Approfondimenti

Mi ritorni in ment ex: Akragas

Di Salvatore Emanuele

06/11/2015 6:03

Nicola Legrottaglie, ex difensore rossazzurro, attuale tecnico dell'Akragas

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti. Una miscela esplosiva di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri ed emozioni sopite dentro il cassetto dei ricordi da stadio. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Presente: l' "ottovolante"...
In vista della gara tra Catania ed Akragas, in programma domenica primo novembre alle ore 15 allo stadio "Angelo Massimino" , fari puntati sui 'doppi ex' passati e presenti. Così come avvenuto in occasione della gara con la Juve Stabia anche contro la formazione akragantina si registra una presenza massiccia di ex negli attuali organici: 5 tra le fila biancazzurre, 3 in quelle rossazzurre.

Ciro Capuano: derby da Capitano
Nella ‘colonia’ di ex rossazzurri, attualmente in forza all’Akragas, il buon Ciro Capuano è il calciatore ad avere un trascorso più lungo all’ombra dell’Etna: 122 presenze e 2 reti dal gennaio 2009 al giugno 2015. Numeri importanti per il difensore napoletano – giunto al Catania dopo due anni e mezzo poco felici in rosanero – condite da tanta generosità, cuore, qualche infortunio di troppo e giornate di gloria indimenticabili. Poche reti, ma entrambe dal peso non indifferente. La prima contro la Reggina nel febbraio 2009 che aprì le danze nel 2-0 ai calabresi; il bis un anno e mezzo più tardi (settembre 2010) con il bolide terra aria scagliato nella porta rossonera a San Siro che diede l’illusorio vantaggio agli etnei primo del pareggio milanista con Inzaghi. Tra le tante giornate di gloria (alternante nelle ultime due stagioni ad una miriade di giornate amare) la più importante è quella del primo marzo 2009: fascia da capitano al braccio nel giorno dello storico 4-0 rossazzurro al “Barbera” contro la sua ex squadra. In estate, dopo sei stagioni e mezza, il passaggio all’Akragas.

Ciro Capuano, luci a San Siro...  



Sergio Bernardo Almiron: quantità e qualità
Altro ‘pezzo’ importante della storia recente dei rossazzurri è sicuramente Sergio Bernardo Almiron, elegante centrocampista argentino al Catania dall’estate 2011 al giugno 2015. Quattro stagioni in chiaroscuro condizionate, soprattutto le ultime due, da una serie interminabile di infortuni che ne hanno condizionato irrimediabilmente il rendimento e le presenze sul terreno di gioco. Partenza a razzo con 32 presenze e 4 reti (una delle quali all’Inter, nel 2-1 degli etnei al “Massimino”) con mister Montella in panchina. Sulla stessa falsariga nella stagione seguente, la 2012-13: 30 presenze, 4 reti (due delle quali siglate al Chievo nella doppietta del 18 novembre 2012) con tanta quantità e tantissima qualità al servizio di mister Maran. Assaporato l’apice in rossazzurro, il declino: appena 19 presenze nelle stagioni successive (una delle quali in B) e una sola rete (l’ultima con la maglia del Catania) nel rocambolesco 3-3 interno contro il Livorno. In totale con la casacca degli etnei 81 presenze e 9 reti. Dalla scorsa estate all’Akragas. A causa di un problema all’inguine salterà il derby del “Massimino”.

Nicola Legrottaglie: quel gol al “Barbera”…
Altro pezzo da ‘novanta’ l’ex difensore Nicola Legrottaglie, attuale guida tecnica biancazzurra. Giunto a Catania nell’estate 2011, a quasi 35 anni e con un curriculum di altissimo livello, il ‘colosso’ di Gioia del Colle fornì alla formazione rossazzurra tutta quella sapienza e quell’esperienza incamerata nel corso della sua carriera. Difensore elegante, abilissimo nel gioco aereo e dallo spiccato fiuto del gol. Nelle tre annate catanesi 8 reti (5 delle quali nella prima stagione) in 75 presenze. La più emozionante, senza ombra di dubbio, quella siglata al Palermo al “Barbera” che diede l’iniziale vantaggio ai rossazzurri di mister Montella nell’aprile 2012. Rete di testa ed esultanza contagiosa proprio sotto al settore ospite occupato dai tifosi etnei ebbri di gioia. Al termine della stagione 2013-14, a quasi 38 anni, l’addio al calcio giocato. Dal 25 luglio alla guida dell’Akragas dopo una stagione, la scorsa, vissuta sulla panchina degli Allievi Nazionali del Bari.

