21/02/2015 3:00
L’attesissimo esame esterno della Nouvelle Vogue
Doveva essere a Modena, ma la neve indomita ha coperto la città modenese costringendo al rinvio. Sarà a Pescara, tra poco più di ventiquattro ore, l’attesissimo esame esterno del “nuovo” Catania targato Dario Marcolin. In verità, l’ex tecnico del Modena ha già affrontato una partita esterna alla guida dei rossazzurri: il pesantissimo 0-3 incassato a Lanciano dalla Virtus, proprio nel giorno del suo debutto. Onestamente, però, quella partita non può far testo. Quel Catania, infatti, nonostante gli esordi di Belmonte, Coppola e Maniero, apparteneva ancora all’Ancien Régime. La Nouvelle Vogue rossazzurra ha avuto inizio col vittorioso match contro la Pro Vercelli – che ha segnato l’esordio di Mazzotta, Schiavi, Ceccarelli e Sciaudone – proseguito dal successo sul Perugia (coronato dall’esordio di Gillet) e dal beffardo pareggio contro il Crotone.
Sette punti consecutivi, tre gare utili di fila, così come avvenuto già due volte in questa stagione: dalla quinta alla settima giornata (pareggio con Modena e Crotone, vittoria proprio col Pescara) e dalla tredicesima alla quindicesima (vittorie con Varese e Latina, intervallate dal pari di Trapani). Meglio di così, alias il quarto risultato utile di fila, nel corso di questa stagione il Catania non è mai riuscito a fare. Ecco perché portar punti dallo stadio “Adriatico-Giovanni Cornacchia” rappresenterebbe quella prova di maturità e di continuità da sempre miseramente fallita. Espugnare il fortino dei “delfini d’Abruzzo” – impresa riuscita ai rossazzurri in due occasioni (nel 2001 in C1 e nel 2005 in B) – darebbe rafforzerebbe ulteriormente le convinzioni di un gruppo ampiamente rinnovato che, dal momento della sua prima esibizione (contro la Pro Vercelli), ha riacceso nei tifosi dell’Elefante quell’entusiasmo che sembravo ormai spento da un anno e mezzo fallimentare.
Per farlo, bisognerà sovvertire i numeri che, al momento, condanno inequivocabilmente gli etnei: quart’ultimo posto solitario in classifica a quota 28 (piena zona play out), ad un punto dalla zona salvezza, a +1 dalla zona retrocessione diretta. L’aggravante: i due miseri punti racimolati nelle undici trasferte stagionali, peggior rendimento esterno di tutta la categoria. Dall’altra parte, però, ecco una formazione, il Pescara, che in casa fatica e non poco: 3 vittorie (l’ultima delle quali il 24 dicembre, 2-0 al Varese), cinque pareggi e quattro sconfitte, peggior rendimento casalingo del campionato per una formazione che galleggia a metà classifica ad appena tre punti dalla zona play-off. Inoltre, la partita - in programma domenica alle 15 - si giocherà con la consapevolezza che la graduatoria sarà già mutata dalle gare odierne, ben 9.
Ricapitolando: la squadra che fa peggio in casa contro la squadra che fa peggio in trasferta. Numeri emblematici che, teoricamente, lascerebbero presagire ad un pareggio. Teoria, solo teoria, perché il punticino, classifica alla mano, non serve proprio a nessuno. Per entrambe conta solo la vittoria. Ecco perché sarà battaglia, vera. A render ancor più avvincente la gara dell’Adriatico ecco la componente ex: l’attesissimo ritorno da avversario di Riccardo Maniero, ex capitano biancoazzurro, dopo poco più di un mese dal passaggio in rossazzurro. Maniero in primis, seguito dai vari Calaiò, Schiavi, Mazzotta e il ds Delli Carri, tutta gente che in passato è già stata in Abruzzo con fortune alterne. Unico ex assente Lorenzo Del Prete, ancora ai box. Tante carne a fuoco, insomma. Tantissima. E che sia la svolta, per l’Elefante. La scalata continua: “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”