Approfondimenti

"Chi fa 'u Catania?"..."a bulletta" di mister Peppe Scuto

Di Vincenzo La Corte

27/04/2017 5:15

Mister Peppe Scuto, allenatore del Catania Calcio Femminile

Per tutta una lunga settimana, aspettando il calcio d’inizio della prossima partita, l’intera città con stemma ’u liotru si domanda: «Ca viremu chi fa ‘u Catania.» In quest’istante migliaia di cittadini etnei stanno ancora interpellandosi: seduti nell’autobus, in fila alla posta, sdraiati alla plaja o a passeggio alla Villa. Nondimeno, inquieta come il mare in tempesta, adesso un’ondata di catanesi se lo chiede persino in ospedale, in banca, nei bar e financo in visita al cimitero. Dal lunedì alla domenica, dalle nostre parti, la domanda di rito è una sola: «Chi fa ‘u Catania?»

Seppur a Monopoli il sollievo fu il debutto da titolari dei "ragazzini" Davide e Kalifa, immensi furono i varchi indifesi, buie le gallerie della indecorosa ritirata cui fummo costretti. Oggi, nell’approssimarsi del derby al “Massimino” col Siracusa guidato dal "Generale Sottil", non ci resta che leccarci silenziosamente le ferite. A me invece non resta altro che un salto indietro con gli anni nella città di Siracusa col federiciano castello Maniace, in stile gotico. Tale maniero rivestì un importante ruolo nella vita militare della città e sulla punta estrema di Ortigia, ancor più rafforzata in tempi moderni dalla contiguità della caserma Abela, destinata alle forze della compagnia Genio Pionieri "Aosta". Nell'84 assolvetti il servizio di leva proprio in quel reparto, fazzoletto cremisi e nero al collo, e in quella caserma (dismessa dal 2001, oggi sede della struttura didattica speciale di Architettura), avamposto del castello Maniace, cui era collegata da un ponte. Tutte rigorosamente in maglioncino invernale per il freschetto ingeneroso, le notti estive di guardia sull'altana che sovrastava l'aspra scogliera, la porta carraia o il medesimo ponte, scorrevano fra cieli stellati, lune piene e sciabordio delle onde sugli scogli sottostanti, a volte interrotto dal sordo rumore dei motori delle piccole imbarcazioni da pesca. Siracusa è rinata grazie alla bellezza di Ortigia, tutti hanno dato qualcosa, hanno costruito, hanno lasciato un fiore sempre più bello a chi è arrivato dopo.

Lascio il mare azzurro per tornare al mondo "pallonaro" rossazzurro e passo la parola a un uomo che questi colori li sente profondamente, anche nelle maglie che le "sue" ragazze hanno l'onore e l'onere di indossare.
Mister Peppe Scuto, le ragazze del Catania Calcio Femminile stanno dominando il campionato di serie C e a due gare dalla fine sono ormai a un soffio dalla promozione in B...
«E' praticamente fatta, ci manca un punto soltanto, ma più che una promozione, è un ritorno a ciò che avevamo già conquistato sul campo e dimostrato ampiamente di poter difendere, se non fosse stato per i noti problemi economici che ci hanno visto costretti a fare un passo indietro, pur di giocare.»
Non c'è campo dove non avete imposto la regola del duro lavoro atletico e lo studio e l'applicazione della tattica...
«In effetti succede spesso che le ragazze, che sono molto avanti tecnicamente, poi stacchino la spina nella ripresa quando il risultato prende pieghe stratosferiche. Lavoro, non c'è dubbio; quattro sedute di allenamento a settimana e oltre due ore di rifinitura nel pre-gara, questo è il nostro credo calcistico.»
La tua squadra ha da sempre la sua forza nell'età giovanissima delle sue interpreti, esempio di quanto sia sbagliato il concetto di preservare i giovani dal bruciarli...
«Ma quale bruciare, i giovani sbagliano e imparano, guai se non fosse così. La vita tutta è fatta di esperienze che vale la pena vivere, i problemi vanno affrontati. Ho un organico dove le due più "anziane" sono una '93 e una '95, poi tutte '98 (2), '99 (3), 2000 (4), '01 (2) e anche una '02, e tutto ciò anche nei passati campionati più impegnativi. I giovani sono il mio credo, questo venerdì aspettiamo tante ragazzine nella leva che abbiamo indetto per coprire gli organici della Primavera e prima squadra.»
Da qualche tempo maglie nuove, sponsor, e tutta una "Curva" a tifare per voi...
«E' davvero un'esperienza fantastica, le ragazze hanno ritrovato stimoli importanti nel continuare questo campionato che in pratica avevano già "ammazzato". Da tanti anni abbiamo due serie di maglie di cui andiamo davvero fieri, quella classica a strisce rossazzurre e la bianca. Ebbene, per ringraziare i tifosi che ci avevano incitato e applaudito tutta la partita, ho detto alle ragazze di tirare loro in segno di ringraziamento proprio le maglie bianche. Preoccupati del fatto che noi restassimo con una sola serie di maglie, i tifosi della Curva Nord ci hanno ricompensato con due nuovi completi e uno sponsor. Restiamo intesi però che noi alla nostra maglia tradizionale non rinunciamo e di tanto in tanto la indossiamo con immutato orgoglio al pari delle nuove.»
Torniamo al Catania...dei maschi, domenica si gioca al Massimino contro il Siracusa sorprendente di mister Sottil. "Chi fa 'u Catania"?
«Te lo dico in due parole, il Catania torna al successo, anche grazie alla linea giovane finalmente imboccata, e vince 2-0!»
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La briga di trascriver di volta in volta le risposte più “sfruculianti” (citazione Max Licari) se l’è presa la redazione di calciocatania.com. Dopo un’interminabile successione di conciliaboli segreti, l’incarico è andato a due appassionati storici di pallone rossazzurro. L’uno bazzica da anni il mondo finanziario, per passione segue i tornei giovanili del Catania e si chiama Vincenzo La Corte. L’altro è Alessandro Russo, un medico ortopedico catanese che scrive e insegna scrittura creativa; il suo ultimo libro, pubblicato di recente per Algra Ed., s’intitola “IL RUSSO-AZZURRO“.


Vincenzo La Corte da molti anni segue per passione la "cantera" del Catania, di cui ha scritto in passato su altri siti e forum, fino all'approdo su CalcioCatania.Com, avvenuto a febbraio del 2013. Per CalcioCatania.com si occupa delle partite e degli approfondimenti su tutte le squadre giovanili rossazzurre. Per CalcioCatania.com è autore di 722 articoli