18/12/2021 12:30
Negli scorsi giorni abbiamo analizzato un tabù piuttosto ricorrente nelle sfide tra Catania e Palermo degli ultimi 20 anni, rappresentato dalla circostanza che la "squadra più forte" il più delle volte ha dovuto subire un ribaltamento dei pronostici. Adesso, alla vigilia di Messina-Catania, volgiamo invece lo sguardo ad un altro tabù che invece riguarda più da vicino la squadra rossazzurra. Si tratta del fatto che negli ultimi decenni gli etnei, ogniqualvolta abbiano battuto il Palermo, non sono riusciti a ripetersi nella sfida successiva, non andando oltre il pareggio (nella migliore delle ipotesi). Un effetto, forse, della "sbornia" post-derby, della pancia riempita dal successo nella partita più importante della stagione, che ha tolto ai giocatori del Catania la fame e le motivazioni necessarie per cercare e trovare un immediato bis.
Dal 2002 al 2011, 7 derby vinti ed altrettanti flop la settimana dopo
Soffermandoci sullo stesso periodo storico del precedente approfondimento (2002-2021), notiamo come già subito dopo il successo nel derby caratterizzato dall'esordio in panchina di Toshack, gli etnei rimediarono un k.o. contro il Vicenza allenato da Andrea Mandorlini e trascinato dai gol del sempiterno Stefan Schwoch, in rete anche nel 2-1 del 24 novembre 2002.
I rossazzurri tornarono al successo contro i rosanero cinque anni più tardi, nel match del 2 dicembre 2007, ma appena sei giorni dopo, nell'anticipo della 15a giornata della Serie A 2007/08 contro la Lazio all'Olimpico, maturò la vittoria dei biancocelesti (2-0 firmato dalla premiata ditta Rocchi-Pandev).
Nella stagione 2008/09, l'ultima in cui il Catania riuscì ad agguantare entrambi i derby, il calendario riservò agli elefanti il Siena di Marco Giampaolo, avversario sulla carta abbordabile, che invece si rivelò più ostico del previsto. Nel confronto del 25 ottobre 2008 maturò un pareggio nel finale, con un rigore di Mascara che replicò all'80° al vantaggio bianconero siglato al 75° dall'altro futuro etneo Calaiò; nella gara di ritorno, sette giorni dopo il trionfo di Palermo, la squadra di Zenga pagò la grande euforia di quell'impresa lasciandosi asfaltare tra le mura amiche con un poco edificante 0-3 (reti di Maccarone, Ghezzal e Jarolim).
Saltiamo avanti di un anno e arriviamo all'11 aprile 2010: il Catania di Mihajlovic, fresco del 2-0 ai "cugini" targato Maxi Lopez, si presentò alla Scala del calcio ed assaporò la grande impresa grazie al doppio vantaggio maturato contro il Milan dopo i primi 45', con reti del solito Maxi e di Ricchiuti. La rimonta rossonera, garantita nella ripresa da una doppietta di Borriello, prolungò il tabù.
Il 3 aprile 2011, esattamente un anno dopo il precedente successo contro il Palermo, maturò un altro trionfo contro la squadra rivale, ma sette giorni dopo non si andò oltre il pari contro il derelitto Bari allenato da Mutti e con più di un piede in Serie B: al gol di Gazzi sugli sviluppi di un corner risponde Maxi Lopez con una prodezza.
Il successivo derby del 18 dicembre 2011 avrebbe dovuto essere l'ultima partita prima della sosta, ma lo sciopero estivo dei calciatori per il mancato accordo con la Lega sul contratto collettivo determinò il rinvio della prima giornata, recuperata il 21 dicembre, tre giorni dopo il 2-0 etneo sul Palermo di Mangia. Il Catania di Montella si recò al "Tardini", dove conquistò un pari in rimonta (3-3, con rete decisiva di Catellani) al cospetto del Parma di Colomba. D
omenica 19 dicembre 2021, al "Franco Scoglio" di Messina, i ragazzi di Baldini scenderanno in campo al cospetto di un avversario non meno rabberciato, provando a fare un paragone con uno dei precedenti citati, del Bari del 2011. La storia insegna che sottovalutarlo sarebbe il più grande errore che si potrebbe fare e che Moro e compagni dovranno dimenticare totalmente il trionfo della giornata precedente per sfatare, una volta per tutte, questo tabù.