Approfondimenti

Taranto-Catania 0-0: le pagelle rossazzurre

Di Salvatore Emanuele

02/10/2016 11:30

Saro Bucolo, esordio ampiamente positivo

Pisseri voto: 6 Partita di ordinaria amministrazione per il portiere etneo, impegnato (si fa per dire) dalla formazione jonica soltanto con delle velleitarie conclusioni dalla distanza. Due gli interventi più impegnativi: al 22’ sul tiro piazzato di Balzano e al 69’ sulla velenosa conclusione di Bobb. Voto sei, ma poteva essere tranquillamente anche un senza voto.

Parisi voto: 6,5 Dopo la buona prestazione contro l’Akragas un’altra prova positiva per il giovane esterno, prodotto della Primavera etnea. Nella primissima parte del primo tempo concede qualche cross di troppo al tarantino Garcia. Una volta prese le misure al proprio dirimpettaio, disputa una partita diligente e senza sbavature. Più che discutibile il giallo rimediato per una spinta decisamente veniale.

Bergamelli voto: 7 L’attacco del Taranto è tutt’altro che irresistibile, ma lui, Dario da Alzano Lombardo, è semplicemente impeccabile. Sempre pulito negli interventi, dà sicurezza all’intero reparto difensivo. Fondamentale il salvataggio a quattro minuti dalla fine con il quale sventa sul nascere la possibile fuga del tarantino Potenza lanciato a rete. Come un gol.

Gil voto: 6,5 Buona prestazione anche per il difensore brasiliano. Nel primo tempo commette qualche fallo di troppo che induce l’arbitro Guccini a richiamarlo più di una volta. Incassata l’ammonizione ‘verbale’ si responsabilizza compiendo interventi non degni della sanzione. La ‘scuola’ dei maestri Bergamelli e Bastrini comincia a dare i suoi frutti. In crescita.

Nava voto: 6 Partita tranquilla anche per l’esterno sinistro rossazzurro. Prestazione ordinata, con qualche piccola sbavatura nella ripresa, incentrata esclusivamente alla fase difensiva. Per tutti i novanta minuti rimane infatti ancorato nella propria metà campo senza mai provare un affondo. Contro questo Taranto, sinceramente, qualche azzardo in più sarebbe stato più che lecito.

Bucolo voto: 7 Debutto ampiamente positivo per il mediano catanese. Collocato davanti alla difesa il buon ‘Saro’ si dimostra quel tuttofare che mancava come il pane al centrocampo rossazzurro: corre, pressa, recupera palloni, dando esperienza e stabilità all’intero reparto. Non avrà i lanci illuminanti di Scoppa, ma rispetto all’argentino ha quell’essere guerriero fondamentale per un calciatore impegnato in un campionato spigoloso come la terza serie. Promosso.

Di Cecco voto: 5,5 Dopo la buona parte di gara contro il Fondi, seppur nell’insolita posizione di terzino sinistro, a Taranto, Di Cecco, ritrova il campo dal primo minuto nel settore a lui più congeniale: la mediana. Nonostante ciò, l’ex Virtus Lanciano, disputa una partita senza picchi. Raramente nel vivo dell’azione, tra i centrocampisti è sicuramente quello che ‘brilla’ di meno.
dal78’ Silva voto: s.v. Troppo poco tempo per un giudizio.

Biagianti voto: 6 Partita senza infamia e senza lode per il capitano rossazzurro. Nel primo tempo si fa notare per un paio di ripiegamenti fondamentali in difesa. Provvidenziale al minuto 44 del primo tempo, quando spazza lontano dall’area di rigore una pericolosissima palla danzante. Nella ripresa prova anche a portare la palla in avanti, ma il peso delle tre partite in sette giorni si fa sentire anche per lui.

Barisic voto: 6,5 Prestazione positiva quella fornita dall’attaccante sloveno. Schierato dal primo minuto come esterno d’attacco, l’ex milanista dimostra anche a Taranto di attraversare un buon momento. Molto mobile, si sacrifica per il bene della squadra arretrando spesso e volentieri in soccorso dei mediani. Splendido l’assist confezionato al minuto 54 per Di Grazia, maldestramente sprecato dal numero 23 etneo. Da tirata di orecchio il doppio dribbling col quale vanifica una ghiotta occasione a dieci minuti dalla fine. Stremato lascia il campo all’82 ad Anastasi voto: s.v.

