23/08/2021 9:42
Dieci anni dopo...
Se Giuseppe Stancampiano ed Alessandro Provenzano hanno rimpolpato l'elenco dei palermitani in maglia rossazzurra, il recentissimo passaggio di Jacopo Dall'Oglio al Palermo F.C. 2019 è soltanto l'ultimo "passaggio diretto" lungo la A19. Un passaggio, dal rossazzurro al rosanero, che non si registrava da due lustri, quando toccò all'argentino Matias Silvestre, nell'estate del 2011, lasciare maglia e fascia di capitano del Catania per indossare i colori del Palermo. Nel lunghissimo e variegato elenco degli ex appartenenti facenti parte del romanzo "Catania-Palermo" c'è anche un gustoso capitolo dedicato proprio a questi passaggi diretti: da Oriente ad Occidente e viceversa...
Da Catania a Palermo
Senza nulla togliere agli altri, fra calciatori, tecnici e dirigenti, il doppio ex simbolo di Catania e Palermo è senza ombra di dubbio Carmelo Di Bella, nato nella città dell’Elefante il 30 gennaio di cento anni fa, scomparso nel settembre del 1992 nel capoluogo siciliano, al termine di una vita e carriera professionale articolata in particolar modo coi colori rossazzurri e rosanero. In tal senso, il primo atto, si registra nel 1941, quando l’allora centrocampista del Catania si trasferì alla Juventina Palermo. Discorso inverso, stavolta nelle vesti di allenatore, trent’anni più tardi, quando lasciò la panchina rosanero per ritornare a sedersi su quella catanese dopo l’indimenticabile ed irripetibile serie d’oro degli anni sessanta. Di Bella il simbolo, ma non il primo a spostarsi dal versante orientale a quello occidentale della Sicilia. A precederlo, nel 1937, Ferruccio Bedendo; Nello Tedeschini nel 1940 e, così come suggerito dal prezioso Sergio Capizzi di "Quelli del '46", il portiere Mario Sernagiotto, estremo difensore rossazzurro fra il 1932 e il 1937, al Palermo (giallorosso…) nella stagione 1937-38, nuovamente rossazzurro dal 1938 al 1941. L’era del Calcio Catania 1946 è inaugurata dal trasferimento di Elio Grani, giunto nel 1962, dopo oltre 160 presenze di rossazzurro. Quattro anni più tardi, stessa sorte per Graziano Landoni: poche apparizioni in rossazzurro, appena 5, più proficua l’esperienza palermitana, archiviata con una novantina di presenze e una promozione in A. Agli albori degli anni ottanta spicca il trasferimento di sor sir Claudio Ranieri che, nel 1984, dopo aver conquistato una promozione in A col Catania (seguita da una devastante retrocessione in B) andrò in quel di Palermo. Nei primissimi anni novanta è il turno di Luca Cecconi e Maurizio Spigarelli, dal rossazzurro al rosanero rispettivamente nel 1991 e 1992. Nella seconda parte del 1999, a pochi mesi distanza dalla promozione in C1 con Piero Cucchi, due pezzi di quella squadra sbarcano a Palermo: Luca Lugnan (in rete contro il Catania nel derby de “La Favorita”) e Alessandro Cicchetti. L’estate 2007 è quella del passaggio a sorpresa di Fabio Caserta. Il centrocampista di Melito Porto Salvo, oggi attuale tecnico del Benevento, si trasferì in quel di Palermo far le polemiche. Qualche mese più tardi, il 2 dicembre, nel giorno del derby di andata disputato al “Massimino”, rete al Catania (dopo aver segnato al Palermo nel maledetto derby del 2 febbraio) seguita qualche decina di minuti più tardi da un’espulsione diretta. Due anni più tardi, nell’estate del 2009, altra sorpresa: Walter Zenga, dopo un anno e mezzo di rossazzurro, decide di abbandonare i panni di ‘Walter One’ per indossare quelli di ‘Coach Z’, con risultati tutt’altro che soddisfacenti: esonero novembrino, proprio dopo l'1-1 del "Renzo Barbera" col Catania. Un anno più tardi trasferimento mancato quello di Marco Biagianti che decise di rimanere fedele ai colori rossazzurri. Infine, come scritto nel precedente paragrafo, il passaggio in rosanero di Matias Silvestre seguito dieci anni più tardi da Jacopo da Milazzo.