Approfondimenti

Livorno-Catania 2-0: In Picchi..ata

Di Enrico Salvaggio

15/09/2013 6:37

Difesa, non ci siamo
Terza sconfitta consecutiva. Che, se vogliamo, fa ancora più male rispetto alle prime due, perché subita contro un avversario tutt’altro che quotato come il Livorno, anche se, probabilmente, proprio la fame, l’aggressività e l’abnegazione dei labronici ha fatto la differenza nei momenti chiave del match, in particolar modo nella ripresa. Numeri alla mano, il Livorno non ha sicuramente prodotto di più rispetto agli etnei. Anzi: il maggior numero di calci d’angolo e di tiri verso la porta sono proprio del Catania, che è forte anche di un maggior possesso palla. Tutto ciò però non è bastato. Sia perché sotto porta il Catania si è mostrato poco freddo, come in occasione del gol fallito ad inizio partita da Spolli, o sfortunato, come in occasione della spettacolare rovesciata di Bergessio stampata sulla traversa nella ripresa. Ma anche perché la difesa rossazzurra ha mostrato evidenti lacune, andando per l’ennesima volta in difficoltà su un traversone basso proveniente dalla fascia destra, e completando l’opera col clamoroso infortunio Andujar-Bellusci.

Ancora 4-3-3
Per la terza volta consecutiva, fra le altre cose, il Catania si è trovato al cospetto di un avversario il cui allenatore utilizza il 3-5-2. Il 4-3-3 proposto da Maran dovrebbe permettere agli esterni offensivi, Barrientos e Castro, e ai giocatori che si sovrappongono di sfondare sulla fascia per creare la superiorità. Ciò in realtà è accaduto pochissime volte, anche perché i suddetti esterni offensivi, venendo a mancare un giocatore come Lodi che si incarica in mediana di gestire il pallone e proporlo sulla trequarti, tornano spesso e volentieri indietro a prendersi il pallone, permettendo agli avversari di riorganizzarsi in difesa. Sia chiaro: non è del tutto criticabile la scelta di Maran di insistere con un modulo che fino alla scorsa stagione esaltava le caratteristiche dei giocatori di talento dell’organico, a maggior ragione se si vogliono fare inserire il più presto possibile i nuovi arrivi nei meccanismi del gioco etneo, ed in questo senso la prova di alcuni neo-arrivati come Plasil e Biraghi è tutt’altro che da disprezzare.

Col Parma per sbloccarsi
Tre sconfitte consecutive in aperture di stagione non si vivevano dal pessimo precedente della gestione Atzori, stagione 2009/2010. Allora la società mostrò molta fiducia nei confronti di un tecnico inesperto che aveva tutto da dimostrare. Indi per cui, parlare di ultima spiaggia nei confronti di Maran è assolutamente deleterio, e l’ambiente rossazzurro, che deve necessariamente ricompattarsi attorno ad un allenatore come il tecnico di Rovereto (che l’anno scorso ha saputo esaltarsi nei momenti di difficoltà), deve cercare la miglior medicina per guarire dalla crisi che si è instaurata da inizio stagione. E la miglior medicina possibile è quella di cominciare a racimolare punti preziosi per smuovere la classifica. Il Parma è avversario tutt’altro che facile e la presenza di un giocatore della caratura di Cassano nelle fila degli emiliani non può che suggerire ulteriori motivazioni. Maran avrà tutto il tempo, durante la settimana, di studiare le migliori soluzioni per ripartire, potendo contare su diverse opzioni (un Guarente tutto da scoprire a centrocampo, Leto e Maxi che scalpitano in attacco). Lo stadio Massimino dovrà assicurare il resto, garantendo sostegno ed evitando fischi troppo frettolosi. Potendo contare su queste basi, ripartire sarà meno faticoso.
A sostegno, sempre!


Enrico Salvaggio - Dopo una saltuaria collaborazione con CalcioCatania.Com tra il 2006 e il 2008, è rientrato in redazione a pieno regime nel 2013, occupandosi dei commenti alle partite e di approfondimenti di carattere tecnico. Laureato in giurisprudenza e giornalista pubblicista dal 2017, anno in cui si è aggiudicato la borsa di studio “Norman Zarcone” istituita dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Dal 2 Aprile 2020 è il vicedirettore del sito. . Per CalcioCatania.com è autore di 851 articoli