Catania: lo stato dell’arte delle prime promesse di Pelligra, 365 giorni dopo

Ross Pelligra in procinto di partecipare alla conferenza del 27 giugno 2022

Ross Pelligra in procinto di partecipare alla conferenza del 27 giugno 2022 

Il 18 giugno 2022 l’imprenditore si presentava alla città con un comunicato e tanti propositi.

Giusto 365 giorni fa, in queste ore, in città si respirava un’aria di frenetica attesa in vista della scadenza della presentazione delle manifestazioni d’interesse da parte di società e associazioni sportive per il conseguimento del diritto all'iscrizione di una squadra di calcio in rappresentanza della città di Catania al campionato di serie D 2022/23, che raccogliesse l’eredità sportiva del Calcio Catania S.p.A. Alcuni candidati erano già usciti allo scoperto (come il gruppo Maestri o Giovannone); il nome che stuzzicava maggiormente, tra quelli che si vociferavano, era quello di Helbiz, poi evaporato; infine, proprio a ridosso del gong, era emersa la notizia della presenza in città di Dante Scibilia, che stava lavorando nell’interesse di un importante gruppo straniero, la cui identità veniva infine svelata dal Comune di Catania nei minuti successivi alla scadenza.

Alle ore 15:26 dello stesso giorno, per il tramite di Angelo Scaltriti, già responsabile della comunicazione del Calcio Catania S.p.A., il gruppo Pelligra si presentava alla città con il seguente comunicato: “Ai sensi dell’avviso pubblico diramato dal Comune di Catania in data 27 maggio 2022, Pelligra Group Pty Ltd rende noto di aver manifestato interesse per l’iscrizione di una squadra di calcio in rappresentanza della città di Catania al campionato interregionale di Serie D 2022/23. L’istanza è stata depositata dall’advisor Dante Scibilia con un invio di un fascicolo di 225 pagine. Pelligra Group Pty Ltd, società con sede in Australia ed insediamenti anche in Cina, India e nelle Filippine, è leader mondiale nella pianificazione generale e nella progettazione edilizia e urbana, nel ramo immobiliare (costruzione, proprietà, manutenzione, vendite e leasing “chiavi in mano”), nell’ammodernamento, nella trasformazione e nella ristrutturazione degli edifici, nella realizzazione di aree aziendali ed infrastrutture sportive, alberghiere e turistiche, nella strategia ambientale e nella bonifica. L’espansione dell’interesse al mondo dello sport e dell’intrattenimento ha condotto Pelligra Group all’ampliamento del portfolio con acquisizioni di club di calcio, basket, hockey su ghiaccio e baseball, stadi, palestre, campi da golf, cinema. Ross Pelligra, presidente della società Pelligra Group Pty Ltd, illustra presupposti e logiche alla base della sua scelta: “Sono fermamente convinto delle potenzialità della città di Catania, che ha un grande fascino internazionale, e delle rilevanti prospettive del club: ne ho discusso a lungo con dirigenti ed ex calciatori che conoscono bene il calcio italiano, come Mark Bresciano e Vincent Grella che sono e saranno al mio fianco. Qualora il nostro progetto fosse ritenuto il più adatto per una rinascita attesa da tutta l’Italia sportiva e non solo dai catanesi, l’investimento garantito sarebbe molto consistente e riguarderebbe l’intero territorio, non la sola realtà calcistica che è comunque preponderante. Se l’onore della maglia rossazzurra fosse concesso a noi, non appena dovessimo ritrovarci nelle condizioni giuridiche di poter acquisire la proprietà del centro sportivo “Torre del Grifo Village” lo faremmo immediatamente. Così vorremmo procedere anche per il recupero dello stemma e della denominazione del Calcio Catania, perché so quanto vale l’identità, per il catanese. Settore giovanile, calcio femminile e attività del club in ambito sociale, nella nostra idea, sono elementi importanti nella quotidianità perché la crescita del club passa attraverso lo sviluppo del movimento calcistico e territoriale a partire dall’attenzione all’educazione sportiva dei più piccoli. Le origini della mia famiglia sono siciliane e fin da quando mi è stato proposto dai miei advisors di valutare la situazione, circa due settimane fa, sento forte il desiderio di creare occupazione e benessere in questa splendida isola. Sono e siamo consapevoli di dover investire molto e bene per riportare il Catania laddove merita di stare: è un obiettivo obbligato per tutti i concorrenti sulla scena della manifestazione d’interesse, ai quali nella mia idea di fair play va riconosciuto un impegno sano e genuino. Consentitemi di ringraziare tutti gli interlocutori che mi hanno permesso di maturare infine, in piena consapevolezza e con grande entusiasmo, l’idea di lavorare incessantemente per riportare gioia e orgoglio tra i tifosi rossazzurri”. Il resto è storia nota che sarebbe superfluo ripercorrere. Ma, a un anno di distanza, è interessante estrapolare alcuni passaggi del comunicato sopra riportato per vedere quali promesse sono state mantenute e quali idee, invece, sono cambiate cammin facendo.

