Crollo pitagorico...

Ancora una delusione...

Ancora una delusione... 

Max Licari sulla sconfitta di Crotone. Troppi errori individuali, serve ulteriore mercato in entrata e, soprattutto, in uscita...

Il Crotone, ora, è più forte...

Dopo una sconfitta del genere, figlia di clamorosi errori individuali dovuti a incredibile superficialità, sarebbe semplice sparare a zero sul pianista e sugli orchestrali di complemento. La verità, tuttavia, è altrettanto facile: questo Catania è inferiore al Crotone. Partendo da questo presupposto, poi, si possono proporre tutte le analisi di questo mondo, disquisire sulle scelte tecnico-tattiche e sulle prestazioni singole. Lo diciamo subito, forse influenzati dalle preferenze personali aliene dal 3-5-2: malgrado a Benevento sia andata bene, riteniamo che il modulo più consono a questo organico sia il 4-2-3-1. Quello che si è visto allo "Scida", e le annesse opzioni iniziali di Lucarelli, non appaiono convincenti, consegnando poca propositività alla squadra, peraltro priva di difensori centrali (compreso l'infortunato Silvestri) capaci di impostare da dietro l'azione, a meno che non si impieghi in quella posizione Quaini, come al "Vigorito". Inoltre, il problema principale risulta a centrocampo, dove manca chiaramente il passo della categoria in Zanellato e la qualità da top team in Zammarini e nello stesso Quaini. Obiettivamente, Petriccione, Vinicius e D'Ursi sono più forti dei nostri quantitativamente e qualitativamente, anche qualora fosse stato disponibile l'infortunato Rocca. E questa inferiorità in mediana è chiara di fronte pure alle altre prime cinque o sei squadre del campionato. Così, la situazione appare palese: o dal mercato di gennaio giungeranno almeno un paio di centrocampisti in aggiunta a Welbeck, con contestuale "dismissione" di altrettanti attuali interpreti, oppure le possibilità di competere ad alti livelli, Coppa Italia o non Coppa Italia, saranno scarse. Diciamoci le cose come stanno, con obiettività e senza alcuna volontà di ipercriticismo derivante dal risultato negativo: come già detto, le scelte di Crotone da parte dell'allenatore sono risultate non proficue (e questo si deve sottolineare), ma determinate problematiche strutturali si risolvono in un solo modo, con il mercato. I cinque atleti finora arrivati servono, non ci sono dubbi, peraltro sono stati tutti (tranne lo squalificato Cianci) messi immediatamente in campo dal tecnicol ivornese, ma non bastano (ovviamente, nessun osservatore sano di mente si sognerebbe di giudicare Celli, Costantino, Cicerelli e Welbeck dopo qualche minuto giocato in maglia rossazzurra). Serve altro, in specie in mezzo e anche in difesa, almeno un centrale forte in grado di impostare. Attenzione, soprattutto in direzione di una costruzione in prospettiva, non unicamente al fine di "sistemare" le cose nel breve periodo. Una squadra che perde nove partite e si ritrova al dodicesimo posto in graduatoria a gennaio non può non essere rivoluzionata con diverse "cessioni" di elementi chiaramente inadeguati alla piazza. Di "prove" ne sono state concesse già troppe, anche a supposti "fuoriclasse" della categoria, al momento assai discontinui. Questo si attendono i tifosi. Al più presto.

Troppi errori individuali

Se è vero che fino al gol di Giron, tutto sommato, le squadre si erano equivalse, non si può disconoscere il fatto che il Catania, messo in campo da Lucarelli con un 3-5-2 "simil Benevento" al quale aggiungere dal primo minuto i due nuovi acquisti Celli, da "quinto" di sinistra, e Costantino, punta centrale supportata da Chiricò, si sia dimostrato subito poco "tignoso", piuttosto timoroso e per niente propositivo. Poco reattivi in mediana e con un Chiricò in giornata negativa, i rossazzurri cercano di schermare puramente "di posizione" le incursioni degli avversari, più tonici e ficcanti in avanti con il bravo Gomez, per giunta "orfano" del gemello Tumminello. Petriccione e Vinicius, ventunenne brasiliano di categoria superiore rispetto a tutti gli altri giocatori in campo, dominano nella zona nevralgica, consentendo alla propria squadra, impostata su un 3-5-2 molto più dinamico rispetto a quello etneo, di soffrire pochissimo in difesa. Certo, l'errore di Zanellato che concede al 33' la punizione vincente al difensore francese diviene decisivo (con Bethers, purtroppo, incerto nel posizionamento), ma non si può dire che i padroni di casa non meritassero qualcosa in più. La reazione del Catania appare debole, a parte una incursione di Rapisarda non finalizzata da Costantino sotto porta. Nella ripresa, Lucarelli si ripresenta con lo stesso schieramento, non ottenendo le risposte sperate dai suoi uomini. Pertanto, il passaggio dopo circa un'ora di gioco, a una sorta di 3-4-1-2 con Dubickas e Di Carmine in avanti e Welbeck a fornire maggior dinamismo alla mediana, dovrebbe far svoltare gli etnei in chiave offensiva, ma di contro offre spazi in ripartenza ai calabresi, sfruttati al 68' da Gomez, bravo ad approfittare di un errore di impostazione di Curado, fra i peggiori in campo insieme a Zanellato (che, prima di uscire, si era fatto parare da Dini un colpo di testa da due passi sullo 0-1) e Chiricò. La gara finisce lì e l'ulteriore passaggio di modulo al 4-2-3-1 con l'ingresso dell'altro nuovo arrivato Cicerelli non porta benefici, malgrado l'ex salernitano si mostri fra i più "vivi". Il terzo gol di Vinicius, su clamoroso errore in disimpegno di Chiricò, serve solo al tabellino e a rendere ancor più amaro il pomeriggio dei tifosi rossazzurri. Sinceramente, una prestazione vicina al "disastroso".

Con il Brindisi non si può sbagliare

Nella speranza che questa settimana porti ulteriori innesti dal mercato e, soprattutto, doverose e fisiologiche "dismissioni" di giocatori non più utili alla causa, l'imperativo categorico dovrà essere migliorare al meglio la tenuta fisica un vista della semifinale di Coppa Italia a Rimini, inserire tatticamente i nuovi arrivati e presentarsi al "Massimino" contro il modestissimo Brindisi con una sola idea in testa: vincere. Let's go, Liotru, let's go!!!