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IN PRESTITO DALLA TOSCANA
La sessione invernale del calciomercato 2004-05 è una tra le più movimentate che si ricordi. Il quartier generale dei rossazzurri, allora il campo di Pedara, sembra un aeroporto a tutti gli effetti. In molti fanno le valigie, tra i quali diversi calciatori di spessore, come Ferrante, Miceli e Walem, giunti a Catania per portare in dote tutta la loro esperienza ma andati via senza troppo rimpianti. In un continuo susseguirsi di addii e arrivi passa quasi inosservato il pacco bianconero spedito dalla Toscana. Alla corte di mister Nedo Sonetti, oltre ai Cesar, Silvestri e Jeda, arrivano in prestito da Siena il talentuoso trequartista Matteo Serafini, classe 1978, e il semisconosciuto Fernando Menegazzo, metronomo brasiliano, in Italia da qualche stagione senza grossi sussulti.
Il debutto cade il pomeriggio del 23 gennaio 2005. In un “Massimino” ridotto ai minimi termini, per via della pioggia copiosa caduta prima e durante la gara, i due nuovi innesti fanno dimostrano di poter dare quella qualità tanto mancata nella prima parte di stagione. Menegazzo, per tutti semplicemente “Fernando”, si impadronisce della mediana, dettando i tempi alla perfezione, mentre Serafini si presenta al suo nuovo pubblico con una rovesciata d’antologia che non ha nulla da invidiare a quella segnata da Cristiano Ronaldo alla Juventus in Champions League. È l’inizio di un girone di ritorno nettamente più soddisfacente rispetto all’andata, che si conclude, tuttavia, con un tranquillo decimo posto in coabitazione con Bari e Albinoleffe. A fine stagione i due salutano l’Etna: Fernando Menegazzo vola in Francia, al Bordeaux, squadra nella quale conquisterà uno scudetto nel 2008-09; mentre Matteo Serafini , dopo un anno senza troppe fortune in A con la maglia dell’Empoli, girovagherà per l’Italia tra cadetteria, Serie C e D. Strade diverse, ma una missione comune portata a termine: aver risollevato a dovere la prima creatura targata Pulvirenti-Lo Monaco.
RIFONDAZIONE…BIANCONERA
Dieci anni più tardi la storia si ripete, anche se in parte. È il gennaio del 2015, lo scenario è sempre lo stesso: la Serie B. L’organico allestito in estate per il pronto ritorno in massima serie viene smembrato in tutti i reparti. È una vera e propria rifondazione quella messa in atto dalla dirigenza etnea, nelle figure di Cosentino e Delli Carri (al Siena, come difensore nel 2003-04). La colonia dei tanti sudamericani presenti in organico è ridotta drasticamente a favore del processo di “italianizzazione”. Ai due ex senesi presenti nell’ossatura rossazzurra già dall’estate, Alessandro Rosina (70 presenze e 18 reti in bianconero tra il 2012 e il 2014) ed Emanuele Calaiò (148 presenze e 46 reti in Toscana tra il 2008 e il 2013), si aggiungono i difensori Luca Ceccarelli (11 gettoni in bianconero nel 2014), Nicola Belmonte (a Siena in due riprese, 2008-09 e 2011-14 ) e Lorenzo Del Prete (apparizione senese nel 2008-09, appena 5 presenze), insieme al mediano Manuel Coppola (in bianconero nel 2008-09 e nel 2012-13). Dopo un iniziale slancio, generato dalle due vittorie interne contro Pro Vercelli e Perugia, il Catania di Marcolin balbetta per tutta la seconda parte della stagione, vivendo un girone di ritorno sull’altalena fino all’amara conclusione sfociata con la retrocessione d’ufficio in Lega Pro derivante dallo scandalo (mai chiarito del tutto) de “I Treni del Gol”.