 

l’investimento garantito sarebbe molto consistente e riguarderebbe l’intero territorio, non la sola realtà calcistica che è comunque preponderante

Si tratta forse della dichiarazione d’intenti più importante tra quelle manifestate in seno al comunicato. In quest’ambito, Pelligra è passato rapidamente dalle parole ai fatti. In primo luogo, si è aggiudicato il bando per l’esternalizzazione dell’impianto di Nesima, da subito destinato alle attività delle squadre giovanili e femminili. Proprio in questi giorni stanno proseguendo le opere di riammodernamento della struttura, con le mura pitturate di rossazzurro e l’esecuzione di lavori atti a realizzare una palestra sotto le tribune. La proprietà del club guarda con attenzione anche il bando per l’affidamento della gestione del “Massimino” per dieci anni, prorogabili per altri dieci, che scadrà nelle prossime settimane e, in caso di vittoriosa partecipazione, garantirebbe alla società la conduzione di un’altra struttura strategica, con riferimento alla quale Pelligra ha dichiarato di voler realizzare, appena possibile, un ampliamento dei posti (per il quale, però, occorrerebbe una procedura ad hoc). Che l’interesse del gruppo australiano vada oltre il calcio, invece, è confermato dalle notizie emerse negli ultimi giorni, relative all’intenzione – manifestata pubblicamente dallo stesso Pelligra – di investire sulla Perla Jonica e sull’area industriale di Termini Imerese.

 

non appena dovessimo ritrovarci nelle condizioni giuridiche di poter acquisire la proprietà del centro sportivo “Torre del Grifo Village” lo faremmo immediatamente

Pochi giorni prima di uscire allo scoperto, Pelligra aveva visitato il centro sportivo che fu la casa del Calcio Catania S.p.A. e ne era rimasto ben impressionato. Proprio a Torre del Grifo guardava con interesse Dante Scibilia, che in quel periodo fungeva da advisor del gruppo e che aveva avuto modo di conoscere ed apprezzare il centro ai tempi della trattativa tra Joe Tacopina e la Sigi. Nel corso del tempo, però, più di qualcosa è cambiato e forse non è un caso se le strade del Catania e del commercialista veneziano si siano divise dopo pochi mesi.

Ma cosa è cambiato esattamente? In primo luogo, i tempi lunghi della procedura fallimentare – che ad oggi, stando alle informazioni pubblicamente reperibili, è ferma alla fase dell’attesa del programma di liquidazione (prossima udienza fissata il 20 giugno alle ore 11.00) – non hanno consentito alla nuova proprietà del Catania di conoscere l’esatta entità dell’investimento che sarebbe richiesto per aggiudicarsi il bene.

In secondo luogo, Pelligra e i suoi consiglieri hanno storto il naso di fronte a vari aspetti: la distanza dal centro di Catania, il deterioramento costante del centro (che imporrebbe ulteriori spese per il ripristino) e le caratteristiche stesse del Village, dotato, rispetto alle idee del gruppo australiano, di pochi campi e progettato per perseguire finalità ulteriori rispetto a quelle sportive. Per la prima squadra, invece, Pelligra sta pensando alla costruzione di un nuovo centro, più funzionale ai propri progetti ed interessi, ed avrebbe individuato alcune aree sulle quali realizzarlo.

 

Così vorremmo procedere anche per il recupero dello stemma e della denominazione del Calcio Catania, perché so quanto vale l’identità, per il catanese

Si tratta di un tema molto caro ai tifosi più tradizionalisti, alcuni dei quali hanno apprezzato il nuovo corso ed hanno deciso di seguirlo con entusiasmo proprio per questa attenzione rivolta, sin dall’inizio, a tali aspetti. Attenzione ribadita peraltro il 24 giugno 2022, all’interno del comunicato con il quale il gruppo Pelligra esprimeva la propria soddisfazione per la scelta dell’amministrazione comunale. Questo il passaggio dedicato: “La scelta della denominazione della costituenda società sarà effettuata tenendo in considerazione il parere del Comitato Regionale Sicilia LND-FIGC, ferma restando la provvisorietà della stessa denominazione alla luce dell’intenzione di riproporre sulla scena Calcio Catania e il suo stemma, non appena giuridicamente e tecnicamente possibile”.

