Catania-Genoa: presentazione della gara

Gonzalo Bergessio proprio al Genoa la sua prima rete in rossazzurro

Gonzalo Bergessio proprio al Genoa la sua prima rete in rossazzurro 

La presentazione del match del "Massimino" tra etnei e genoani. I temi 'cladi': cilo verità, primo atto; voglia di vincere; un altro Genoa.

Ciclo verità: primo atto
Nonostante il clima rigido che sta paralizzando tutta l’Italia per il Catania di Vincenzino Montella sarà un febbraio davvero caldo. Incandescente. Cinque incontri in quindici giorni (uno ogni tre giorni) con due sfide al “Massimino” (Genoa e Novara) inframmezzate dal ‘trittico bianconero’ , tutto in trasferta, contro Cesena, Juventus e Siena. Un tour de force da togliere il fiato che, con molta probabilità, dirà molto sui reali obiettivi del Catania versione 2011/12: più di una tranquilla salvezza o prolungata sofferenza ? Primo avversario il Genoa dell’ex Pasquale Marino, privo di diversi giocatori importanti (Kucka, Constant e Gilardino) ma incredibilmente pericoloso in avanti. Gara che si preannuncia spettacolare e piena di reti.

Voglia di vincere!
“Abbiamo voglia e bisogno di tornare a vincere. Per battere il Genoa servono tutte le nostre potenzialità”. Parole e musica di un Vincenzino Montella più agguerrito che mai e voglioso di ritornare a conquistare il bottino pieno. Vittoria ancora sconosciuta nel 2012 dopo quattro tentativi a vuoto (Bologna, Udinese, Parma e Roma). Vittoria che manca, addirittura, dallo scorso 18 dicembre: 2-0 al Palermo nel derby del “Massimino”. Davvero troppo per un Catania che gioca bene, creando diverse occasioni da rete in ogni gara, ma maledettamente poco cinico. Ritornare a vincere e, soprattutto, ritornare a giocare una partita ‘intera’ che manca dal 28 gennaio (Catania-Parma 1-1). La mezzora contro la Roma di mercoledì sera, infatti, ha permesso ai rossazzurri di interrompere la ‘sosta forzata’ dovuta ai rinvii delle gare di Siena e Cesena. Situazione inusuale, con due gare da recuperare, che, comunque, vede gli etnei mantenere sette punti di vantaggio sulla terzultima posizione, occupata dal Lecce. Formazione salentina, tra l’altro, impegnata nello scontro diretto di Bergamo. Nessun allarme quindi, ma prevenire è meglio che curare. Decisamente. – 26 all’Alba: “Siate Affamati, siate Folli, siate Umili, siate Elefanti!”

Un altro Genoa
Rispetto alla gara di andata (3-0 rossoblu con troppi errori/orrori commessi dalla difesa etnea) il Genoa che scenderà in campo domenica al “Massimino” ha cambiato pelle. Via Alberto Malesani (fatale al tecnico veronese il cappotto di Napoli) dentro l’ex rossazzurro Pasquale Marino. Rivoluzione invernale proseguita in modo massiccio nel mercato di riparazione che ha visto lo ‘scalo’ genoano davvero intasato. Via Caracciolo, Dainelli, Merkel e Ribas, dentro Gilardino (comunque assente al “Massimino”), Sculli (cavallo di ritorno), Biondini, Belluschi e Roger Carvalho. Acquisti in grado di innalzare il tasso tecnico di una squadra finita spesso e volentieri in balia degli avversari. A completamento di questo ‘quadretto perfetto’ ecco l’esplosione di Rodrigo Palacio (12 reti) ed il ritorno di Bosko Jankovic a livelli devastanti. Grifone rinato? Si, ma non ancora pienamente in grado di camminare da solo. L’avvento di Pasquale Marino, infatti, non ha risolto tutti i problemi genoani: tre vittorie, alternate a due sconfitte. Il tutto con una valanga di reti: dodici realizzate e 14 subite in cinque gare. Il solito Don Pasquale…