Approfondimenti

Brescia-Catania 4-2: Assenti ingiustificati

Di Carlo Galati

09/05/2015 5:06

Il Calcio è questione di motivazioni: quelle che sembra aver smarrito il Catania e quelle, invece, che ancora tengono in piedi il Brescia. Così potremmo riassumere la sfida tra il Brescia di Calori, che tutti davano per spacciato e che invece dopo la roboante vittoria di oggi riesce a riaccendere una seppur flebile speranza di raggiungere i playout, e il Catania che dopo le cinque vittorie consecutive sembra aver smarrito la via della convinzione, strada maestra che porta alla vittoria e alla salvezza ormai obiettivo dichiarato della squadra di Marcolin. Emblematica in tal senso è la reazione dopo il gol del 2-1 di Rosina che avrebbe potuto riaprire la gara; pronti via e alla prima azione offensiva il Brescia ha trovato subito il gol del 3-1 con Da Silva, complice anche una difesa del Catania non perfettamente schierata, sintomatico di un'attenzione che oggi è mancata in ogni momento della gara.

Un Catania, dicevamo, arrendevole che già nel primo tempo ha ipotecato la sconfitta, netta conseguenza di una squadra assolutamente svuotata e fin troppo molle che ha lasciato eccessiva libertà agli uomini offensivi del Brescia. E attenzione, parliamo di un Brescia che alla vigilia tutti gli addetti ai lavori avevano definito come una squadra in piena emergenza, senza cinque titolari, tra cui non possiamo dimenticare le fondamentali pedine Andrea Caracciolo e Corvia. Una squadra, quella rossazzurra, che è sembrata molto più simile a quella brutta copia che ha trascorso gran parte del suo campionato in piena zona retrocessione, piuttosto che a quella formazione capace di vincere ben cinque gare consecutive riaccendendo in alcuni la vana speranza di un raggiungimento dei playoff. Catania che ha avuto sussulti d'orgoglio solo nel finale del primo tempo con Sciaudone, Maniero e Calaiò, e nella rete di Rosina che avrebbe potuto riaprire la gara ma che invece è stata il viatico negativo per il rotondo risultato finale.

Ma dove ha perso questa partita il Catania? Sicuramente nei duelli individuali, quasi tutti vinti dai giocatori di casa, in ogni reparto del campo. Nessuno escluso. Su tutti è giusto segnalare la prova maiuscola di Sestu e Di Cesare: il primo ha fatto letteralmente ammattire tutta la retroguardia rossazzurra; il secondo ha invece sapientemente controllato, riuscendo a giganteggiare sulle punte del Catania. Altro aspetto da analizzare è che tatticamente il Brescia ha annullato il Catania, soprattutto nel settore nevralgico del campo, quel centrocampo che ha visto ancora una volta i rossazzurri soffrire dell'assenza di un creatore di gioco, di un playmaker che riuscisse ad accendere le punte etnee. Non si può infatti prescindere sempre da Rosina, senza avere in campo una valida alternativa o un ulteriore sbocco di gioco; acclarato infatti ormai che nessuno dei tre uomini di centrocampo ha le qualità necessarie per poter creare ed innescare le punte etnee.

Alla luce dei risultati di oggi e in attesa della gara di Crotone tra i rossoblù e il già retrocesso Varese, il vantaggio della squadra di Marcolin sulla soglia playout si è notevolmente assottigliato. Verosimilmente domani sera i punti di vantaggio sulla quint'ultima saranno soltanto tre e diverrà a quel punto fondamentale, neanche a dirlo, l'ultima partita casalinga col Cittadella, che a questo punto va vissuta come una sorta di ultima spiaggia, dove il risultato non può che essere uno solo, per non rischiare di dover andare a cercare punti all'ultima giornata di campionato in casa dello schiacciasassi Carpi, che seppur già promosso giocherà l'ultima gara casalinga al meglio per onorare, come giusto che sia, un campionato straordinario. Ma contro i veneti servirà un altro Catania, servirà ritrovare quell'entusiasmo che fino a qualche giornata fa ha accompagnato i giocatori rossazzurri.


Carlo Galati

. Per CalcioCatania.com è autore di 54 articoli