Ma la proprietà ha ancora tale volontà? Fermo quanto già osservato in merito alla procedura fallimentare ed i suoi tempi, occorre fare dei distinguo. Per quanto riguarda il logo, già dalle dichiarazioni rese in alcune interviste dal graphic designer che lo ha progettato, Bob Liuzzo, si intuiva che la società stesse rimeditando le proprie intenzioni, con la prospettiva di recuperare sì il vecchio stemma non appena possibile, ma non per ripristinarlo quale logo del club, ma utilizzarlo per altre finalità (magari di carattere storico-culturale e/o di merchandising). Lo stesso Pelligra un paio di mesi fa a Corner ha ammesso che si stavano facendo delle valutazioni che tenevano in forte considerazione il feedback dei giovani e delle future generazioni. Nel frattempo, non è sfuggito ai più attenti che il famigerato “1946” inserito un anno fa all’interno del nuovo logo sulle maglie – proprio per testimoniare il ponte di collegamento col passato – non compare negli altri prodotti ufficiali. E chissà che non scompaia presto anche dal logo ufficiale e dalle maglie.

Quanto alla denominazione, dopo che l’anno scorso si arrivò alla scelta di Catania SSD a seguito di uno studio commissionato dalla proprietà agli autori di “Tutto il Catania minuto per minuto”, quest’anno invece la società ha agito in piena autonomia. Qualcosa, comunque, era filtrato, perché la denominazione “Catania Football Club” (abbreviato Catania FC) era già stata anticipata da qualche settimana da alcune testate. Sui motivi di tale scelta, ad oggi, nessun dirigente si è espresso.  

Attendiamo di saperne di più, così come sarebbe utile che si chiarisse in via ufficiosa, a un anno di distanza, se l’ordine di idee della proprietà con riguardo a logo e denominazione sia mutato, con lo sguardo ormai proiettato esclusivamente al futuro, o meno. E sarebbe interessante capire anche quale approccio sta adottando il Catania con riguardo alla procedura fallimentare: mera attesa passiva degli sviluppi del procedimento, o interlocuzione costante con la curatela per comprendere tempi e costi? Domande da rivolgere alla prima occasione ai vertici societari.

 

Settore giovanile, calcio femminile e attività del club in ambito sociale, nella nostra idea, sono elementi importanti nella quotidianità perché la crescita del club passa attraverso lo sviluppo del movimento calcistico e territoriale

In questo caso, invece, pochissimi dubbi. In tutte le dichiarazioni dei dirigenti e in tutti i passi concreti mossi dalla società, presidente in testa, si legge un’evidente attenzione nei riguardi del settore giovanile, che nei programmi del club deve rappresentare la base dei futuri successi sportivi, con un grande interesse rivolto ai talenti locali e all’auspicio di far trovare loro a Catania – e non altrove – la dimensione in cui affermarsi. Anche il comparto femminile gode del conforto della società, che ha riservato a tali formazioni il medesimo supporto logistico approntato per il settore giovanile e nelle occasioni importanti – come la recente semifinale della Fase Nazionale di Coppa Italia di Eccellenza – ha sostenuto le ragazze anche attraverso la presenza massiccia dei vertici societari sugli spalti.

 

L’excursus sullo stato dell’arte delle promesse iniziali di Ross Pelligra si chiude con un paio di dichiarazioni che lo stesso ebbe a rilasciare in occasione della conferenza stampa congiunta svoltasi in Comune il 27 giugno 2022. Il primo auspicio, di carattere linguistico (“in tre-quattro mesi conto di perfezionare il mio italiano”) non è stato portato ancora a compimento, col presidente che continua ad alternare la propria lingua madre (l’inglese) e il dialetto siciliano nelle varie interviste. Note di colore a parte, durante tale conferenza Pelligra espresse un proposito ben più pregnante: “porterò anche altri investitori, e farò in modo che altri imprenditori locali investano”. Di investitori ulteriori, finora, non se ne sono visti – perlomeno in via ufficiale, con Pelligra che rimane ad oggi l’unico detentore delle quote societarie – mentre si sono sviluppate da subito sinergie con imprenditori locali, alcune delle quali sfociate – come nel caso di Trilogy e del beach soccer – in iniziative ed investimenti collaterali della società.