Pellegrino: "Guardiamo la realtà"

Dopo la partita persa contro il Verona per 4-0, ecco il commento a fine gara del mister del Catania Maurizio Pellegrino: "Non parlo di speranze, la matematica ancora non ci condanna, ma dobbiamo essere intelligenti e guardare la realtà.
Io ho sempre detto di non guardare ad una miracolosa salvezza, ma a prestazioni diverse, di prove di maturità, cosa che oggi non è accaduta.
Tocca sempre ripartire. Io non posso ne guardare indietro ne ad una situazione compromessa, ho il dovere di pensare alla partita che viene per orgoglio, perché so cosa pensano i tifosi, la gente, quindi è questo quello che mi ferisce più di qualsiasi altra cosa.

Dovevamo interpretare la partita in maniera diversa. La situazione psicologica delle due squadre era opposta e la reazione purtroppo è stata questa.
Noi avevamo preparato una grandissima difesa preventiva su Iturbe per non farlo girare e su Marquinho, avevamo lavorato molto per tenere la palla, per farla muovere più velocemente con giocate semplici e invece abbiamo perso tanti palloni.
Nel primo quarto d’ora - continua il tecnico rossazzurro - abbiamo compromesso tutto, il lavoro e la prestazione nell’insieme, ed è un peccato perché la controprova non c’è mai.
Avevamo pensato di sfruttare le avanzate di Peruzzi. Spolli e Rolin ci davano l’affidabilità necessaria per poter contenere il gioco aereo di Toni.

Iturbe fa la differenza. E’ un giocatore di qualità ed è brillante. Noi abbiamo provato a fermarlo con l’uno contro uno, lavorando anche di reparto, ma Iturbe è entrato in campo con forza, era brillantissimo e ha accelerato da subito, dall’ inizio della gara.
Certo, è chiaro che noi in quel momento dovevamo e potevamo fare meglio, anche perché tutta la settimana avevamo preparato la gara in funzione di questo.

Con il vantaggio di conoscere tutti i ragazzi del settore giovanile, ero a conoscenza delle qualità di Caruso, sia sotto l’aspetto della velocità, che della voglia e della determinazione.
Non ho premiato nessuno, ho solo messo in campo un giocatore che poteva starci in quel momento della gara.

Io mi confronto quotidianamente con la società, con tutti, dicendo in maniera chiarissima quello che sono oggi questi giocatori, quello che oggi è la squadra. Però poi dopo bisogna andare in campo, preparare le partite, bisogna farle al meglio e le risposte non sono adeguate a quello che in effetti vorrebbero che fossero.
Evidentemente questa squadra ha avuto sempre questo difetto, questo enorme limite, perché 23 punti sono troppo pochi, quindi l’espressione della squadra in questo campionato è stata deludente, in ogni sua forma.

L’orgoglio che ho per questa maglia è tanto e l’incazzatura fortissima che ho mi porta a pensare di giocare domenica prossima davanti ai tifosi del Massimino con gli stessi giocatori di oggi.
Pazienza, con la Roma bisognerà sputare l’anima, bisognerà impegnarsi al massimo perché c’è questo orgoglio da difendere e non lo si può fare dando un segnale di resa.
Domenica probabilmente scenderemo in campo con la stessa gente che oggi ha deluso e prenderemo i fischi, prenderemo tutto quello che meritiamo, ma in campo bisogna difendere i colori."