Castellini di Stabia

Alessio Castellini, capitano e bomber di giornata

Alessio Castellini, capitano e bomber di giornata 

Max Licari sul successo contro le "vespe". Nessuna illusione, ma finalmente una prova di carattere. Alessio, Capitan Futuro.

Finalmente la voglia di vincere e un Capitan Futuro in più...

Una rondine non può far certo primavera, ma può forse rappresentarne un primo "segno". Ecco, a noi piacerebbe sperare che questa bella vittoria finalmente conseguita con merito al "Massimino" al cospetto della capolista Juve Stabia possa costituire il primo vero segnale di una "Rinascenza" in chiave rossazzurra; tuttavia, troppe volte siamo rimasti scottati da supposte "accensioni mistiche" dei ragazzi prima di Tabbiani e ora di Lucarelli, sebbene a onor del vero quella attuale sia una compagine per più della metà rinnovata da un mercato invernale "iocundo et robustoso", come reciterebbe San Francesco nel suo "Cantico delle creature". Pertanto, preferiamo annotare da puri cronisti questa buona prestazione unita a un risultato pieno e meritato, senza abbandonarci a pericolose illusioni o, al contrario, a inutili e deprimenti distinguo "spaccacapello". Aspettiamo. Rimaniamo in vigile attesa di sollecite riprove di simil tenore. Già a Taranto in settimana e poi nella "partita delle partite" mercoledì 28 in Coppa Italia contro il Rimini, peraltro anch'esso in un buon momento di forma (ci sarà da recuperare un gol di svantaggio e non sarà per niente facile), ci sarà modo di dimostrare qualcosa... In ogni caso, non si può non registrare il netto successo sui ragazzi di Pagliuca, firmato dal miglior giocatore, in prospettiva, dell'intero organico, non a caso Capitan Futuro di una squadra così gloriosa a soli vent'anni, Alessio Castellini. La sua doppietta, sontuoso colpo di testa su azione da corner e mostruosa ripartenza di quaranta metri su assist di Cicerelli a battere il colosso Thiam in uscita, rimarrà scolpita nella sua mente e in quelle dei sedicimila sostenitori del Liotru presenti allo stadio. Se non segnano gli attaccanti, a secco dalla rete di Cicerelli contro il Monopoli, ci pensa lui, difensore esterno sinistro, centrocampista e centravanti aggiunto allo stesso tempo. Gara "monstre" quella del ragazzo bresciano, ma questa volta un po' tutti i rossazzurri andati in campo dall'inizio o poi subentrati hanno fornito un contributo di gamba e cuore assolutamente da rimarcare. Gente come Quaini, utilizzato nel più consono ruolo di difensore centrale, Chiricò o lo stesso Costantino, spesso criticata per qualche uscita sottotono di troppo, ha messo in campo tutto quello che aveva, contribuendo insieme ai compagni a una vittoria limpida e, per la prima volta, "di categoria". In buona sostanza, la Juve Stabia, pur dimostrando tutta la bontà del proprio impianto di gioco e un centrocampista di categoria superiore (non comprendiamo, infatti, cosa ci faccia in terza serie Leone, ragazzo di tecnica e fisico già di "alta" cadetteria), ha fatto la fine del Catania in molte gare di questa fin qui scellerata stagione: ha preso gol in una delle prime occasioni create dall'avversario, ha tentato di ruminare gioco, anche fallendo una chiara palla gol con Candellone, per poi soccombere definitivamente nel finale con una ripartenza letale. Per fare un esempio chiaro, Crotone-Catania. In mezzo, tanta corsa, tanta grinta, tanta determinazione, una certa personalità da parte di un Catania che finora non aveva dimostrato tali doti, come testimoniato dai due striscioni campeggianti davanti alle due curve, chiari e inequivocabili in merito alle "mancanze" evidenziate da questo gruppo. Evidentemente, il ritiro di Belpasso qualche beneficio lo ha generato... Adesso, gli etnei si ritrovano a tre punti dalla zona playoff, avendo messo a rassicurante distanza la zona playout. Ma non si è fatto nulla, che sia chiaro, se non si continuerà su questa strada, sia in fatto di carattere e corsa, sia a livello di risultati.

