Approfondimenti

Chiudere con dignità in attesa di far chiarezza

Di Salvatore Emanuele

27/12/2014 12:52

Tristezza infinita...


Adios 2014
Catania-Carpi, ventunesima giornata di andata, giro di boa del campionato cadetto. Ultimo atto di un anno solare, il 2014, che non verrà certo ricordato con gioia. Anzi, tutt’altro. Un anno da cancellare, da archiviare velocemente, da relegare nell’angolino più remoto del dimenticatoio. Ma la storia non si cancella e dimenticare i tantissimi errori commessi lungo questi 365 giorni – ai quali bisogna sommare anche quelli della seconda parte del 2013 – sarebbe l’ennesimo errore. Bisogna tenerli ben in mente per evitare di ripeterli in futuro. Il passato è traccia indelebile da custodire gelosamente. Non si butta niente, sia i ricordi positivi – tantissimi in questi dieci anni dell’era Pulvirenti – sia, come detto in precedenza, quelli negativi partoriti in quest’ultimo anno e mezzo sciagurato. E proprio per evitare che le immagini negative predominino, scacciando via tutto quel che di buono è stato fatto, occorre necessariamente far chiarezza. Necessariamente. Necessariamente. Necessariamente.

Le immagini gelide venute fuori dal “Tombolato”, oltre a guastare il Natale di tutti i tifosi rossazzurri – il secondo di fila –, hanno rappresentato l’ultimo anno e mezzo del Calcio Catania: ennesima sconfitta in trasferta e contro un avversario spudoratamente abbordabile(eufemismo); organico ridotto quasi all’osso per via di un numero infinito di infortuni (in gran parte muscolari!) e, soprattutto, l’irriverente e irriguardosa serie di espulsioni rimediate sia in campo che dalla panchina. Catania (quasi) allo sbando, Catania senza né capo né coda, Catania senza identità, Catania scivolato in zona play-out e privo della stima dei tifosi. E già, i tifosi rossazzurri, senz’ombra di dubbio le vere vittime di questa situazione drammatica e poco chiara. Anche per loro, soprattutto per loro, quanto prima bisognerà far chiarezza, provando a ricucire quello strappo che continua a lacerarsi giorno dopo giorno.

In questo scenario, quasi dantesco, di un organico ridotto ai minimi termini, di una classifica da far paura, da scelte societarie indecifrabili e di tifosi che disertano la propria casa – come un fidanzato che non telefona alla fidanzata per troppa rabbia – il Catania di mister Maurizio Pellegrino (probabilmente alla sua ultima panchina) ospita nel probabilissimo deserto del “Massimino” il Carpi di Fabrizio Castori, capolista solitaria tritatutto con ben 19 punti in più rispetto ai rossazzurri. Incredibile, ma vero, il distacco accumulato in 20 giornate, quasi un punto a partita. Numeri spaventosi che rendono ancor più drammatica la situazione attuale del Catania: temere la quasi matricola Carpi (al secondo anno consecutivo in cadetteria) dopo aver tenuto testa alle grandi d’Italia in un passato poi così non troppo lontano. La speranza comune non è tanto quella di fermare la corsa inarrestabile della corazzata biancorossa, ma chiudere il 2014 con dignità, provando a finire la partita in parità numerica ed evitando, soprattutto, l’ennesimo affronto ad una Città umiliata fin troppo. “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate elefanti!”


Salvatore Emanuele è l'esperto di storia rossazzurra. Per CalcioCatania.com cura le rubriche degli ex di turno, dei precedenti tra le squadre e le rievocazioni di incontri o vicende legate alla storia rossazzurra. In redazione dal Gennaio 2006. Giornalista Pubblicista dall'Ottobre 2016. Dal 17 Agosto 2019 è il direttore responsabile del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 2195 articoli