Approfondimenti

Catania-Varese 2-1: Prova di resistenza

Di Enrico Salvaggio

08/11/2014 7:09

Un nervosissimo Sannino si rivolge con stizza al preparatore atletico Ventrone

Terza vittoria consecutiva in casa per il Catania di Sannino, che dimostra, non senza sofferenze, di aver raggiunto una certa quadratura e una buona consistenza nelle partite di fronte al proprio pubblico. Ancora una volta, dunque, per il salto di qualità definitivo è necessario superare lo “scoglio” trasferta: lontano dalle mura amiche, infatti, il Catania non solo ha portato a casa soltanto un punto in sei partite, ma non ha mai convinto sul piano del gioco e dell’intensità, eccezion fatta per la trasferta di Crotone. Il calendario adesso mette sulla strada degli etnei il Trapani di Boscaglia, matricola terribile in piena zona playoff nonostante il “cappotto” subito oggi in Ciociaria contro il Frosinone. La gara di oggi dice che i ragazzi di Sannino arriveranno al “Provinciale” di Erice forti di alcune certezze acquisite ma anche condizionati da diversi aspetti negativi ai quali bisognerà rimediare per proseguire il programma di risalita intrapreso dal trainer rossazzurro. Vediamoli nel dettaglio.

Pro: il 4-4-2 è sempre più una certezza
L’aspetto positivo riguarda indubbiamente la fisionomia che la squadra sta prendendo partita dopo partita da quando Sannino si è deciso a “inculcare” ai suoi il proprio schema tipo, il 4-4-2. Dal secondo tempo del match contro il Vicenza in avanti, eccezion fatta per il passaggio a vuoto di Avellino, i rossazzurri hanno cominciato a sciorinare buon calcio valorizzando le qualità sopra la media della categoria di alcuni propri singoli: Martinho, il quale persino in una condizione fisica precaria, nell’arco di partite giocate complessivamente maluccio, riesce ad esaltarsi quando la manovra corale gli consente di aggredire la propria fascia di competenza, supportato spesso dalle discese di Monzon; Calaiò, vero fulcro del gioco etneo, che con un’altra punta di peso a lato, si chiami essa Leto o Çani, riesce ad avere più libertà di movimento, risultando così decisivo non solo in fase realizzativa, ma anche in qualità di assist-man. In questo contesto si inseriscono poi le giornate di grazia di Escalante e Rinaudo (oggi meglio il primo che il secondo) e l’immane e immenso lavoro di Rosina che fa il terzino aggiunto (come il Mascara di una volta), l’uomo che protegge il pallone facendo salire la squadra e financo, finalmente, il realizzatore (primo gol su azione in stagione per lui). Questa concretezza offensiva è poi garantita dall’equilibrio della difesa, reparto considerato da Sannino come “le fondamenta sulle quali costruire la casa”. E va detto che nonostante le innumerevoli defezioni in ogni match, il reparto difensivo ha fatto parecchi progressi, anche se cade costantemente in errori o distrazioni (oggi male Spolli nella circostanza del gol su Neto Pereira) che non permettono al portiere di turno di mantenere imbattuta la propria porta. A proposito, una grossa fetta di questa vittoria va riconosciuta alla grande parata di Frison sul 2-1.

Contro: condizione insufficiente; Calaiò, che leggerezza…
Tutti gli elementi positivi di cui sopra potrebbero dare alla squadra uno slancio più forte se il Catania non fosse affetto e condizionato da un grave problema: la forma fisica. L’impressionante serie di infortuni, oltre a costringere Sannino a inventarsi qualcosa in ogni partita (oggi Sauro terzino destro, tutto sommato, non ha demeritato, ma è palesemente a disagio nell’interpretazione del ruolo) e a non poter mai mettere in campo la migliore formazione possibile, costringe anche chi in campo ci va (non sempre in perfette condizioni fisiche) a patire oltre misura gli sforzi profusi sul terreno di gioco. Oggi, dopo un primo perfetto e arrembante, gli etnei sono rientrati in campo esausti, al cospetto di un Varese che, al contrario, ha spinto sull’acceleratore proprio nella ripresa. Quella che poteva essere una partita in discesa da chiudere in contropiede arrotondando il risultato, sulla falsa riga del match con l’Entella, si è trasformata in una sofferenza prolungata dalla quale il Catania è uscito coi 3 punti in saccoccia grazie all’intervento decisivo di Frison, alla grinta di Capuano, al grande sacrificio di Rosina e Calaiò. Ma non può bastare. Non sempre. Non sempre ci si può permettere di maramaldeggiare per una frazione di gioco e regalare la seconda agli avversari senza che ciò significhi compromettere il risultato. Non sappiamo se per questo o per altri motivi, a un certo punto un nervosissimo Sannino si è rivolto con stizza al preparatore atletico Ventrone. Al di là dell’episodio che può tranquillamente rientrare nella tensione che si respira durante le partite, proprio Ventrone in buona misura regge buona parte delle sorti di questa squadra: con la maggior parte dei titolari a disposizione e con una resistenza maggiore, questa squadra è in grado di battere qualunque avversario. Nel momento in cui si devono fare scelte complesse, e allo stesso i ragazzi non girano come gli avversari, le cose si complicano oltremodo. E si finisce col scadere sempre nello sterile nervosismo che porta a leggerezze come quella odierna di Calaiò, che prende un giallo evitabile a fine partita per allontanare il pallone dal punto di battuta.

Anche a Trapani probabile emergenza, ma nessun alibi
A Trapani dunque Sannino non potrà contare sul proprio attaccante di punta, e dovrà ancora una volta inventarsi una soluzione, stavolta in fase offensiva. Lo stesso varrà per la difesa, se Peruzzi e Rolin (e anche il giovane Parisi) continueranno ad essere indisponibili. Ma questi calcoli contano fino a un certo punto. Il Catania è in “emergenza” praticamente da inizio campionato, eppure quando ha reagito alla sofferenza lottando come oggi (o anche, per esempio, come contro il Pescara) è riuscito a portare a casa il risultato. Tutto ciò è però avvenuto sempre e soltanto in casa. Se la squadra c’è ed ha ambizioni più grandi dell’attuale posizione di classifica, adesso deve battere un colpo in trasferta.


Enrico Salvaggio - Dopo una saltuaria collaborazione con CalcioCatania.Com tra il 2006 e il 2008, è rientrato in redazione a pieno regime nel 2013, occupandosi dei commenti alle partite e di approfondimenti di carattere tecnico. Laureato in giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 2017, anno in cui si è aggiudicato la borsa di studio “Norman Zarcone” istituita dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Dal 2 Aprile 2020 è il vicedirettore del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 851 articoli