Di Grazia voto: 6,5 È il giocatore più pericoloso del Catania. Nei suoi piedi, infatti, passano le occasioni migliori dei rossazzurri. Al minuto 31 del primo tempo impegna severamente Maurantonio con una bella conclusione a giro giunta al termine di una poderosa sgroppata di una quarantina di metri. Da matita rossa l’impreciso destro volante con il quale spreca malamente, al minuto 54, l’assist al bacio servitogli da Barisic. In certi frangenti appare un po’ egoista, provando la conclusione personale anziché servire il compagno. Errori di gioventù per un ragazzo che, partita dopo partita, si sta ritagliando un ruolo importante nello scacchiere rossazzurro.

Paolucci voto: 5 Quattro e mezzo per la prestazione, mezzo punto in più per la generosità mostrata. Che non sia il suo momento è chiaro a tutti da qualche settimana fuorché a mister Rigoli. Il tecnico di Raccuja, infatti, decide di puntare ancora una volta sulla punta marchigiana in evidentissimo debito di ossigeno. I risultati sono pessimi: una conclusione dalla distanza al 20’ e poco altro. Lento e impacciato, fa sportellate con la rabberciata difesa tarantina sospinto più dal cuore che dalle forze fisiche ormai esaurite da qualche giornata. Un po’ di sano riposo farebbe bene a tutti: a lui in primis e al reparto avanzato.
dal 73’ Russotto voto: 5 In campo per venti minuti scarsi, al posto dell’evanescente Paolucci, il numero 10 rossazzurro si vede soltanto in due occasioni: al 78’ sfiora il gol con una girata volante, mentre al minuto 94 si divora clamorosamente il gol-vittoria. Imperdonabile.

All. Rigoli voto: 5 Dispiace dirlo, ma contro un Taranto a dir poco mediocre, privo di pedine fondamentali nel reparto arretrato, era lecito aspettarsi qualche cosa in più in avanti. Le occasioni migliori degli etnei, infatti, sono tutte generate da episodi isolati e ‘colpi’ (si fa per dire) dei singoli. Indovina parzialmente la formazione iniziale, mandando in panchina i soli Scoppa e Calil (un po’ di riposo l’avrebbe meritato anche Paolucci), concedendo a Bucolo ed a Barisic la chance dal primo minuto. Assolutamente tardivi i cambi. Perché aspettare oltre settanta minuti per effettuare il primo cambio quando la squadra avversaria è in panne e la tua ha bisogno di forze fresche per sferrare l’attacco decisivo? Mistero.

TARANTO voto: 5 Gli evidentissimi limiti tecnici sono parzialmente compensati da una prova accorta e generosa. Privo di pedine fondamentali in difesa (vedi Stendardo, Altobello, Russo ed Albanese) il tecnico jonico, Aldo Papagni, fa di necessità virtù provando ad ingabbiare il Catania. Impresa tutt’altro che difficile viste le scarse trame offensive sfoderate dall’undici di Rigoli. Assolutamente inesistente in avanti, le uniche occasioni pseudo pericolose dei pugliesi arrivano dalla distanza. Il punto racimolato, preziosissimo per la corsa verso la salvezza, è pura manna dal cielo.

Arbitro Guccini voto: 6,5 Partita di normale amministrazione per l’arbitro di Albano Laziale, agevolato dalla corretta condotta di gara delle due squadre: gioco maschio ma pur sempre entro i limiti della correttezza. Il discutibile il giallo sventolato a Parisi, per una lieve spintarella, non pregiudica la prestazione del fischietto laziale, ‘padrone’ di un match che nonostante le ‘paure’ della vigilia si rivela facile facile.


Salvatore Emanuele è l'esperto di storia rossazzurra. Per CalcioCatania.com cura le rubriche degli ex di turno, dei precedenti tra le squadre e le rievocazioni di incontri o vicende legate alla storia rossazzurra. In redazione dal Gennaio 2006. Giornalista Pubblicista dall'Ottobre 2016. Dal 17 Agosto 2019 è il direttore responsabile del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 2195 articoli