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Ex - Catania-Cosenza: dal Savoia al Palermo, la settimana d'oro di Pasquale Apa

Di Salvatore Emanuele

13/04/2017 7:00

4 marzo 2001: il gol di Pasquale Apa al Palermo di Cappioli

QUEL GOL NEL DERBY DEI CORIANDOLI...
Dall’Eccellenza alla Serie B in un colpo solo. È quanto accaduto a Pasquale Apa, esterno di centrocampo originario di Rocca di Neto – paesino di cinquemilaseicento abitanti alle porte di Crotone – in una calda estate di quasi ventidue anni fa. E’ il 1995 il giovanotto calabrese, classe 1973, è stato ingaggiato dal Cosenza dopo le stagioni nei dilettanti con Silana e Castrovillari. Quella rossoblu, oltre ad essere tra le società più blasonate della Calabria, staziona ininterrottamente in cadetteria da sette stagioni: anni importanti nei quali – nel campionato 1991/92 – è stato sfiorato anche il clamoroso salto in massima serie. È l’inizio di un’intensa storia d’amore lunga 140 presenze e 10 reti con una promozione in Serie B nel carniere, conquistata al termine della stagione 1997-98 (insieme a Roberto Manca e Giovanni Paschetta, futuri rossazzurri), e tante soddisfazioni. Nel gennaio del 2001, dopo cinque stagioni e mezza con la maglia dei Lupi della Sila, Pasquale Apa lascia Cosenza e la serie cadetta per far capolino a Catania, formazione impelagata in una difficile rimonta verso la zona play-off della Serie C1. Si tratta del ‘primo’ Catania dell’era Gaucci, quello di mister Vincenzo Guerini e del bomber Alessandro Ambrosi. Apa, ‘forte’ delle sue 118 presenze in Serie B (tutte messe insieme proprio a Cosenza), è uno dei tanti rinforzi di categoria superiore messi nelle mani del tecnico bresciano dal rampante presidente romano.

Torre Annunziata: il gol del 1-2 rossazzurro firmato da Pasquale Apa 



L’esordio in rossazzurro giunge al minuto 74 della gara casalinga contro l’Ascoli di Gaetano Fontana, conclusa con un preziosissimo 2-1 che equivale alla seconda vittoria consecutiva. Il Catania, dopo un girone d’andata da dimenticare, ha ingranato la marcia giusta e per continuare a scalare posizioni occorre espugnare il “Giraud” di Torre Annunziata. E’ domenica 25 febbraio 2001 e il terreno di gioco dei campani è pressoché un pantano per via della pioggia incessante. Dopo i primi quarantacinque minuti di gara i rossazzurri sono sotto per 1-0, rete di Cristian Kanjengele (proprio lui!). In avvio di ripresa, Vincenzo Guerini si gioca proprio la ‘carta Apa’ al posto del centrocampista Alessandro Pane: è la mossa vincente. Due minuti più tardi Alessandro Ambrosi spizza di testa un tiro al volo di Gianni Orfei, rimettendo il risultato in parità. La partita è apertissima, il Catania crede nel sorpasso che puntualmente arriva al minuto settantotto con uno ‘scavetto’ proprio di Pasquale Apa. Gol da tre punti che manda in orbita l’Elefante. Sette giorni più tardi al Cibali, nell’assolato pomeriggio del 4 marzo 2001, giorno del quinto anniversario della scomparsa del Cavaliere Angelo Massimino, arriva la capolista Palermo, nel derby passato alla storia per la pittoresca e colorata coreografia della Curva Sud con migliaia di coriandoli rossazzurri 'sparati' al cielo all'ingresso sul rettangolo verde delle due formazioni. In campo, però, gli undici punti di differenza tra le due squadre non si vedono, anzi. È il Catania a fare la partita ed a creare le occasioni da gol più nitide, una delle quali fallita clamorosamente dal dischetto da Ambrosi. Il Palermo di Sonzogni, in improvvisata maglia nera e numerazione con nastro adesivo bianco, si trova sorprendentemente in vantaggio grazie a Davide Bombardini. Il Catania spinge incessantemente, bombardando la porta palermitana splendidamente difesa da un Sebastiano Aprile in giornata di grazia. A spezzare l’incantesimo, al minuto 64, ci pensa ancora Pasquale Apa da Rocca di Neto (partito per la prima volta da titolare) con un diagonale di prima intenzione che batte imparabilmente l’estremo difensore ospite. Ancora un gol pesante per il centrocampista calabrese, il secondo di fila, che evita agli etnei una sconfitta immeritata. Due gol in due partite: la settimana d'oro in rossazzurro. Qualche mese più tardi, Il 17 giugno 2001, giorno della decisiva finale di ritorno del “Celeste” di Messina, Pasquale Apa è la cosiddetta ‘carta della disperazione’ giocata da mister Guerini al minuto 80 al posto di un evanescente Cicconi. Non stavolta però: i peloritani vincono 1-0 conquistando la promozione in Serie B. In Estate Apa lascia Catania, con 13 presenze e 2 reti, per far rientro nella sua Cosenza.

