17/09/2016 8:00
Da ottobre a gennaio
Ottobre 2013. Dopo otto giornate del campionato di Serie A il Catania, reduce da una stagione trionfale (conclusa all’ottavo posto con 56 punti), si trova nei bassifondi della classifica con appena 5 punti in carniere. Un bottino magrissimo che induce la società di Via Magenta ad esonerare Rolando Maran. Al posto del mister dei record viene scelto Gigi De Canio, mister navigato, a spasso dopo aver portato il Genoa in salvo nel maggio 2012.
L’impatto del tecnico di Matera con il rossazzurro non è dei più felici: scialbo 0-0 casalingo contro la matricola Sassuolo e all’orizzonte le due trasferte di Torino (in casa della Juventus) e Napoli da far inorridire. Tra lo “Juventus Stadium” e il “San Paolo” gli etnei incassano due secche sconfitte (4-0 e 2-1) e una serie lunghissima di infortunati. Alla vigilia della gara interna contro l’Udinese – una tra le tante ex squadre del mister lucano – De Canio deve fare i conti con le assenze dei vari Bergessio (azzoppato da Chiellini), Barriestons, Cabalceta, Peruzzi, Bellusci, Monzon, Plasil e Boateng. Nonostante la piena emergenza i rossazzurri piegano con cuore i friulani grazie una rete di Maxi Lopez. Per De Canio è la prima vittoria da tecnico del Catania. Sembra la svolta del campionato, ma invece si rivela un fuoco di paglia.
Nelle successive cinque partite l’Elefante raccoglie solo un punto (lo 0-0 interno contro l’Hellas Verona) e ben 13 reti da Torino, Milan, Sampdoria e Roma. Nonostante la squadra sembri allo sbando la società decide di confermare De Canio. Il sei gennaio, dopo la lunga sosta natalizia, arriva la vittoria sul Bologna, la seconda (ed ultima) sotto la gestione del materano. Altro fuoco di paglia. La settimana seguente il Catania perde di misura a Bergamo e qualche giorno più tardi, nella gara di Coppa Italia contro il Siena (formazione del campionato cadetto), i rossazzurri subiscono un umiliante 1-4. In sala stampa De Canio non demorde, dichiarando che “il campionato è un’altra cosa” ma ormai il dado è tratto: la società di via Magenta gli dà il benservito decidendo di richiamare Rolando Maran. Così, la bandiera materana (oltre 200 presenze in biancazzurro con due promozioni, in D nel 1975/76 e in C1 nel 1978/79), chiude amaramente la sua ‘campagna’ catanese con 2 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte (una delle quali in Coppa Italia).
Ex attuali
Soffermandoci alla stretta attualità, l’unico rappresentate negli organici di Matera e Catania è l’attaccante Maikol Negro, la scorsa stagione alla Casertana. Pugliese di Lecce, classe 1988, Negro è stato prelevato dal Celano nel luglio 2010 e, dopo appena un mese, è stato ceduto alla Nocerina. Un’esperienza mordi e fuggi senza mai scendere in campo.