Un ''avviso'' per la poule scudetto...
- di Max Licari
- LND | Lega Pro | Sancataldese | Opinioni | Editoriale |
- 17 Apr 2023 7:00
Max Licari sul pari al cospetto della Sancataldese. Giovinco e Sarao ok, finale un po' leggero. Immediato postgara "dimenticabile"
Sfuma il record, ma non è il motivo di amarezza più rilevante...
Non è tanto il record di vittorie consecutive (15), cui comunque la dirigenza, lo staff tecnico e i giocatori tenevano particolarmente, gettato alle ortiche; è piuttosto il modo in cui tale obiettivo sia sfumato a generare un pizzico di amarezza nella squadra e nei tifosi. Un peccato di "leggerezza" che quest'anno mai era capitato, anche nel post promozione diretta, in cui pure, legittimamente, qualcosina si sarebbe potuto lasciare per strada. Accade al "Massimino" contro l'autentica "bestia nera" stagionale, quella Sancataldese imbattuta contro i rossazzurri e capace di fare l'impresa della vita, rimontare due gol di ritardo a circa cinque minuti dalla conclusione del match in uno stadio storico e contro una corazzata (quasi) invincibile. Grande disappunto, dunque, per Ferraro e i suoi giocatori, anche per il "corredo finale", francamente desolante: una zuffa tra rossazzurri e verdeamaranto, questi ultimi poi rientrati "tardivamente" negli spogliatoi, dopo attimi di tensione durante i quali la terna arbitrale, purtroppo, si è rivelata non prontissima nell'intervenire con tempestività. Un finale simile a quello di San Cataldo. In questa stagione, situazioni del genere sono accadute solamente in occasione di queste due sfide... Una domanda è lecito farsela, una risposta doveroso darsela. Detto ciò, uno stop che ci può stare e che non inficia per nulla il grande percorso virtuoso intrapreso dal Catania in questa stagione. Del resto, considerando i 25 punti di vantaggio sulla seconda a tre turni dal termine della regular season, additare la seppur minima colpa a questi ragazzi sarebbe pura follia. E noi non siamo folli.
Russotto a tutta fascia, Sarao superstar, amnesie difensive letali
Ferraro presenta il 4-3-3 titolare, con il ballottaggio Russotto-De Luca risolto a favore del primo, mentre il "contestato" Infantino (numerosi i cori "pepati" intonati dai 14.000 assiepati negli spalti del glorioso impianto del quartiere Cibali nei suoi confronti) risponde con un assetto compatto e folto in mediana, ma mai rinunciatario. Il Catania comincia a spron battuto, ma alla prima occasione passa la Sancataldese. Al 3', è Baglione, migliore dei suoi, a sfruttare un buco difensivo etneo, presentandosi solo davanti a Bethers e battendolo imparabilmente. Il Catania non subisce il colpo e comincia subito a reagire, mettendo sotto i verdeamaranto. Il pari giunge al 19', grazie a un cross di Chiarella deviato nella propria porta da Brumat. Al 29' Somma è costretto ad uscire e il mister campano lo sostituisce con De Luca, spostando Rizzo al centro della difesa e Russotto a mezzala. Una mossa coraggiosa che, tuttavia, non frutta moltissimo. Il primo tempo si conclude senza eccessivi "guizzi" da parte dei rossazzurri. Nella ripresa, Castellini passa al centro della difesa, Rizzo torna in mediana, mentre Russotto viene impiegato a tutta fascia sulla sinistra. Le cose migliorano sensibilmente in fase offensiva. Al 61', Giovinco (subentrato al 57' a Lodi) trova il gol su punizione dal limite, seguito da Sarao un paio di minuti dopo: spettacolare la botta mancina del centravanti lombardo a superare un incolpevole Dolenti. Gran gol e 3-1 che pare aver chiuso definitivamente i conti. Anche perché sembrerebbe non esserci proprio partita. Gli etnei fanno in tempo, infatti, a fallire incredibilmente almeno altre quattro palle gol, due delle quali con tentativi di "esterno" da parte di Giovinco, da posizione assai invitante. Un pizzico di leggerezza che gli Dei del Calcio puniscono inesorabilmente con l'uno-due Deiana-Bonanno a cavallo dell'85', due "orrori" difensivi inusuali, figli forse di un'eccessiva "sicurezza", a suggellare un finale amaro. E inatteso. In una stagione così lunga, può capitare, non bisogna mai dimenticare cosa siano riusciti a realizzare questi ragazzi. Nessun dramma, quindi. Ma questo piccolo campanello d'allarme serva a lanciare un segnale in vista della poule scudetto: tutti si giocheranno la partita della vita. La concentrazione dovrà rimanere sempre alta. La società ci tiene al titolo nazionale. Altroché...
Ad Aversa per riprendere la corsa...
Le parole del presidente Pelligra a fine gara, dalla sua residenza australiana, suonano chiare: ci si aspetta che la squadra vinca le prossime tre gare... il match di Aversa giunge, pertanto, a pennello per consentire a capitan Lodi e compagni di riprendere la striscia di successi appena interrotta. La speranza è che l'infortunio di Somma non sia troppo pesante e che tutta la squadra dimentichi questi ultimi cinque minuti di partita. Che possano rimanere, insomma, un "unicum". Let's go, Liotru, let's go!!!