloro che gli avevano dato garanzie nell'esordio del "Massimino" al cospetto della Turris, nell'ambito del medesimo modulo tattico, il 4-2-3-1 "anomalo" con un centrocampista di "gamba" (Rocca) a ridosso di Di Carmine, in modo da comporre una sorta di 3-4-2-1 in fase di non possesso. L'inizio del match, in un campo in sintetico di ultima generazione, conferma le previsioni della vigilia. Il Giugliano, disposto secondo un 4-3-3 propositivo, impostato su una mediana esperta (Giorgione e De Rosa non hanno bisogno di presentazioni) e un attacco giovane e tecnico (le ali, Ciuferri e Oviszach, appaiono destinate a una carriera brillante), comincia a spron battuto, mettendo pressione al Catania, seppur senza mai rendersi troppo pericoloso (a fine gara, Bethers praticamente non dovrà compiere mai interventi decisivi). I rossazzurri tengono botta, pur sbagliando qualche passaggio di troppo con i mediani e gli esterni alti Chiricò e Marsura. In realtà, l'occasione più pericolosa la confeziona proprio il team etneo, grazie a una bella girata aerea di Rocca, servito direttamente da rimessa laterale, neutralizzata da un gran riflesso del bravo Russo. Nella ripresa, Lucarelli sa bene che il ritmo forsennato mostrato dai ragazzi di Bertotto non potrà reggere fino al 90' e mantiene lo stesso assetto, attendendo il momento per osare qualcosa in più. Il tecnico di casa, consapevole del notevole dispendio energetico profuso dalla sua compagine, tenta di cambiare qualcosa, inserendo il cannoniere De Sena, senza ottenere risultati di rilievo. Il segnale giunge al 77': Lucarelli decide di comunicare ai suoi ragazzi la volontà di tentare il colpaccio. Dentro De Luca, fuori Zammarini. L'ex barese si posiziona alle spalle di Di Carmine e il Catania attacca con quattro punte. Certo, nel calcio ci vuole anche un pizzico di fortuna, quella mai avuta durante questo travagliato inizio di stagione, caratterizzato da una sequela infinita di pali e malasorte. Il gol al 79', su azione di corner battuto da Chiricò, il terzo consecutivo, certifica il "cambio d'aria": rapace il tap-in mischia del centravanti rossazzurro, alla sesta rete stagionale, e colpo letale che taglia le gambe ai campani. Immediatamente, come da manuale del perfetto conoscitore della categoria, dentro Silvestri e Zanellato al posto di Chiricò e Marsura e passaggio al 3-5-2 "occlusivo" che non lascerà che le briciole al Giugliano e, al contempo, consentirà al Catania due ripartenze micidiali non concretizzatesi a causa dei clamorosi errori sotto porta di De Luca e Dubickas, quest'ultimo da poco in campo a rilevare Di Carmine. Anche il computo complessivo delle palle gol dà, pertanto, ragione a Zammarini (capitano di giornata) e soci. Vittoria meritata, sebbene non figlia di un gioco convincente (Lucarelli, onestamente, lo sottolineerà nelle interviste postgara), iniezione di fiducia fondamentale per l'immediato futuro. E grande soddisfazione ai più di 400 supporters giunti nel rinnovato "De Cristofaro" dal capoluogo etneo. Ci voleva.
Coppa Italia, obiettivo reale
Adesso, sotto con il Crotone. La Coppa Italia di categoria diventa un obiettivo reale della stagione, visto l'inizio claudicante in campionato. Lo stesso allenatore livornese ha fatto sapere che alcuni elementi come Silvestri e Mazzotta saranno freschi per questa partita, così come pure altri ragazzi scalpitanti come Bocic o Deli. Alla Virtus Francavilla, prossima gara interna, delicata ma non "impossibile", si penserà da mercoledì sera in poi... Let's go, Liotru, let's go!!!