Fabio Aveni e Dragan Lovric: dannati legamenti…
A completamento della ‘manita’ akragantina dal passato rossazzurro la coppia formata da Fabio Aveni e Dragan Lovric, entrambi prodotti del settore giovanile catanese. Fabio Aveni, attaccante di Barcellona Pozzo di Gotto classe 1994, dopo la lunga trafila nel vivaio etneo, iniziata nel 2011 e contraddistinta da ben 30 reti, ha collezionato l’unica apparizione ufficiale con la maglia della prima squadra proprio nel giorno dell’ultima gara in Serie A del Catania: una decina scarsa di minuti nel match disputato il 18 maggio 2014. Dopo una stagione alla Juve Stabia arriva l’approdo all’ombra dei Templi. In biancazzurro appena una presenza prima del brutto infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro che l’ha costretto ai box. Quinto ed ultimo ex il difensore croato Dragan Lovric, in rossazzurro dall’estate 2013 al giugno 2015 per un totale di 21 presenze con la formazione primavera di mister Giovanni Pulvirenti.Spesso aggregato alla prima squadra ha subito, nell’estate 2014, una lesione al legamento crociato anteriore: infortunio che ne ha smorzato l’ascesa. All’Akragas da questa nel corso dell’ultima sessione di mercato con la formula del prestito con diritto di riscatto in favore della società agrakantina. L’esordio in biancazzurro proprio in occasione del derby di Coppa contro gli etnei disputato lo scorso 28 ottobre. Qualche giorno più tardi il debutto in campionato: una decina di minuti nella trasferta romana contro la Lupa Castelli Romani in sostituzione dell’ex trapanese Giuseppe Madonia.

Fabio Aveni, doppio ex assente per infortunio  



Catania: Parisi, De Rossi e Garufo
Non da meno il passato biancazzurro nell’attuale organico etneo, con ben tre elementi tutti posti nel reparto arretrato: Agatino Parisi, Desiderio Garufo ed Andrea De Rossi. Prima di giungere al Catania, nell’estate 2014, Tino Parisi ha indossato la casacca akragantina per due stagioni, rispettivamente nel 2012-13 in Eccellenza e nel 2013-14 in Serie D. più proficua l’annata nella serie regina del dilettantismo: 29 presenze e una rete con il sogno promozione in Lega Pro sfumato di un soffio. Presente nel derby di Coppa, disputato all’Esseneto lo scorso 28 ottobre, con la grave disattenzione in occasione del gol vittoria biancazzurro siglato da Leonetti. Un’ingenuità da riscattare già da domenica. Prodotto delle giovanili akragantine è Desiderio Garufo, originario di Grotte in provincia di Agrigento. Nissa, Sangiovannese, Taranto, Nocerina, Trapani e Novara nella carriera di Gaurfo con gli ammiccamenti biancazzurri, nel corso dell’estate 2014, rimasti tali. Gara emozionante che giunge dopo la grossa ingenuità di Castellammare di Stabia. Un’ingenuità da tramutare in riscatto. Chiusura con Andrea De Rossi, quest’ultimo ‘ripescato’ nella gara di Coppa Italia dell’Essenteo dopo l’esclusione dalla lista riservata al campionato. Passato akragantino importante per il biondo difensore romano: 54 presenze e 2 reti con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla promozione in Lega Pro colta nella scorsa stagione. Per lui derby in tribuna…

