Catania-Novara: mi ritorni in ment ex

Beppe Mascara, dall'azzurro del Napoli a quello del Novara

Beppe Mascara, dall'azzurro del Napoli a quello del Novara 

Prosegue il nostro viaggio alla riscoperta degli ex rossazzurri. In vista di Catania-Novara riecco Jeda, Simone Pesce, Takayuki Morimoto e Giuseppe Mascara.

Quattro ex rossazzurri
Rispetto alla gara d’andata del “Piola” la ‘colonia’ di ex rossazzurri pur mantenendo lo stesso numero (4) ha subito dei cambiamenti: ‘via’ il tecnico Attilio Tesser (esonerato), dentro l’attaccante Peppe Mascara (rinforzo di gennaio). Il ‘folletto’ calatino si aggrega così ai vari Simone Pesce, Takayuki Morimoto e Jeda. Quanti di questi quattro ex saranno in campo domenica pomeriggio al “Massimino”? Sicuramente non Pesce e Morimoto: squalificato il centrocampista, infortunato l’attaccante. Qualche chance per Jeda e Peppe Mascara, quest’ultimo al ‘secondo’ ritorno da avversario nel giro di quattro mesi. Che scherzi che riserva il calcio…

Mascara: dalla Champions League alla lotta salvezza
Catania, 29 ottobre 2011: al “Massiminio” va in scena l’attesissimo ritorno da avversario di Beppe Mascara, ex capitano rossazzurro di mille battaglie, passato nel gennaio dello stesso anno al Napoli. Il pubblico catanese si divide a metà riservando all’antico idolo un misto di applausi e fischi. Impalpabile la prestazione di “Topolinik”. Quattro mesi più tardi ecco un secondo ritorno da avversario. Pur mantenendo lo stesso colore, l’azzurro, la maglia non è più quella dei partenopei. Dal sogno Champions League col Napoli all’incubo retrocessione col Novara. Come cambiano rapidamente le situazioni nel calcio così come nella vita, del resto. Fischi od applausi per Mascara? Prima di rispondere, leggere attentamente quanto segue: 149 presenze in serie A, 77 in serie B, 11 in coppa Italia per un totale di 226 presenze impreziosite da 60 reti complessive distribuite nei vari tornei, con il primato tra i marcatori rossazzurri in Serie A (31 reti). Fischi od applausi per Mascara? Applausi tutta la vita, ma solo prima e dopo la partita, perché durante sarà soltanto un comunissimo avversario e niente di più.

Takayuki Morimoto, “m’bare” giapponese
Cucciolo del Sol Levante cresciuto a ‘canni i cavaddu’ e svezzato a Catania, città diversa per abitudini e cultura da quella Tokio dove nacque il 7 maggio 1988. Giunto a Catania nell’estate del 2006, a soli 18 anni, “m’bare” Morimoto debuttò con la casacca rossazzurra nella trasferta di Bergamo realizzando, con prepotenza e determinazione, la rete del pareggio. Debutto da sogno, inizio incoraggiante, brutalmente arrestato da un infortunio al legamento crociato del ginocchio sinistro. Un brutto infortunio dal quale il ‘buon’ Taka riuscì a riprendersi lentamente. Novanta presenze (9 delle quali in Coppa Italia) e 20 reti (5 delle quali in Coppa Italia) nelle cinque stagioni rossazzurre. Con Zenga, nella stagione 2008/09, il miglior Morimoto visto a Catania: 7 reti (una delle quali nello storico 0-4 al Palermo del 1 marzo 2009) in 23 presenze. Un exploit importante non confermato nella stagione successiva: 5 reti in 27 presenze (molte delle quali da titolare) con una miriade di occasioni fallite. Attaccante dalle grandi prospettive che, tra infortuni, incomprensioni tattiche e quant’altro non ha saputo trovare la giusta continuità. In Piemonte, dopo un avvio promettente, Morimoto si è nuovamente ‘perso’ per strada a causa dei soliti problemi. Undici presenze e tre reti, una delle quali siglate al Catania nella gara d’andata, nello score stagionale del giapponese. Perseguitato da problemi fisici salterà, con molta probabilità, la sfida del "Massimino" per infortunio.


Jeda, la ‘bestia nera’
Seconda punta veloce, con un discreto senso del gol, capace di giocate eleganti ed improvvise tipiche del repertorio brasiliano: tutto questo è 'Win Jeda' (così ribattezzato ai tempi di Catania). Jedaias Capucho Neves ‘Jeda’, nato il 15 aprile 1979 a Santarém(Brasile),giunse a Catania nel rivoluzionario mercato di riparazione del gennaio 2005, quello delle partenze dei ‘senatori’ Miceli, Ferrante e Walem e degli arrivi dei ‘semisconosciuti’ Serafini, Menegazzo e Pellè . Con la maglia rossazzurra ha totalizzato 19 presenze impreziosite da 6 reti, alcune delle quali decisive per le sorti di alcuni risultati. In rete contro Catanzaro, Ascoli, Empoli, Cesena e Treviso. Proprio contro la formazione trevigiana la sua ‘notte d’oro’: una doppietta fantastica che suggellò una delle vittorie più belle del Catania di Sonetti. Ricordi positivi ma, anche, negativi. Cinque, infatti, le reti realizzate da ex: due con la maglia del Crotone, una con quelle di Cagliari, Lecce e Novara, l’ultima proprio nella gara d’andata del “Piola”.

Simone Pesce, pallonetto da sogno
Catania 3 aprile 2011, minuto 77 del “Derby di Sicilia” tra rossazzurri e rosanero: Simone Pesce scatta al limite del fuorigioco beffando il portiere palermitano Sirigu con un millimetrico pallonetto. È il gol del 4-0 per il Catania di Simeone sul Palermo di Cosmi, sicuramente il ricordo più bello firmato da Pesce con la casacca rossazzurra. Una rete d’antologia che dà lustro ad un bottino piuttosto scarno: 15 presenze (3 delle quali in Coppa Italia) e 3 reti (2 in Coppa Italia) in una stagione e mezza per il centrocampista nato a Latina, il 10 luglio 1982. Esperienza fugace per un calciatore, di grande corsa e quantità, che negli anni verrà ricordato per una rete, per una vittoria, che a Catania e dintorni non potranno mai dimenticare. Mai. Nell’attuale stagione a Novara 8 presenze e zero reti all’attivo. Ammonito contro l’Atalanta salterà la gara del “Massimino” per squalifica.