EX ATTUALI: GIUSEPPE FORNITO
Nel match pre-pasquale tra Catania e Cosenza, in programma sabato 15 aprile alle ore 18.30 allo stadio “Angelo Massimino”, figura un solo ex. Si tratta del centrocampista etneo Giuseppe Fornito, originario di Trebisacce (cittadina di novemila abitanti in provincia di Cosenza). Il numero 21 rossazzurro ha indossato la maglia dei silani nella stagione 2014/15 per un totale di 28 presenze e una rete. Presente nella gara di andata, vinta dal Catania di Pino Rigoli (altro ex), disputata al “San Vito-Luigi Marulla” lo scorso 3 dicembre, Fornito sarà costretto a guardare il match dalla tribuna per via di una lesione muscolare.

Beppe Fornito, un silano in rossazzurro 



MI RITORNI IN MENT...EX
Classica carrellata finale con gli altri ‘doppi ex’ di Catania e Cosenza. Tra i pali troviamo Ferro Tontini (30 presenze e 19 reti al passivo nel Catania 1992/93), Armando Pantanelli e Davide Falcioni, in rossazzurro nella sola partita Catania-Napoli 0-2 nella stagione 2002-03. Sette elementi in difesa: Sergio Codognato, Sergio Reggiani (al Catania tra il 1968-1971), Tommaso Napoli, Alberto Malusci, Giovanni Paschetta, Rocco Sabato e dulcis in fundo Cristian Silvestri, quest’ultimo 126 presenze e 6 reti con la casacca del Catania.

Grande affollamento in mediana dove primeggia l’icona di Damiano Morra: primatista di presenze in maglia rossazzurra con 283 presenze (27 reti) dal 1975 al 1984, al Cosenza nel biennio 1984-86. Altri centrocampisti: Renzo Castagnini (al Catania dal 1979 al 1982, successivamente al Cosenza dal 1987 al 1990), Nicola Fusaro (62 presenze e 7 reti in rossazzurro tra il 1976 e il 1979), Maurizio Giovannelli, Alfonso Greco,Ferdinando Signorelli, Salvatore Miceli, Michele Fini (al Cosenza nel 1999), il ghanese Mark Edusei ed il catanese Marco Guerriera, in rossoblu nella scorsa stagione.

Beppe Sannino, tecnico sia di Cosenza che Catania 



Tra gli attaccanti troviamo: Enzo Bellini(rossazzurro anni ’40, allenatore del Cosenza nella stagione 1957-58), Bortolo Mutti (33 presenze e 8 reti in rossazzurro nel 1976/77, tecnico dei rossoblu negli anni '90), Guglielmo Coppola, Riccardo Zampagna, Roberto Manca (sei mesi in rossoblu nella stagione 1997-98), Alessandro Ambrosi (al Cosenza nel campionato 2007-08), il francesino Nassim Mendil, Emiliano Tortolano ed Elio Calderini, in rossoblu tra il 2013 e la prima parte del 2015 per un totale di 61 presenze e 15 reti, al Catania nella scorsa stagione.

In panchina trovano posto Roberto Rizzo (calciatore rossoblù nella stagione 1981-82, in rossazzurro come collaboratore di mister De Canio), Aquilino ‘Lino’De Petrillo, Mario Russo (tecnico rossazzurro nell’amara stagione 1995-96, alla guida del Cosenza nel 2003/04) , Beppe Sannino, (guida del Cosenza nella stagione 2004-05, sulla panchina etnea per parte del campionato cadetto 2014/15) e Pino Rigoli. Altro ex attuale della partita, oltre a Giuseppe Fornito, è il tecnico degli etnei Pino Rigoli. Il mister di Raccuja ha guidato la compagine calabrese nella seconda parte del campionato di Serie D 2006/07. Esperienza positiva, conclusa con la sconfitta nella semifinale play-off contro il Siracusa.


Salvatore Emanuele è l'esperto di storia rossazzurra. Per CalcioCatania.com cura le rubriche degli ex di turno, dei precedenti tra le squadre e le rievocazioni di incontri o vicende legate alla storia rossazzurra. In redazione dal Gennaio 2006. Giornalista Pubblicista dall'Ottobre 2016. Dal 17 Agosto 2019 è il direttore responsabile del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 2195 articoli