13 maggio 1995: l'invasione rossazzurra nel polveroso stadio di Gangi 



Generazione CND
Stagione 1994-95. Il Catania, reduce da un mancato tentativo di radiazione (tramutato in retrocessione d’ufficio in Eccellenza) riparte dal Campionato Nazionale Dilettanti. Organico rossazzurro di ottimo livello, costruito per il pronto salto nel calcio professionistico, affidato a Pier Giuseppe Mosti, bandiera rossazurra anni ottanta. Dall’Akragas arrivano i centrocampisti Santo Ardizzone, Giuseppe Catalano (appena due presenze in rossazzurro) e il difensore Giuseppe Sampino. A far loro compagnia il marsalese Pasquale Marino (futuro tecnico rossazzurro dal 2005 al 2007) akragantino dal 1984 al 1986. La stagione parte con la vittoria interna sulla Rossanese, decisa proprio da Giuseppe Sampino (63 presenze e tre reti dal 1994 al 1996). Dopo undici giornate (4 vittorie, 6 pareggi e una sconfitta, lo 0-3 interno contro il Gravina sul neutro di Acireale) Angelo Massimino decide di cambiare la guida tecnica: via Mosti, dentro Angelo Busetta, tecnico navigato all’Akragas nella stagione 1992-93 (in C2) in sostituzione di Mauro Zampollini. Busetta esordì sulla panchina degli etnei con la vittoria di Rotonda del 12 novembre 1994 (1-0 firmato Beppe Mosca). Prima vittoria di una cavalcata inarrestabile conclusa con la vittoria nella polvere di Gangi: 3-0 tra le Madonie siglato dalle reti di Drago, Mosca e Santo Ardizzone, di quest’ultimo l’ultima rete degli etnei tra i dilettanti.

Panchine…d’oro
Grandi nomi anche tra i tecnici. Il più lontano dai nostri giorni è Carmelo Di Bella, catanese classe 1991. Don Melo, di ruolo mezzala, giocò nella squadra della sua città tra il 1938 e il 1941. Appese le scarpette al chiodo ritornò in rossazzurro nelle vesti di tecnico a più riprese. La prima – tra il 1958 e il 1966 –la più fulgida e portatrice di successi e gloria: una promozione in A, sei salvezze consecutive in massima serie e l’etichetta di ‘ammazza-grandi’ conseguita in virtù delle epiche vittorie contro Milan, Inter e Juventus. Dopo Catanzaro e Palermo, nel 1971, ritorna a Catania. Altre due stagione concluse con un ottavo e quinto posto in B. La stagione successiva, 73-74, ritorna a Catanzaro, senza, però, grossi risultati. Nel 1976-77 l’ennesimo, ed ultimo, ritorno in rossazzurro: annata disgraziata conclusa con l’amara retrocessione in C1. Ad Agrigento nelle vesti di tecnico nel biennio 1952-54 con una promozione dalla Prima Categoria alla Promozione (1952-53) e un brillante terzo posto nella stagione seguente: trampolino di lancio di una carriera piena di soddisfazioni, soprattutto in rossazzurro. Altro nome altisonante è quello di Egizio Rubino: due le promozioni in rossazzurro, rispettivamente in Serie A nella stagione 1969-70 e in B nel 1974-75. Una promozione anche alla guida del Gigante biancazzurro, in Serie C1, conseguita al termine della stagione 1982-83. Chiusura con Giuseppe Caramanno, tecnico navigato con pochissima gloria sia in biancazzurro che in rossazzurro. Allenatore akragantino nella stagione 1975-76. Cinque lustri più tardi, precisamente nel 1991-92, arriva sulla panchina del Catania: annata in chiaro scuro, contraddistinta dalla breve staffetta (un mese circa) con Franco Vannini.

