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Catania-Roma: presentazione della gara

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03/05/2014 4:20

Il giorno della resa
Catania-Roma, terzultima gara del campionato 2013/14, potrebbe portare in dote la matematica retrocessione in Serie B della formazione rossazzurra. Una sentenza, ormai imminente, resa ufficiosa dall'incomprensibile disfatta rimediata a Verona nel "lunch match" di sette giorni fa. Ennesima umiliazione esterna proprio nel giorno in cui ci si attendeva l'ultimo vero sussulto, una vampata d'orgoglio per rendere ancora viva quella già flebile fiammella salvezza. Come non detto. La torrenziale pioggia scaligera (intesa anche nella veemenza agonistica dei gialloblù) ha spento ogni residua velleità di fantomatiche rimonte miracolose. Pioggia torrenziale che, come un sipario, conclude questo campionato, vissuto quasi interamente nei bassifondi, simile ad una commedia drammatica.

In verità questa irriverente ed odiosa "opera teatrale" non si è ancora conclusa. Si conosce il finale (dicasi retrocessione) anche se ancora bisogna assistere agli ultimi tre atti: Roma, Bologna ed Atalanta. Tre sfide sostanzialmente inutili per le sorti di un campionato che conosce già i suoi verdetti. Domenica 4 maggio 2014, infatti, potrebbe rappresentare la data che ufficializza il ritorno in cadetteria del Catania dopo otto stagioni vissute in massima serie. Due le combinazioni possibili: etnei in B in caso di sconfitta contro la Roma e di contemporaneo pareggio tra Fiorentina e Sassuolo (neroverdi in vantaggio negli scontri diretti rispetto ai rossazzurri) o di vittoria del Bologna a Marassi. Siamo soltanto ai dettagli.

Così la sfida alla Lupa, che negli ultimi anni aveva assunto un fascino e un interesse degno di un derby, diviene come la gara della resa, come l’ennesima sfida a senso unico dove è lecito attendersi soltanto l’ennesima umiliazione. La Roma del “Sergente” Rudi Garcia, teoricamente ancora in lotta per lo scudetto allo stesso modo in cui il Catania lotta per non retrocedere, arriva al “Massimino” con l’obiettivo di metter pressione, fino alla fine, ad una Juventus ormai vicinissima al traguardo dello scudetto numero 30. Espugnare Catania, impresa che manca dagli anni 70, per conquistare il ventisettesimo successo in campionato, nono consecutivo, simbolo di una grandissima stagione vissuta sempre nelle primissime posizioni della classifica. Grande Roma, sapientemente plasmata dal tecnico francese, mai così in alto nella sua storia. Una stagione da record che, senza titoli, rischia di essere sostanzialmente utile solo per gli almanacchi. Roma per i record e la gloria, Catania per salvaguardare quel piccolissimo frammento di faccia non ancora perso. Nessun proclama, si attende la fine.


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