03/12/2015 7:15
La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.
Nessun ex attuale
Nuovo viaggio nel mondo dei ‘doppi ex’ passati e presenti. In vista della gara tra Catania e Benevento, in programma sabato 5 dicembre alle ore 15 stadio "Angelo Massimino" , la casella dedicata agli ex attuali è vuota. Infatti, sia nell’organico etneo sia in quello sannita non ci sono tracce di giocatori o tecnici dal passato incrociato. Un vuoto riempito, tuttavia, da una larga rappresentanza proveniente dal passato.
D’Isidoro, un gol da ex tra gli applausi
Segnare in casa della tua ex squadra e venire applaudito a scena aperta da tutto lo stadio non capita tutti giorni. A Catania, poi, in pochi hanno avuto questo privilegio più unico che raro. Il 15 marzo 1998, nella vecchia Serie C2, l’attaccante Tiziano D’Isidoro di Silvi Marina (Teramo) riuscì in tale impresa: segnare ai rossazzurri il gol del K.O. e ricevere un’autentica standing ovation da una platea catanese irritata dall’ennesima amarezza di un’annata da non ricordare. Minuto 90 della sfida tra Catania e Benevento, con gli ospiti in vantaggio in virtù della rete siglata da Guida un quarto d’ora prima. I rossazzurri, allenati dal coriaceo Francesco Gagliardi, sono riversati nella metà campo sannita in cerca del pari, con un calcio d’angolo da battere dal sapore di ultima speranza. Dal corner Brutto mette una palla insidiosa al centro dell’area: l’attaccante etneo Pellegrini prova un’improbabile sforbiciata volante che diviene facile preda del portiere Armellini. Il rilancio dell’estremo difensore sannita è fulmineo. La difesa catanese è scoperta, c’è il solo Angelo Tasca che tenta di contrastare vanamente il pelato attaccante giallorosso. D’Isidoro si libera del difensore rossazzurro, salta anche il portiere Giorgianni e deposita in rete la palla del 2-0. Tiziano, da buon ex che si rispetti, non esulta, ma si gode il cavalleresco tributo della tifoseria etnea sotto la Tribuna A dell’impianto di Piazza Spedini. Il triplice fischio dell’arbitro Cuttica di Alessandria sancisce la prima (ed unica) vittoria del Benevento in terra catanese e la terza sconfitta consecutiva del Catania di Gagliardi dopo i bocconi amari contro Sora e Catanzaro. Per Tiziano D’Isidoro, freschissimo ex rossazzurro (63 presenze e 21 reti dal 1995 al 1997), una giornata di gloria da raccontare ai nipotini. Quel giorno in campo, in quel Benevento, anche altri pezzi di storia catanese: il difensore Giuseppe Sampino (63 presenze e 3 reti 1994 al 1996) protagonista della prima rete che regalò la prima vittoria in CND ai rossazzurri contro la Rossanese nel settembre 1994. Compagno d’attacco dell’attaccante abruzzese Francesco Passiatore, che dopo quell’unica annata sannita (conclusa con 33 presenze e 10 reti) venne acquistato proprio dal club di Via Cristallo. Protagonista del Catania di Pierino Cucchi l’attaccante pugliese contribuì con 8 reti (una delle quali siglata proprio al Benevento nel 2-0 del 31 gennaio 1999) alla promozione degli etnei in C1. Ancor più positiva la stagione seguente con il ‘filosofo’ Simonelli (altro ex giallorosso) in panchina, conclusa a doppia cifra. Commiato amaro con la cessione all’Ascoli, a campionato in corso, figlia dei dissapori con i Gaucci a seguito delle pesanti sconfitte contro Palermo (5-1 a La Favorita) e Giulianova (1-3 in casa) nell’ottobre del 2000. Altro futuro rossazzurro in campo il difensore Nazareno Pignotti, entrato al minuto 86 in sostituzione di D’Ermilio: al Benevento dal 1996 al 1998; appena 7 presenze con la casacca etnea nella Serie B 2002-03. In quel Catania, anche se non in campo, presente in organico anche il difensore Fabio Calcaterra (14 presenze totali); al Benevento nelle vesti di vice allenatore nel 2010 e successivamente come tecnico delle giovanili.
Allenatori: Simonelli il più rappresentativo
Tra gli allenatori il tecnico più distante dall’attualità è il ‘buon’Pietro ‘Rino’ Santin. Sulla panchina giallorossa a più riprese (1972-73, 1974-76) poca gloria in quella rossazzurra: dal novembre 1987 al febbraio 1988 prima di esser rimpiazzato da mister Bruno Pace. Sempre nello stesso periodo troviamoAquilino ‘Lino’ De Petrillo. Stagione 1979-80: sulla panchina del Catania, dopo le prime otto giornate presidiate da Gennaro Rambone, arriva proprio De Petrillo: annata conclusa con la promozione in B conseguita a Reggio Calabria. L’Idillio coi rossazzurri si interrompe bruscamente nella stagione seguente, in cadetteria, dopo appena tre giornaet. Sulla panchina dei campani nel 1981. Altro doppio ex è Edy Reja. L’attuale tecnico dell’Atalanta guidò il Catania con scarsi risultati dal febbraio all’aprile 2003 in B, ottenendo 2 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. In giallorosso come giocatore (ruolo centrocampista) sul finire degli anni settanta. Dulcis in fundo Gianni Simonelli. Campano di Saviano, ex portiere negli anni settanta, Simonelli è stato ribattezzato il ‘filosofo’ per via di una laurea in lettere classiche. Serafico, impassibile, talvolta schivo, davanti alle telecamere celava tutta l’ansia e la tensione accumulate nel corso dei 90 minuti domenicali. “Il calcio sarebbe una cosa straordinaria se non ci fosse la domenica”: una sua massima che ne disegna al meglio personaggio. Al Catania nella stagione 1999-2000 in Serie C1. Campionato altalenante, con il picco del quarto posto dopo la vittoria di Castellammare di Stabia in aprile, proseguito con un crollo rovinoso finale e un deludente settimo posto, tra i silenzi ed incomprensioni tattiche (il giovanissimo Zampagna schierato insolitamente come esterno di centrocampo). Poca fortuna per un tecnico tra i più preparati della categoria. Più duratura, e allo stesso tempo travagliata, l’esperienza in terra sannita. Stagione 2006-07: a campionato in corso sostituisce Danilo Pileggi portando il Benevento ad un passo dalla promozione in C1; giallorossi fermati soltanto dal Potenza nella finale play-off. Confermato per la stagione successiva, riesce a conquistare la promozione in terza serie. Nell’estate dello stesso anno (2008) lascia la panchina sannita per accasarsi al Sorrento. Nel 2011-12, dopo sole due stagioni, ritorna a Benevento in sostituzione dell’esonerato Imbriani, concludendo il campionato al sesto posto, insufficiente per disputare gli spareggi promozione.