A quattro dietro più compattezza

Il 4-2-3-1 (o 4-4-1-1, chiamiamolo come vogliamo...) ci pare il modulo più adatto al momento all'organico a disposizione. Sasà Monaco e Quaini nel loro ruolo, avendo Kontek e Curado (oltre che mezza squadra) influenzati, Bouah e Castellini esterni bassi (Rapisarda e Celli indisponibili), Tello e Welbeck a fare da scudo in mezzo, in attesa di Sturaro (seconda e ultima giornata di squalifica), Cicerelli, Peralta e Chiricò a supporto di Costantino, considerato come Di Carmine vada centellinato in questo frangente, queste le scelte obbligate di Lucarelli. Fin dall'inizio, si vede una predisposizione nuova al sacrificio, alla corsa per il compagno, anche da parte degli attaccanti, tutti, nessuno escluso, da Costantino allo stesso Chiricò. Si capisce che la Juve Stabia presenta una compattezza di squadra invidiabile, con un Leone sontuoso in mediana, ma a livello di individualità è chiaro come il Catania possa mettere in evidente difficoltà Bachini e soci. Questa volta, il Dio del pallone vuole che i rossazzurri riescano a sbloccarla precocemente al 14' con una zuccata di Castellini e, quando accade, di solito le partite in questa categoria si indirizzano (anche se, obiettivamente, contro il Monopoli ciò non era accaduto). In vantaggio, però, a differenza di quanto dilapidato al cospetto dei "gabbiani" pugliesi, il Catania non rinuncia troppo al gioco; pur rimanendo in posizione d'attesa, mantiene sempre in allarme la difesa campana con le pungenti ripartenze di Chiricò e Cicerelli, ben supportati dagli appoggi di Peralta, oltre che dalle sovrapposizioni di Bouah e Castellini. Certo, se Candellone al 34' non sprecasse una clamorosa occasione a tu per tu con Albertoni, un po' incerto a respingere centralmente un tiro dalla distanza di Leone, la partita probabilmente prenderebbe un'altra piega; tuttavia, quante volte i "se" e i "ma" hanno penalizzato le prestazioni dei rossazzurri? Nella ripresa, il Catania riprende a giocare con lo stesso piglio del primo tempo, lasciando agli ospiti il compito di giostrare il gioco, ancora con il giovane Leone sugli scudi, ma mai arretrando troppo e, anzi, sovente andando a prendere alti i difensori avversari in fase d'impostazione. La Juve Stabia si rende sì pericolosa in un paio di occasioni con Adorante e Candellone, senza comunque dare l'impressione di poter abbattere la resistenza etnea. Quando al 75' Cicerelli fornisce a Castellini la palla giusta per una devastante ripartenza sull'asse sinistro, con imbucata centrale ad andare a superare Thiam in disperata uscita, si capisce che la serata del "Massimino", alla buon'ora, potrà concludersi in gloria. E lo comprendono anche i tifosi, prontissimi a incitare a più non posso gli uomini di Lucarelli, le cui sostituzioni, in qualche modo "indirizzate" dalla situazione sanitaria di emergenza, contribuiscono a donare freschezza al team. In particolare, fa ben sperare il recupero di Zammarini, protagonista di una discreta mezz'oretta; ma anche gli ingressi di Di Carmine, Ndoj (al debutto in rossazzurro), Marsura e Chiarella non tolgono troppo a una squadra che, finalmente, batte un colpo. Nessuna illusione, come ribadisce il medesimo tecnico livornese in sala stampa, ma per oggi è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare.

A Taranto la stessa personalità...

La prossima sarà tosta, tosta davvero. Il Taranto del mitico Eziolino Capuano sta disputando un grande campionato ed è in un grande momento di forma, come testimoniato dall'ottimo pareggio di Crotone. Sarà difficile, a livello sia caratteriale sia fisico. Ci aspettiamo una prova in continuità rispetto a quanto visto oggi al "Massimino" e un risultato positivo capace di fornire una spinta alla squadra e all'ambiente in vista del big match di Coppa. Andare lì con la testa già al Rimini sarebbe errore esiziale. La speranza è che l'organico possa rimettersi del tutto da questa epidemia influenzale che lo ha flagellato in settimana e che l'autostima accresciuta da questo risultato possa fare il resto, dato che adesso i giocatori ci sono, a partire da Sturaro. Crediamoci. Tutti. Let's go, Liotru, let's go!!!