Davide Baiocco, freschissimo ex  



Passato: Baiocco, Biagini, Michelotti…
Tanta roba negli attuali organici, presenza ancor più marcata nel passato. Tra i ‘doppi ex’ più rappresentativi vi è l’intramontabile Davide Baiocco, attualmente in forza al Siracusa in Serie D. In rossazzurro 122 presenze e 2 reti dal 2005 al 2009(stesso score di Capuano ma con due stagione e mezza in meno), una promozione in Serie A da capitano ‘senza fascia’ seguite da due salvezze in massima serie assai sofferte. Mediano tutto cuore e polmoni, dal temperamento leonino (‘liotrino’, in questo caso), dalla spiccata personalità e dall’indiscutibile carisma. Baiocco ha interpretato al meglio il ruolo di capitano – rimediando talvolta qualche espulsione di troppo per un eccesso di grinta ed adrenalina – divenendo un’autentica icona della storia del Calcio Catania.Appena una stagione con la casacca akragantina, ma estremamente positiva: 28 presenze, grande saggezza ed apporto in mezzo al campo con la storica promozione in Lega Pro colta la scorsa primavera. In estate lascia il biancazzurro per correre al ‘capezzale’ del Catania: dopo una prima parte di pre-campionato in rossazzurro giunge inaspettatamente la notizia del mancato tesseramento e il conseguente ritorno al Siracusa dopo tre stagioni. Altro nome importante è quello del portiere Francesco ‘Ciccio’ Bifera: 33 presenze (18 reti incassate) e un apporto determinante per la promozione in C1 con Piero Cucchi in panchina. Una stagione a difesa della porta biancazzurra nella stagione 1992-93. Negli anni ottanta troviamo il difensore Pier Giuseppe Mosti, al Catania dal 1980 al 1985 per un totale di 146 presenze e 9 reti tra A e B. Tra le colonne del Catania di Gianni Di Marzio che conquistò la promozione in massima serie al termine della stagione 1982-83. All’Akragas nelle vesti di tecnico nel 1993-94. Nella stagione seguente il ritorno a Catania, in CND. Ritorno amaro concluso anzitempo dopo un paio di mesi. Qualche anno più tardi è la volta del centrocampista napoletano Pietro Puzone. Rossazzurro per due stagioni (1985-86 e 1987-88) intervallate da un ‘silenzioso’ passaggio al Napoli; in totale 64 presenze e 6 reti. In precedenza una stagione all’Akragas nel 1982-83. Come rappresentante degli anni settanta abbiamo Vittorio Schifilliti centrocampista messinese, prodotto del settore giovanile rossazzurro, al Catania dal 1970-72 per un totale di 12 presenze e 3 reti tra A e B; all’Akragas nel biennio 1980-82. Negli anni sessanta troviamo Alvaro Biagiani e Giorgio Michelotti, due colonne del Catania di Carmelo Di Bella ed Ignazio Marcoccio. Stagioni memorabili, con vittorie epiche: dal ‘ciottiano’ “Clamoroso al Cibali” del 1961 alla vittoria in casa della Juventus del 1963, tanto per citare le vittorie più rappresentative. Alvaro Biagini: centrocampista toscano di Montecatini Terme, in rossazzurro dal 1959 al 966 per un totale di 170 presenze, 9 reti, una promozione in A seguite da cinque salvezze consecutive in massima serie. Ad Agrigento nelle vesti di tecnico. Nel 1978-1979 viene ingaggiato dall'Akragas, con cui conquista il terzo posto. L'anno dopo non viene confermato, ma è richiamato nel 1980-1981, quando conquista la promozione in Serie C2 seguita da una salvezza nella stagione successiva. Compagno di squadra il buon Giorgio Michelotti, elegante difensore nativo di Bengasi: oltre 100 presenze dal 1959 al 1966. Nel 1981 il ritorno in rossazzurro, stavolta nelle vesti di allenatore, con la supervisione del direttore tecnico Guido Mazzetti. Sulla panchina akragantina nella stagione 1973-74. Andando ancor più a ritroso ecco l’attaccante Luigi Faita (rossazzurro nella C 1947-48: 16 presenze e una rete. Nel 1949-50 in biancazzurro), il centrocampista, Enzo Garavoglia : (in rossazzurro tra il 1949 al 51, successivamente tra le fila akragantine) ed Enzo Bellini: a Catania nelle vesti di calciatore prima (1937-40) e tecnico poi (1955-56); in biancazzurro come allenatore, con poca fortuna, negli anni sessanta.





Salvatore Emanuele è l'esperto di storia rossazzurra. Per CalcioCatania.com cura le rubriche degli ex di turno, dei precedenti tra le squadre e le rievocazioni di incontri o vicende legate alla storia rossazzurra. In redazione dal Gennaio 2006. Giornalista Pubblicista dall'Ottobre 2016. Dal 17 Agosto 2019 è il direttore responsabile del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 2192 articoli