Catania e la lotteria dei rigori: col Crotone quarta vittoria dagli undici metri

Alessio Castellini trasforma il tiro dagli undici metri che vale il 3-2 per il Catania

Alessio Castellini trasforma il tiro dagli undici metri che vale il 3-2 per il Catania 

Storie di calci di rigore: dal 1974/75 alla gara coi calabresi di mercoledì sera

“Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore

Non è mica da questi particolari

Che si giudica un giocatore

Un giocatore lo vedi dal coraggio

Dall'altruismo e dalla fantasia”.

Coraggio, altruismo e fantasia sono le caratteristiche fondamentali del calciatore ideale secondo Francesco De Gregori. Il prototipo perfetto del pedatore, ideato e raccontato ne La Leva Calcistica della classe ‘68, canzone iconica del 1982 sempre buona da tirar fuori quando in mezzo ci stanno loro: i calci di rigore. Chissà in quanti, fra i novemila e più spettatori presenti ieri sera allo stadio “Angelo Massimino”, in occasione della gara fra Catania e Crotone di Coppa Italia, avranno canticchiato la celebre hit del musicista romano. Occorrere un sondaggio, ma i tempi di esecuzioni sono piuttosto ristretti. Chissà quanti, invece, avranno pensato al minuto numero 120 agli spettri del 10 giugno 2018, la dannata notte di Catania-Robur Siena, semifinale di ritorno dei play-off di Serie C, che ancora oggi, dopo oltre cinque anni, ci sveglia di soprassalto. Notte di lacrime, imprecazioni e silenzi, a maledire la traversa della porta che sorge “sotto” la Nord, carnefice prima di Ciccio Lodi (al minuto 117’) e di Andrea Mazzarani poi. Chissà quanti. Tanti. Tra questi, anche Cristiano Lucarelli. In sala stampa il tecnico labronico, sollecitato dalla collega Angela Sciuto, sembrava non aspettasse altra domanda per poter dire che “Da sei anni, ogni volta che c’è un calcio di rigore, penso a quella maledetta serata”. Una ferita aperta, ancora, anche se da ieri sera fa un po’ meno male: “…Però sono contento che abbiamo sfatato questa cosa – ha aggiunto Cristiano Lucarelli – è un altro segnale che dobbiamo cogliere”.

10 giugno 2018: la disperazione di Andrea Mazzarani dopo aver fallito il calcio di rigore decisivo

Di delusioni dagli undici metri, fra l’amara sconfitta coi toscani e la gioia liberatoria di mercoledì sera, v’è incastrato un altro K.O., quello rimediato al “Valentino Mazzola” di San Cataldo in un afoso pomeriggio dell’agosto 2022, giunto proprio nel giorno della storica prima partita ufficiale del Catania SSD (oggi FC) di Rosario Pelligra. Il pallone calciato alle stelle da Chinnici, seguito dall’errore di Rizzo, sfociarono nell’eliminazione al primo turno della Coppa Italia di Serie D. Un’amarezza ampiamente mitigata dalla vittoria del campionato a mani basse.

Andando ancor più a ritroso, a caccia di qualche altra gioia dagli undici metri, saltano baldanzose le vittorie in trasferta colte nella Coppa Italia maggiore (una volta la chiamavano “Vip”) colte a Trieste nel 2007 e Parma cinque anni dopo. Memorabile quella in terra giuliana, con mister Silvio Baldini in panca: primo tassello dell’entusiasmante cavalcata a caccia della coccarda tricolore conclusasi con la doppia semifinale con la “prima” Roma di Luciano Spalletti. Sfiziosa anche la serata al “Tardini” del 12/12/2012 decisa dal rigore trasformato da Giovanni Marchese, maglia rossazzurra numero 12, appunto.

21 agosto 2022: Dolenti respinge il calcio di rigore di Giuseppe Rizzo

 

A conti fatti, le ultime cinque esibizioni dagli undici metri del Calcio Catania prima e del Catania SSD/FC poi, hanno tratteggiato un bilancio in positivo: tre vittorie e due sconfitte. E le altre cinque, tutte targate ’46? Qui lo score pende drasticamente verso i K.O., con un eloquente 4-1. In ordine decrescente, dalla più vicina alla più lontana. Pisa-Catania 5-4 dell’agosto 2005 (errore decisivo di Orazio Russo), nonché “prima” stagionale dei rossazzurri di Pasquale Marino, poi promossi in Serie A al termine della stagione. Brescello-Catania 6-4 del 7 febbraio 2001, valida per i quarti di finale della Coppa Italia di Serie C, gara nella quale risultò decisivo l’errore del centrocampista Marco Napolioni. Che dire della lotteria del “Celeste” di Messina del febbraio 1998: 5-4 per i peloritani, con il Catania a segno anche con il portiere Ciccio Bifera, ma tradito dal palo di Roberto Manca, quest’ultimo lesto a riscattare l’errore nella giornata più propizia: 25 aprile 1999. Nel febbraio 1990 finalmente una gioia, la prima: 4-2 al Giarre con Mario Paradisi a “dire di no” alla conclusione del gialloblù Torresani. Infine, il primo atto, datato 1974/75, altra stagione di grazia per il popolo rossazzurro. Allora al “Cibali”, nella gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia di C, passò il Sorrento, mentre il Catania di Egizio Rubino si dovette accontentare della promozione in Serie B, conquistata qualche settimana più tardi a Torre del Greco.

Nel dettaglio: 

1974/75: Calcio Catania-Sorrento 3-4 (Coppa Italia Serie C)

1989/90: Calcio Catania-Giarre 4-2 (Coppa Italia Serie C)

1998/99: Messina Peloro-Calcio Catania 5-4 (Coppa Italia Serie C)

2000/01: Brescello-Calcio Catania 6-4 (Coppa Italia Serie C)

2005/06: Pisa-Calcio Catania 5-4 (Coppa Italia)

2007/08: Triestina- Calcio Catania 2-4 (Coppa Italia)

2012/13: Parma- Calcio Catania 4-5 (Coppa Italia)

2017/18: Calcio Catania-Robur Siena 3-4 (Play-off Serie C)

2022/23: Sancataldese-Catania SSD 7-6 (Coppa Italia Serie D)

2023/24: Catania FC-Crotone 3-2 (Coppa Italia Serie C)