Approfondimenti

Samp-Catania (1-1): Cinismo etneo

Di

30/11/-0001 12:00

Alberto Frison, altra buona prestazione


The show must go on: adesso basta!
In un’atmosfera surreale, dovuta alla tragedia del porto di Genova, è andato in scena l’ennesimo ‘aborto calcistico italiano’. Nel silenzio ‘rumoroso’ (soprattutto nella parte iniziale del match) del “Luigi Ferraris” di Marassi Sampdoria e Catania hanno dato vita ad una partita a cui avremmo fatto a meno. Non la Lega Calcio che, per ragioni tutte sue, ha ‘imposto’ di giocare lo stesso, nonostante il grave lutto cittadino che ha colpito la città della Lanterna. Il calcio come specchio della pessima realtà italiana, dove per fermare un pallone (scoppio) che rotola non servono calamità naturali, tragedie e quant’altro. Il motto del calcio italiano è “The show must go on”, c’è ben poco da fare. Basta così. Perché questo non è più uno spettacolo, ma uno stucchevole teatrino che se ne infischia di tutti e tutti. Comanda il dio denaro, vero motore del ‘baraccone’ calcistico italiano. I soliti discorsi, ai quali lentamente ed inesorabilmente ci stiamo abituando tutti. Tristezza. Infinita.

Samp salva, Catania dice addio all’Europa
Nella notte di Marassi il Catania dice definitivamente addio ai sogni europei, mentre la Sampdoria festeggia con due giornate d’anticipo una sospirata salvezza. Ad ufficializzare i due verdetti anche l’ausilio della matematica: doriani con 7 punti di vantaggio sulla terzultima posizione (occupata dal Palermo, con un piede in mezzo in serie B), etnei a -8 dal quinto posto (di proprietà dell’Udinese). Distanze incolmabili a due giornate dalla conclusione. Risultato giusto, anche sei ai punti (se fosse stato un incontro di pugilato) avrebbe sicuramente vinto la Sampdoria di Delio Rossi, nettamente più propositiva e pericolosa rispetto al Catania di Maran. Rossazzurri inguardabili nella prima frazione, nettamente meglio nel corso della ripresa, con fraseggi più veloci e meno impacciati. Catania cinico e spietato, abile a concretizzare nel miglior dei modi l’unica occasione da rete creata nel corso della gara. Silenzio rumoroso sugli spalti, con diversi cori ingiuriosi rivolti alla Lega Calcio, colpevole di non aver rinviato la partita, spettacolo col contagocce in campo: è questa la sintesi dei primi quarantacinque minuti. Primo tempo di marca doriana, col Catania raccolto nella propria trequarti pronto a colpire (raramente) in contropiede. Sterile possesso palla blucerchiato che s’infiamma nel giro di cinque minuti: prima l’indemoniato ex Maxi Lopez (schierato titolare a sorpresa da mister Rossi) si beve Izco e Spolli per scagliare contro Frison un pallone velenoso. Il numero 1 rossazzurro risponde presente e sventa la minaccia. Nulla può, invece, qualche minuto più tardi sull’inzuccata di De Silvestri che brucia in anticipo Marchese. Samp in vantaggio, casualmente ma meritamente. Nella ripresa, il pubblico doriano, dopo 45 minuti di silenzio, si sveglia così come il Catania, che entra in campo con un piglio diverso, provando ad equilibrare il punteggio. Forcing sterile, coronato al minuto 71 con la prima ed unica occasione da rete creata dagli etnei: piazzato di Lodi, torre di Bergessio per l’accorrente Spolli che di testa insacca la rete del pareggio. Catania cinico e spietato. La Doria, subito il pareggio, reagisce con veemenza sfiorando più volte la rete del nuovo vantaggio: il palo prima (su una conclusione a botta sicura di Sansone) e Frison poi con un paio di interventi risolutivi, congelano il risultato finale che, complice le notizie provenienti dagli altri campi, soddisfa entrambe le compagini. Sampdoria salva, nonostante le nove giornate senza vittoria (l’ultimo successo doriano risale allo scorso 3 marzo), Catania saldamente al nono posto e a-1 dall’ottavo occupato da un’Inter allo sbando, sconfitta a domicilio dalla Lazio.

Barrientos, sprazzi divini
Minuto ventotto del primo tempo: da terra, nonostante la marcatura stretta di due difensori blucerchiati, il ‘pitu’, al secolo Pablo Cesar Barrientos, con una finezza di delle sue serve un pallone al bacio all’accorrente Izco. Una perla che gli almanacchi non ricorderanno. Una perla che, però, sintetizza al meglio l’eccezionale stato di forma del numero 28 rossazzurro, autore di un primo tempo sopraffino, con passaggi, stop e aperture di gioco da Play Station. L’impressione è quella che, in queste ultime giornate di campionato, stiamo incominciando a vedere realmente le grandi qualità del ‘pitu’. Un calciatore che, dopo aver messo alle spalle anni tormentati, sta ritornando lentamente e gradualmente a livelli eccelsi. Un patrimonio per la società etnea. Una pedina importantissima nel Catania 2013/14.

Sabato degno saluto al “Massimino”
Sabato sera, alle ore 20.45, ultimo appuntamento casalingo della stagione. Al “Massimino” arriva il Pescara, fanalino di coda, maltratto oggi pomeriggio in casa dal Milan con un rotondo 4-0. Contro gli abruzzesi, già retrocessi da tempo, l’obiettivo degli etnei è quello di regalare al Popolo del Massimino l’ennesima gioia di un campionato stupefacente. Cinquantadue punti in trentasei gare con la chiara possibilità di aumentare ulteriormente, nelle prossime due giornate, un bottino già prestigioso. Record di punti in continua evoluzione, senza però dimenticare un obiettivo ancor più esaltante: concludere il campionato all’ottavo posto (che proietta direttamenet agli ottavi della prossima Coppa Italia), lasciandosi alle spalle l’Inter. Scusate se è poco. Quindi, tutti al “Massimino” per salutare i ragazzi di Maran e per spingerli verso un ottavo posto da record!


. Per CalcioCatania.com è autore di 2560 articoli