Approfondimenti

Hellas Verona-Catania: presentazione della gara

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26/04/2014 3:00

Fino all'ultimo istante...

Hellas…salto!
La vittoria casalinga contro la Sampdoria oltre al sapore quasi dimenticato dei tre punti, che mancava da due mesi esatti, ha permesso alla formazione e alla tifoseria rossazzurra di trascorrere una serena Pasqua. Un oasi nel deserto, una gioia isolata dopo le troppe delusioni (alias sconfitte, ben sei consecutive) che avevano fossilizzato gli etnei all’ultimo posto, ad otto lunghezze dalla zona salvezza. Catania ultimissimo, destinato ad una retrocessione certa, morale del Popolo Rossazzurro sotterrato e difficilmente raggiungibile anche per una trivella petrolifera. I tre punti racimolati contro i doriani, tra l’altro i primi della “gestione Pellegrino”, hanno riportato il sorriso e un microscopico barlume di speranza.

Ebbene si, quella parola, speranza appunto, bandita dopo le ultime sconfitte (in primis quella contro il Torino) è ritornata a bazzicare nell’ambiente etneo. Un po’ per un eccessivo slancio emotivo (un classico), un po’ per quella maledetta matematica che tarda ad arrivare, un po’ perché crederci sempre fa parte del DNA di ogni tifoso, anche del più scettico e pessimista. A quattro tornate dalla conclusione la distanza che separa il Catania dal quart’ultimo posto (occupato da Bologna e Sassuolo) è ancora recuperabile. Cinque punti da recuperare con dodici punti ancora a disposizione. Giochi di numeri da mal di testa che obbligano però a provarci fino all’ultimo istante, perché, in fin dei conti, non puoi perdere quello che credevi di aver già perso, puoi soltanto provare a recuperarlo insperatamente.

Con questo spirito, di chi non ha più nulla da perdere, il Catania di Maurizio Pellegrino dovrà battagliare nel “lunch match” del “Bentegodi” di Verona contro l’Hellas di Andrea Mandorlini, formazione neopromossa ed autentica rivelazione della stagione. Hellas in salute, reduce dalla bella vittoria di Bergamo, teoricamente ancora in corsa per la conquista di un posto in Europa League e con l’obiettivo di far vincere la classifica cannonieri all’ex rosanero Luca Toni, attualmente secondo a quota 18 reti a due lunghezze dal capolista Immobile. Obiettivi scaligeri, contro l’ultima “vampata di speranza” etnea.

Dei novanta e più minuti veronesi non bisogna avere nessuna aspettativa, nessuna illusione, perché il rischio di incombere in nuove delusioni è abbastanza alto. Ma in una giornata che prevede sfide come Livorno-Lazio(gara assai sentita dalle due tifoserie, così come quella del Bentegodi), Bologna-Fiorentina (derby dell’Appennino) e Sassuolo-Juventus (possibile gara scudetto per i bianconeri) sarebbe un tremendo delitto (l’ennesimo della stagione) non provare a sbancare Verona, impresa agli etnei mai riuscita in A ma solo in cadetteria nel 1949/50 e nel 2005/06. È chiaro che per continuare ad allontanare la sentenza della matematica occorre solo vincere, perché un pareggio, a questo punto della stagione, avrebbe lo stesso valore della sconfitta. Solo per la maglia: “Siate affamati, siate folli, siate umili, siate elefanti!”


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